tag:blogger.com,1999:blog-73356187858977597392024-02-20T21:43:29.710+01:00Selvaggia MenteTitus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.comBlogger556125tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-2031772668717810592012-07-10T04:59:00.002+02:002012-07-10T05:00:29.802+02:003° libro bianco sulla legge Fini-Giovanardi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.fuoriluogo.it/sito/home/content/download/archivio/biblioteca/dossier/3-libro-bianco-sulla-legge-fini-giovanardi/librobianco_3-web.pdf"><img border="0" height="320" src="http://www.fuoriluogo.it/blog/wp-content/upload/cop_400.png" width="226" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">L’impatto della legge antidroga sul carcere</span></b><br />
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<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Aumentano gli ingressi in carcere per droga in rapporto al totale degli ingressi, dal 28% del 2006 al 33,15% del 2011 (25.390 su 90.714 e 22.677 su 68.411). Aumentano le denunce, specie per l’art. 73 (detenzione illecita a fini di spaccio), da 29.724 nel 2006 a 33.686 nel 2011 (di queste 14.680 sono per cannabis, pari al 41%, di cui 8.535 per hashish, 5.211 per marijuana, 1.416 per coltivazione di piante); gli arrestati corrispondono a 28.552, mentre nel 2006 erano 25.730. Le operazioni di polizia sono state 21.116 e i sequestri danno un aumento del 54,19% per la marijuana e del 29,43% dell’hashish e un meno 45,97 per l’eroina. Nel 2011 vi è stata una esplosione di sequestri di piante di canapa (563.198!). Raddoppiano i detenuti presenti in carcere per art. 73: dai 10.312 del 2006 ai 21.562 del 2011, il 32,67% del totale, se si calcola sia l’art. 73 che il 74 le cifre sono 15.133 nel 2006 e 27.856 nel 2011, il 42,21% del totale: si puo’ quindi dire che quasi la metà dei detenuti nelle carceri italiane è in cella per 2 articoli di una sola legge dello Stato. Dato che viene confermato anche dall’analisi dello stato processuale dei detenuti: su 28.636 detenuti imputati presenti in carcere al 17.11.2011 ben 11.380 sono per violazione della legge sugli stupefacenti; su 14.686 detenuti in attesa di primo giudizio al 17.11.2011 ben 5.593 per violazione legge stupefacenti; su 7.588 appellanti al 17.11.2011 ben 3.082 per violazione legge stupefacenti; su 4.718 ricorrenti al 17.11.2011 ben 2.076 per violazione legge stupefacenti; infine, sui 37.750 detenuti con condanna passata in giudicato, presenti al 27 novembre 2011, ben 14.590 (38,90%) lo sono per violazione della legge sugli stupefacenti.</span><br />
<br />
<b><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">La repressione sul consumo</span></b><br />
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<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Aumentano le segnalazioni al prefetto per mero consumo personale: da 39.075 segnalati nel 2006 a 47.093 nel 2008 (ultimo dato consolidato), nel 2009 il dato provvisorio era di 37.800. Il 74% dei segnalati era in possesso di un solo spinello! Va ricordato, come esempio di persecuzione di massa che dal 1990 al 2010 le persone segnalate ai prefetti per le sanzioni amministrative sono state 783.278. Più che raddoppiate le sanzioni irrogate: da 7.229 nel 2006 a 16.154 nel 2010 mentre crollano le richieste di programmi terapeutici: da 6.713 nel 2006 a 518 nel 2010. Non solo questa legge punisce con sanzioni molto pesanti i semplici consumatori (ad esempio con il ritiro della patente), ma ha avuto anche l’effetto di allontare i consumatori problematici dall’accesso ai programmi terapeutici, come possiamo capire anche dai dati qui di seguito.</span><br />
<br />
<b><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Le misure alternative al carcere</span></b><br />
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<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Diminuiscono le misure alternative: da 3.852 persone in affidamento nel 2006 a 2.816 al 30 maggio 2012. Ovvero nonostante le promesse di Giovanardi e Serpelloni i consumatori, anche problematici restano in carcere perchè è sempre più difficile accedere alle misure alternative. E, per sottolineare la centralità del carcere per il consumatore di sostanze mentre prima del 2006 la maggioranza dei tossicodipendenti godeva dell’affidamento direttamente dallo stato di libertà, con la nuova legge il rapporto si è invertito. Al 30 maggio 2012, 1.854 persone erano in affidamento dopo essere passate dal carcere, a fronte di 962 soggetti provenienti dalla libertà.</span><br />
<br />
<b><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Conclusioni</span></b><br />
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<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Il sistema repressivo punta al basso: i dati complessivi ci dicono che la gran parte delle persone che entrano in carcere per la legge antidroga sono consumatori o piccoli spacciatori, con particolare preferenza sulla cannabis e con una recente predilezione per i coltivatori (spesso autoproduttori). L’impatto carcerario della legge antidroga è la principale causa del sovraffollamento negli istituti di pena italiani. All’aumento della carcerazione e delle sanzioni amministrative corrisponde un abbattimento dei programmi terapeutici.</span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">I dati forniti annualmente dalla Relazione del Governo al Parlamento sono in parte carenti, in parte inaffidabili e soprattutto reticenti: in particolare mancano a livello nazionale i dati sulle condanne per l’ipotesi di lieve entità dell’art. 73. Una ricerca in profondità condotta in Toscana mostra che il 40% dei detenuti sono in carcere per reati di droga minori: si tratta spesso di consumatori che semplicemente detenevano quantità superiori al limite tabellare e sono stati trattati alla stregua di spacciatori.</span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">E’ urgente una modifica della legge, iniziando da norme di riduzione del danno già in questa legislatura, che definiscano come reato autonomo l’ipotesi di lieve entità dell’art. 73 con una pena ridotta che escluda l’ingresso in carcere, che si cancelli la legge Cirielli sulla recidiva, che si rendano di nuovo praticabili le alternative terapeutiche, sia per le condanne carcerarie che per le sanzioni amministrative.</span></div>
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<b><span style="font-size: small;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: small;"><a href="http://www.fuoriluogo.it/sito/home/content/download/archivio/biblioteca/dossier/3-libro-bianco-sulla-legge-fini-giovanardi/librobianco_3-web.pdf"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Scarica il 3° libro bianco sulla legge Fini-Giovanardi (2.5 mb)</span></a></span></b></div>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">da <a href="http://www.fuoriluogo.it/blog/2012/06/25/ecco-il-3-libro-bianco-sulla-fini-giovanardi/"><b>Fuoriluogo.it</b></a></span></span></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-45392316863959770182012-04-15T18:17:00.005+02:002012-04-15T18:20:59.919+02:00Gramsci Source<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.gramscisource.org/"><img border="0" height="54" src="http://www.gramscisource.org/css/images/header/pageHeader-h1-bg.jpg" width="465" /></a></div><br />
<h3 style="color: white; font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">Digital Library</h3><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;"><a href="http://www.gramscisource.org/">GramsciSource</a> è una Digital Library attraverso la quale la International Gramsci Society (IGS) intende mettere a disposizione di tutte e tutti (studiose/i, lettrici/lettori, appassionate/i e anche semplici curiose/i) le opere di Antonio Gramsci in formato digitale, nonché informazioni sulla sua vita e sul suo pensiero, sul dibattito scientifico e filologico intorno alle sue opere e sulle loro diverse edizioni, sulla loro traduzione, sulla storia della critica e su altri aspetti relativi a Gramsci e alla sua presenza nel mondo di oggi. </div><h3 style="color: white; font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">L'inizio di un lungo lavoro</h3><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">Questo lavoro – destinato a proseguire nel tempo e ad ampliarsi, fino a comprendere tutte le opere di Gramsci e la loro traduzione in molte lingue, la riproduzione dei manoscritti delle principali opere, la digitalizzazione di diversi testi storici e critici su Gramsci – inizia oggi a cura della IGS Italia (<a href="http://www.igsitalia.org/">www.igsitalia.org</a>) e del Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani, sotto la supervisione del Comitato scientifico internazionale appositamente nominato dalla IGS. Sono chiamati a concorrere al sito – sotto forma di lavoro, di fornitura di testi e materiali, di conoscenze, di contributi finanziari – tutti quegli enti, istituti, associazioni e singoli interessati allo sviluppo dello studio e della conoscenza di Gramsci. </div><h3 style="color: white; font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">Cosa offre GramsciSource</h3><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">GramsciSource inizia con la messa a disposizione del pubblico dei Quaderni del carcere. I testi vengono presentati secondo un ordine autonomo, proprio di una edizione originale, pur mantenendo la numerazione delle note attribuita da Valentino Gerratana nella sue edizione critica del 1975. In futuro la DL GramsciSource si nutrirà dei contributi delle diverse edizioni e renderà possibile l’integrazione e il confronto fra esse. </div><h3 style="color: white; font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">Associazioni e Istituzioni</h3><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">La IGS, la IGS Italia, il Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani sono associazioni e istituzioni senza fini di lucro. Essi hanno cura di assicurare la qualità e la scientificità del materiale reso disponibile nella Digital Library.</div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">da <a href="http://www.gramscisource.org/">http://www.gramscisource.org/</a></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-28590444813894698982011-11-26T23:37:00.006+01:002011-12-02T01:47:45.007+01:00Come provocare le catastrofi<a href="http://4.bp.blogspot.com/-qkDmKEx5c5Q/TtgeoCQVChI/AAAAAAAAAF4/T2wPglNYPyk/s1600/alluvione_genova_4nov2011.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5681324603076839954" src="http://4.bp.blogspot.com/-qkDmKEx5c5Q/TtgeoCQVChI/AAAAAAAAAF4/T2wPglNYPyk/s400/alluvione_genova_4nov2011.jpg" style="display: block; height: 215px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 470px;" /></a><br />
<div style="font-style: italic; text-align: justify;"><span style="font-family: courier new;">Così arretrata sul piano giuridico e culturale, non è da meravigliarsi se l'Italia, come qualcuno ha giustamente detto, è il paese che sa meglio predisporre, organizzare e provocare quelle catastrofi che poi per consuetudine linguistica, continuano ad esser dette "catastrofi naturali". Le frane e le alluvioni che a intervalli regolari devastano l'ex giardino d'Europa hanno la loro causa prima nel disprezzo che dimostriamo per l'ambiente naturale, nelle insensate manomissioni cui abbiamo sottoposto il nostro territorio, nel rifiuto di conoscere il suolo in cui operiamo, nell'incapacità di esprimere una politica di piano che controlli trasformazioni e sviluppo, subordinandoli all'interesse pubblico.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: courier new; font-style: italic;">Un primo panorama del disordine (primo della lunghissima serie di convegni, dibattiti, appelli che poi sarebbe seguita) ci venne presentato, ed era già tardi, nel 1964 in un congresso dell'Accademia dei Lincei, nel quale, tra l'altro, si diceva quanto segue. Con l'uso indiscriminato di insetticidi e anticrittogamici eliminiamo gli insetti necassari alle colture e alla fecondazione delle piante, e quindi sterminiamo gli uccelli che se ne cibano, compresi quelli utili all'agricoltura. Con la caccia incontrollata completiamo la strage della fauna, e desertifichiamo le campagne. Con gli scarichi industriali avveleniamo le acque, i pozzi, le colture, gli animali domestici. Con le bonifiche, attuate al di fuori di ogni seria valutazione economica, eliminiamo le paludi che sono la naturale valvola di sfogo dei corsi d'acqua.</span><br />
<span style="font-family: courier new; font-style: italic;">Con gli impianti idroelettrici prosciughiamo le acque sottorranee e di superficie, inaridiamo il manto vegetale, minacciamo flora e fauna, trasformiamo fiumi e torrenti in una serie di greti asciutti, che poi gli scarichi degli abitati trasformano in pozze luride e infette. Col pretesto del turismo, in realtà per speculazione, lottizziamo e privatizziamo perfino i parchi nazionali, "santuari della natura", orgoglio dei paesi civili. Col disboscamento e il mancato rimboschimento favoriamo l'erosione, le frane, la furia delle acque selvagge, con le conseguenze a tutti note.</span><br />
<span style="font-family: courier new; font-style: italic;">All'abbandono della campagna non abbiamo saputo far seguire un'opera sistematica di difesa del suolo, nel quadro di una moderna politica territoriale. Con la distruzione del verde nelle città e la costruzione di quartieri congestionati e incivili, favoriamo l'inquinamento dell'aria, priviamo la gente di ogni possibilità di ricreazione ed esercizio fisico, con gravi effetti sulla salute di giovani e adulti. E via dicendo.</span><br />
<span style="font-family: courier new; font-style: italic;">Quel protocongresso ecologico terminò con voti e auspici che, come tutti quelli che poi sono seguiti, non hanno minimamente impressionato i destinatari, gli uomini di governo. Quanto siamo venuti facendo è così sistematico, incosciente e irresponsabile che sembra davvero ubbidire ad alcuni principi generali di efffetto sicuro, che sono appunto i più adatti a provocare il dissesto del suolo, allagamenti, alluvioni e altre calamità "naturali". Quali sono? Ce li illustra una rivista francese, in un'intervista col responsabile della politica ambientale di un paese immaginario, molto esperto nella nuova arte: "comment organiser les catastrophes".</span><br />
<span style="font-family: courier new; font-style: italic;">Eccone qualcuno. Allevare nelle scuole "tecnici" specializzati quanto insensibili a ogni impegno politico-culturale, e convinti della superiorità della propria specializzazione su ogni altra. Fare in modo che le diverse amministrazioni (agricoltura e foreste, lavori pubblici, pubblica istruzione, industria e commercio, ecc.) agiscano come compartimenti stagni, rifiutando ogni coordinamento e visione globale dei problemi. Diffidare da quegli enti di cultura disinteressati (come sarebbero per esempio "Italia nostra", il Fondo mondiale per la natura, l'Istituto nazionale di urbanistica, ecc.) che si battono contro l'insensato sfruttamento delle risorse e per la difesa del patrimonio culturale e naturale. Infine e soprattutto, elaborare solo piani di settore, puntare sul vantaggio economico immediato, profittare al massimo, senza preoccuparsi delle conseguenze, dell'illimitata capacità degli uomini e delle forze economiche di cambiare a piacimento l'ambiente della nostra vita.</span><br />
<span style="font-family: courier new; font-style: italic;">Impassibile e soddisfatto, l'intervistato ci illustra i risultati di così brillanti indirizzi. Dighe costruite a regola d'arte che crollano ai primi movimenti di terra non previsti dai tecnici del cemento armato, ma previsti dagli inascoltati geologi, splendide bonifiche sommerse in un attimo dalla furia delle acque, perchè gli economisti della barbabietola non hanno datto retta agli esperti di difesa idrogeologica del suolo; efficienti arginature di fiumi che saltano alla prima occasione, grazie al sistematico disboscamnto operato in montagna dai forestali, per i quali un albero comincia a valere qualcosa soltanto quando è segato; grandiosi insediamenti turistici in collina portati via dalle frane perchè gli impianti idroelettrici (o forse vogliamo "tornare al lume di candela?") hanno poco a poco inaridito il manto vegetale; complessi industriali in riva al mare i quali, inquinando irreversibilmente le acque e distruggendo ogni attrattiva paesistica, eliminando alla base ogni noiosa controversia sull'utilizzazione delle coste. E via di questo passo: Con il che, osserva l'autorevole personaggio, vengono una buona volta evitati i complicati e pericolosi problemi politici posti da una pianificazione coordinata: e inoltre, nei casi più clamorosi, si concorre a risolvere in modo drastico e spicciativo alcuni tra i maggiori malanni che affliggono in varia misura sia i paesi ricchi che quelli poveri: sovrapopolazione, sovraproduzione, sottoalimentazione, ecc.</span><br />
<span style="font-family: courier new; font-style: italic;">Tutto ciò sembra calzare prfettamente con quanto avviene da noi. Ad esmpio: come fare per distruggere Venezia? Si prosciughino e interrino migliaia di ettari di barene e la laguna, fino a ieri bacino elastico e autoregolantesi, diventerà un catino dalle sponde rigide, con conseguente aumento della velocità delle acque di deflusso, aggravamento dell'erosione delle fondamentadegli edifici e allagamento sempre più grave dell'isola storica. Si scavino in continuazione pozzi d'acqua dolce, e accelereremo lo sprofondamento dell'illustre città. Si faccia il nuovo canale per le superpetroliere, si relaizzi la terza zona industriale, e la laguna potrà essere finalmente trasformata in mare di petrolio: avremo così posto tutte le premesse perchè Venezia (nel frattempo "restaurata" dalle società immobiliari, e quindi distrutta nei suoi valori umani e storici) salti finalmente per aria con tutti i suoi abitanti al primo scoppio di petroiera. Oltretutto, sarà un bello scherzo all'italiana alla faccia del mondo che ci ha prestato i miliardi per "salvare" questo inutile avanzo del passato: che già il padre dei futuristi avava con animo profetico definito "piaga purulenta d'Italia", "calamita dello snobismo e dell'imbecillità universali", "semicupio sfondato per</span><span style="font-family: courier new; font-style: italic;"> cortigiane cosmoplite", "cloaca massima del passatismo". </span><br />
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<span style="font-family: courier new;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Cederna">Antonio Cederna</a>, <a href="http://www.spiritolibrario.com/scheda_libro.asp?p_id_vendite=2926&p_titolo=La+distruzione+della+natura+in+Italia&p_id_genere=17">La distruzione della natura in Italia</a>, Torino, Einaudi, 1975</span></div>Betti Sustrhellhttp://www.blogger.com/profile/09586732256460440145noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-33309400755304504992011-08-24T18:04:00.003+02:002014-02-02T20:26:56.327+01:00Antonio Gramsci - Quaderni del Carcere (edizione digitale 2007 - a cura di Dario Ragazzini)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-4AQO8UD1L0I/TlUbk75FmEI/AAAAAAAAC14/wHD1D3B4sQ0/s1600/frontqdc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-4AQO8UD1L0I/TlUbk75FmEI/AAAAAAAAC14/wHD1D3B4sQ0/s400/frontqdc.jpg" height="51" width="400" /></a></div>
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Il Cd Rom dei Quaderni del Carcere, a cura di Dario Ragazzini, prima versione digitale del capolavoro gramsciano, con le fonti, i rimandi, le occorrenze, la possibilità di raffrontare le diverse versioni delle note, di cui quei manoscritti sono fatti. Uno strumento formidabile per seguire passo passo non solo l’ordine cronologico dei Quaderni, magistralmente ricostruito a suo tempo da Valentino Gerratana. Ma anche quello ideale e tematico, sotteso in filigrana come progetto a venire del prigioniero pensante. L’altro dono è un’antologia: Le Opere, a cura di Antonio A. Santucci. Ripubblicata a diciasette anni dalla sua prima comparsa per gli Editori Riuniti per la collana le «Chiavi del tempo». Che mantiene intatto il suo carattere di rigoroso «thesaurum» filologico e diacronico, e che anzi resta come esempio di come andrebbe fatta un’antologia. Non scelta più o meno arbitaria quindi, legata ai gusti del curatore. Bensì in questo caso, autentico gesto di lettura sintetica, che dà conto in sviluppo delle idee dell’autore, così come si venivano formando nel vivo della sua battaglia (è la parola giusta per Gramsci). E qui mi sia consentita una divagazione, necessaria. Poiché chiarisce il senso di un volume, che è di per sè un’«opera». Antonio Santucci, scomparso prematuramente nel 2004, non solo era un amico de l’Unità, per la quale concepì volumi e iniziative gramsciane di formidabile spessore e successo. Fu un grande studioso di Gramsci, che accanto a Valentino Gerratana, fu protagonista di uno degli eventi più importanti per la cultura italiana: l’edizione critica, la prima, delle Opere di Gramsci per Einaudi. Anche grazie a lui è stato possibile ripristinare tutti i testi di cui parliamo, datarli, disporli, salvaguardarli. Inquadrarli. E ciò ben prima (1975) della prossima edizione nazionale degli scritti per l’Enciclopedia Italiana della Fondazione Istituto Gramsci, che verrà presentata a giorni al Capo dello Stato in Sardegna. Grazie al lavoro di Gerratana e Santucci, e senza dimenticare l’apporto infaticabile di Elsa Fubini, Caprioglio, Dino Ferreri, Spriano e tanti altri di quella stagione, il pianeta Gramsci è stato reso percorribile e anche «preparato» per ulteriori sistemazioni, che nondimeno non possono prescindere dalla mappatura del 1975. Dunque, chi aprirà l’antologia di Santucci, per formarsi una sua idea del Gramsci pensante, sa di essere in buone mani. Perché, e possiamo testimoniarlo personalmente, non v’era nessuno come Antonio in grado di agguantare il flusso fulmineo e stenografico dei pensieri gramsciani. E di districarne la selva, guidandovi dentro i profani.<br />
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Qual è il pregio di questa «antologia» strepitosa, con limpide istruzioini per l’uso, note contestualizzanti e indice dei nomi? Quello di una cronologia tematizzata. Che fa capire gli impulsi, e gli influssi temporali, che Gramsci accoglie e trasforma reattivamente. Illuminando al contempo il metodo di lavoro del prigioniero, allorchè si trovò ristretto in cella. Insomma, tra gli scritti giornalistici giovanili per il Grido del popolo e le splendide, attualissime pagine dei Quaderni su «Americanismo e fordismo» che chiudono idealmente il volume, c’è tutto Gramsci. Tutto, con le critiche teatrali, gli articoli sull’Ordine Nuovo e l’Avanti! - incluso il celebre «La rivoluzione (russa) contro il Capitale» del 1917 - lo scritto sulla Quistione meridionale, e la famosa polemica con Togliatti del 1926, riportata pari pari nel suo drammatico svolgimento epistolare, prima dell’arresto di Gramsci. Da un lato in quell’anno il realismo di Ercoli, che vede come necessità politica le misure contro l’opposizione di sinistra in Urss. Dall’altro la preveggenza di Gramsci, benché d’accordo con il Comintern, contro Trotsky: la disciplina forzosa «svuoterà» l’opera dei bolscevichi e renderà lo stato proletario una caserma autocratica. Nessuna elusione, nessuna celebrazione del «santino». Gramsci è lì cocciuto, nel 1926 e in altri momenti, a rivendicare la sua idea eretica della rivoluzione e della politica contro ogni tatticismo. E in tempi davvero tragici, di lealtà indiscusse, incipiente terrorismo staliniano e consolidantesi terrorismo fascista.<br />
Qual è il problema di Gramsci, prima e dopo l’arresto, pur nella discontinuità della fase autocritica? Semplice, si fa per dire: un «pensiero-azione» della liberazione. Una filosofia pratica dell’emancipazione delle classi subalterne. Che passa attraverso due momenti. <br />
La ricognizione delle sconfitte popolari, durante il Risorgimento e col fascismo. E la comprensione del quadro mondiale, con lo spostamento del baricentro del «progresso» dalla rottura russa del 1917 alla nuova economia globale americana. Con in mezzo le «modernizzazioni conservatrici» fasciste, del pari contraccolpi della guerra e del sommovimento ad Oriente che spezza il mercato mondiale. E qui comincia la lunga marcia del pensiero di Gramsci. Il tentativo di indicare la strada ai «ceti subalterni» dentro la modernità della «società civile», addestrando individui e gruppi al governo capillare di istituzioni, economia e società. «Prima» della presa del potere, e scongelando le «forme simboliche» di cui il potere si nutre. Sul territorio, nella scuola, nelle riviste, nei giornali, nelle unità economiche. Nel «folklore» e nel senso comune. Un lavorìo democratico, tra scontri e alleanze. Dove l’impegno «filosofico» più alto è proprio la politica come intellettualità collettiva, dialogata e conflittuale. E dove la posta in gioco è sempre quella. Ieri con Gramsci, oggi dopo di lui. Rovesciare il gioco dei dominanti. Senza lasciarsi decapitare dalla passività e dal trasformismo. In fondo la «filosofia della praxis», anima delle idee di Gramsci era questa. Un lungo viaggio della libertà.</div>
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<span style="font-size: small;">da<i> <a href="http://www.millepiani.net/archivesfilosofici/2007/05/05/dossier_gramsci_quel_lungo_viaggio_della_liberta.html"><b>Gramsci, quel lungo viaggio della libertà</b></a>, </i>di Bruno Gravagnuolo, L’Unità 26.4.07</span></div>
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Già da tempo era in circolazione (su torrent) la copia anastatica in pdf dei "Quaderni", la quale però non permetteva la ricerca di frasi o parole all'interno del testo. Questa edizione, della quale sono venuto a conoscenza poco tempo fa e che pare sia passata nell'anonimato (almeno in internet), permette invece ricerche lessicali avanzate sia nel testo che nelle note (per queste ultime è possibile persino effettuare confronti paralleli).</div>
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">Il file l'ho trovato (incredibilmente) in stato di incuria e di abbandono sul vecchio eMule. Ho scritto delle istruzioni per l'installazione</span><span style="font-size: small;">, spero sufficientemente chiare,</span><span style="font-size: small;"> e le ho aggiunte nella cartella (.rar). </span></div>
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">Buona lettura.</span><i></i></div>
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: justify;">
<a href="http://www.blogger.com/goog_1283381035"><i><br />
</i></a></div>
<div style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; text-align: center;">
<a href="http://depositfiles.org/files/elgp2kkgx"><span style="font-size: large;"><b>Download Antonio Gramsci - Quaderni del Carcere (edizione digitale)</b></span></a><i><br />
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Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-65789680591495646562010-11-22T10:49:00.000+01:002010-11-22T10:49:30.227+01:00Tumblr<b><a href="http://selvaggiamente.tumblr.com/"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">http://selvaggiamente.tumblr.com/</span></a></b>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-18645361858315718952010-10-06T13:03:00.005+02:002010-10-06T13:05:47.438+02:00Throbbing Gristle live performances 2010<object height="270" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/jkA0XLDzciY?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/jkA0XLDzciY?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="270"></embed></object><br />
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<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">23rd Oct - LONDON VILLAGE UNDERGROUND, UK</span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">30th Oct - PRAGUE ARCHA THEATRE, Czech Republic</span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> 2nd Nov - BOLOGNA, ITALY</span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> 5th Nov - PORTO CASA MUSICA, Portugal</span><br />
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> 4th Dec - ATP, MINEHEAD, UK</span><br />
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<b><a class="yt-uix-redirect-link" dir="ltr" href="http://throbbing-gristle.com/" rel="nofollow" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" target="_blank" title="http://throbbing-gristle.com">http://throbbing-gristle.com</a></b>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-48467284930348169582010-10-01T23:34:00.001+02:002010-10-01T23:37:46.449+02:00Una montagna di balle<iframe frameborder="0" height="350" src="http://player.vimeo.com/video/6000381" width="480"></iframe><a href="http://vimeo.com/6000381" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Una Montagna Di Balle</a><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> from </span><a href="http://vimeo.com/user421083" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">spazzatour</a><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"> on </span><a href="http://vimeo.com/" style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Vimeo</a><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">.</span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">E' uscito un anno fa ed è stato girato tra il 2003 e il 2009 ma le ultime proteste di Terzigno e più in generale la situazione dei rifiuti in Campania lo rendono attualissimo.</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
<i><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Dal 2003 al 2009, un gruppo di videomakers, ha documentato la cosidetta emergenza rifiuti Campana per svelarne gli ingranaggi, individuare responsabilità e attori di quindici anni di gestione straordinaria. Uno spettacolo costato miliardi di euro e decine di processi in corso. Ma dove finiscono i rifiuti campani? Quali sono le ferite di una terra bruciata e i danni alla salute di milioni di persone? Il più grande disastro ecologico dellEuropa occidentale raccontato dalle voci delle comunità in lotta per difendere il proprio futuro: l'assalto ai fondi pubblici, le zone d'ombra della democrazia, il boicottaggio della differenziata, le collusioni con le ecomafie e le proposte di chi si interroga seriamente sulle alternative.</span><br style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" /><br style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" /><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">E se vivere in emergenza fosse solo una strategia per accumulare profitti!?</span><br style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" /><br style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" /><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Da un'idea di Sabina Laddaga, Maurizio Braucci e Nicola Angrisano Voce narrante di Ascanio Celestini </span><br style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" /><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Musiche di Marco Messina </span><br style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;" /><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">Regia di Nicola Angrisano</span></i><br />
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<a href="http://docutrashfilm.noblogs.org/"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;">http://docutrashfilm.noblogs.org/</span></a></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-82758892789736487922010-08-31T00:56:00.004+02:002010-08-31T01:12:00.751+02:00Rest in vinyl<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_-askfMrfHiQ/THw385FiwBI/AAAAAAAACcI/NmWctz15xOE/s1600/rest+in+vinyl.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 421px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_-askfMrfHiQ/THw385FiwBI/AAAAAAAACcI/NmWctz15xOE/s400/rest+in+vinyl.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5511341563250393106" border="0" /></a><span style="font-family: courier new; font-style: italic;">Quando l'album chiamato vita giunge alla conclusione non sarebbe bello fare in modo che quel disco continui a girare per l'eternità? Vi offiramo la possibilità di stampare le vostre ceneri in un vinile che i vostri cari custodiranno per generazioni.</span><br /><span style="font-family: courier new; font-style: italic;">Registrate un messaggio personale, le vostre ultime volontà/testamento, la vostra colonna sonora o semplicemente stampate le vostre ceneri per ascoltare i vostri pops & crackles per un approccio minimale.</span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">dal sito <a href="http://www.andvinyly.com/"><span style="font-weight: bold;">And Vinyly</span></a>;</span> <span style="font-family: courier new;">via <a href="http://www.boingboing.net/2010/08/30/your-cremated-ashes.html"><span style="font-weight: bold;">Boing Boing</span></a></span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">Finalmente una valida alternativa alla tumulazione.</span><br /></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-20658177142577326842010-08-27T19:16:00.005+02:002010-08-27T19:55:45.003+02:00Crashkurs - Appunti sulla crisi finanziaria<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_-askfMrfHiQ/THf7MehAf2I/AAAAAAAACbg/7JBrDPnTAqQ/s1600/in_greed_we_trust.jpg"> <img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 330px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_-askfMrfHiQ/THf7MehAf2I/AAAAAAAACbg/7JBrDPnTAqQ/s400/in_greed_we_trust.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5510148860879601506" border="0" /></a><span style="font-family:courier new;">Perché lo scoppio della bolla finanziaria non è da imputarsi all’avidità dei banchieri e non è possibile alcun ritorno al “capitalismo del welfare”. </span><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /><span style="font-family:courier new;">Una nuova “leggenda della pugnalata alle spalle” (cfr. <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dolchstosslegende">http://it.wikipedia.org/wiki/Dolchstosslegende</a>) sta facendo il giro del mondo: la “nostra economia” sarebbe caduta vittima della sconfinata avidità di un pugno di banchieri e speculatori. Ingozzati dalla conveniente moneta della Banca Centrale degli USA (la Federal Reserve) e coperti da politici irresponsabili, costoro avrebbero portato il mondo alle soglie dell’abisso, mentre gli “onesti” verrebbero una volta di più presi per il naso.</span><br /><span style="font-family:courier new;">Niente è oggettivamente più falso e ideologicamente più pericoloso di questa diffusa rappresentazione che passa attraverso tutti i canali dell’opinione pubblica. Le cose stanno esattamente al contrario. Il mostruoso rigonfiamento dei mercati finanziari non è la causa della miseria, bensì è esso stesso un tentativo di contrastare la crisi fondamentale con la quale la società capitalistica lotta già dagli anni ’70. In quel periodo giunse a termine, con il boom economico successivo alla seconda guerra mondiale, un lungo periodo di crescita dell’economia reale, reso possibile dalla generalizzazione del modo di produzione industriale e dal suo ampliamento verso nuovi settori come la produzione dell’automobile. Per la produzione di massa degli anni ’50 e ’60 erano necessarie grosse quantità di forza lavoro, che da essa traevano il proprio salario che a sua volta permetteva loro di fruire della massa delle merci. Da allora l’ampia e diffusa razionalizzazione dei settori chiave della produzione per il mercato mondiale, che ha sempre più sostituito la forza lavoro con processi automatizzati, ha distrutto questo meccanismo e con esso i presupposti per un nuovo boom economico sorretto dall’economia reale. La crisi capitalistica classica è stata soppiantata dalla fondamentale crisi del lavoro.</span><br /><span style="font-family:courier new;"><br /><span style="font-weight: bold;">Forza lavoro svalorizzata=umanità “superflua”</span></span><br /><br /><span style="font-family:courier new;">È un risultato tipico delle folli contraddizioni del modo di produzione capitalistico il fatto che l’enorme aumento di produttività ottenuto grazie alla “rivoluzione microelettronica” non renda possibile un buon livello di vita per tutti. Al contrario: il lavoro viene compresso, i ritmi di lavoro accelerati e i salari ridotti. Dappertutto nel mondo sempre più persone devono vendersi alle peggiori condizioni poiché la loro forza-lavoro è sempre più deprezzata in relazione al livello di produttività vigente.</span><br /><span style="font-family:courier new;">Alle contraddizioni del capitalismo appartiene però anche che esso stesso mina i propri fondamenti, poiché una società che si basa sullo sfruttamento della forza-lavoro umana incontra i propri limiti strutturali quando essa rende superflua in sempre più crescente misura questa stessa forza-lavoro. La dinamica dell’economia mondiale è tenuta in corsa, oramai da più di 30 anni, solo da una sempre crescente bolla speculativa e creditizia (“capitale fittizio”). Il capitale ha iniziato a rivolgersi verso i mercati finanziari perché l’economia reale non offriva più alcuna soddisfacente possibilità di investimento. Gli stati si sono indebitati per sanare i bilanci e sempre più persone hanno iniziato a finanziare i loro consumi direttamente o indirettamente con il credito. In questo modo la sfera finanziaria è divenuta l’”industria di base” del mercato mondiale e il motore della crescita capitalistica. La tanto decantata economia reale non è dunque stata “schiacciata” dalla sfera finanziaria, al contrario, essa ha potuto rifiorire solo come sua appendice. Il “miracolo economico cinese” e la “Germania campione mondiale dell’export” degli ultimi decenni non avrebbero potuto esistere senza questo gigantesco circuito di indebitamento globale, con gli USA a giocare un ruolo centrale</span><br /><span style="font-family:courier new;"><br /><span style="font-weight: bold;">Stato di emergenza e stagflazione</span></span><br /><br /><span style="font-family:courier new;">Questo continuo procrastinare la crisi ha raggiunto i suoi limiti. Non c’è comunque da esserne troppo felici. Gli effetti potrebbero essere drammatici, poiché adesso l’insieme di crisi e svalorizzazione accumulatosi negli ultimi trenta anni potrebbe scaricarsi con estrema violenza. La politica può al massimo influire sui ritmi e sul corso di questo processo, tuttavia non può fermarlo. Le miliardarie “manovre anti-crisi” possono fallire, e la crisi rovinerebbe sulla cosiddetta “economia reale” con conseguenze catastrofiche, oppure possono riuscire a “tenere” ancora una volta, causando però un esorbitante aumento del debito pubblico che porterà ad un nuovo gigantesco collasso finanziario in un prossimo futuro. Il ritorno della “stagflazione” – inflazione galoppante combinata ad una contemporanea recessione – è già in corso, ad un livello più alto di quello degli anni ’70.</span><br /><span style="font-family:courier new;">Negli ultimi decenni i salari sono stati fortemente compressi, le condizioni di lavoro precarizzate e gran parte del settore pubblico privatizzata, tanto che una parte insospettabilmente più grande del previsto di persone, e in quantità sempre più crescente, è diventata semplicemente superflua. Il tanto reclamato “ruolo rinnovato dello stato” non ha la minima chance di ricreare un nuovo “welfare-capitalismo” stile anni ’60-’70, con la piena occupazione e un crescente benessere collettivo. Al contrario, servirà solo ad organizzare ed amministrare l’esclusione sociale, razziale e nazionalistica. Il ritorno della “politica regolativa” e del “capitalismo di stato” è concepibile solo nella forma di uno stato di emergenza repressivo e autoritario.</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;font-family:courier new;" >Il mondo è troppo ricco per il capitalismo</span><br /><br /><span style="font-family:courier new;">L’attuale crisi dei mercati finanziari segna un punto di non-ritorno nell’epoca del capitale fittizio e con ciò la crisi fondamentale del capitalismo, visibile sin dagli anni ’70, raggiunge un nuovo livello. Questa crisi non è quella di uno specifico “sistema anglo-sassone” del “neo-liberismo”, come viene talvolta affermato a seguito di mobilitazioni mosse da un sentimento anti-americano con venature anti-semitiche. Piuttosto ciò che si mostra adesso è che il mondo è troppo ricco per il miserabile modo di produzione capitalistico, che la società è destinata a frantumarsi, inselvatichirsi ed essere ridotta alla mercé della miseria, della violenza e dell’irrazionalità se non riesce ad oltrepassarlo una volta per tutte.</span><br /><span style="font-family:courier new;">Il problema non sono gli “speculatori” o i mercati finanziari, bensì l’assurdità di un sistema sociale che produce ricchezza solo come prodotto di scarto della valorizzazione del capitale, sia essa reale o fittizia. Il ritorno ad un capitalismo solo apparentemente stabile, fondato sull’impiego di enormi masse di lavoratori, non è più possibile né auspicabile.</span><br /><span style="font-family:courier new;">Ogni sacrificio che ci venga richiesto per mantenere in vita la (auto)distruttiva dinamica di questo folle modo di produzione e di vita è una sberleffo alla dignitosa esistenza che già da lungo tempo sarebbe possibile vivere in una società emancipata dalla produzione delle merci, dal denaro e dallo stato. La crisi mette in questione l’intero sistema. Sta a noi, adesso, trovare la risposta.</span><br /><span style="font-family:courier new;"><br /><span style="font-weight: bold;">Gruppo Krisis</span></span><span style="font-family: courier new;">, dicembre 2008.</span><br /><span style="font-family:courier new;">(</span><a href="http://www.krisis.org/2008/crashkurs-appunti-sulla-crisi-finanziaria"><span style="font-family:courier new;">www.krisis.org</span></a><span style="font-family:courier new;">)</span></div>Betti Sustrhellhttp://www.blogger.com/profile/09586732256460440145noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-1884393885990087412010-08-24T14:33:00.004+02:002010-08-24T14:38:37.937+02:00Ripensare l'automobile?<object classid="clsid:d27cdb6e-ae6d-11cf-96b8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=10,0,0,0" height="300" width="480"><param name="movie" value="http://tv.repubblica.it/static/swf/z_adv_player.swf"><param name="allowScriptAccess" value="always"><param name="allowFullScreen" value="true"><param value="bgColor=black&autostart=false&keyT=&key=&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&file=repubblicatv/file/2010/08/cinasupercoda20100824.mp4&repeat=false&logo=1&strip=0&nielsenBrand=repubblicatv_&brand=brand_repubblicaradio&dState=normal&scaleMethod=fit&rel=false&fsType=fl&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&videoTitle=Cina, maxi coda di 100km in autostrada&streamURL=http://tv.repubblica.it/copertina/cina-maxi-coda-di-100km-in-autostrada/52080?video&nielsenBrand=repubblicatv_&pub=mondo###" name="flashvars"><embed src="http://tv.repubblica.it/static/swf/z_adv_player.swf" allowscriptaccess="always" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" flashvars="bgColor=black&autostart=false&keyT=&key=&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&file=repubblicatv/file/2010/08/cinasupercoda20100824.mp4&repeat=false&logo=1&strip=0&nielsenBrand=repubblicatv_&brand=brand_repubblicaradio&dState=normal&scaleMethod=fit&rel=false&fsType=fl&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&videoTitle=Cina, maxi coda di 100km in autostrada&streamURL=http://tv.repubblica.it/copertina/cina-maxi-coda-di-100km-in-autostrada/52080?video&nielsenBrand=repubblicatv_&pub=mondo###" height="300" width="480"></embed></object>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-77569447982814652762010-08-18T02:19:00.005+02:002010-08-25T16:35:04.627+02:00Vogliamo ricordarlo così. MORTO.<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_0DYYsrSmvW4/TGrLU0cMCpI/AAAAAAAAB-M/PhasFZzhbBo/s1600/kossigaDead_tonus.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 470px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_0DYYsrSmvW4/TGrLU0cMCpI/AAAAAAAAB-M/PhasFZzhbBo/s1600/kossigaDead_tonus.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-size:85%;"><span style="font-family:courier new;">titolo di <a href="http://emmanuelnegro.tumblr.com/post/968462479/vogliamo-ricordarlo-cosi-morto">Emmanuel negro</a>/vignetta di <a href="http://marcotonus.blogspot.com/2010/08/kaput.html">Tonus</a></span></span> <span style="font-size:78%;"><span style="font-family:courier new;">(feat. Andrea Pazienza)</span></span><br /></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-26876084074601465892010-08-15T21:25:00.001+02:002010-08-15T21:30:45.657+02:00Qui quo quaquaraquà<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_-askfMrfHiQ/TGhALi4k8iI/AAAAAAAACZM/A4Cjjkj8uGM/s1600/antimafia.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 313px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_-askfMrfHiQ/TGhALi4k8iI/AAAAAAAACZM/A4Cjjkj8uGM/s400/antimafia.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5505721111547277858" border="0" /></a>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-31708530894196090122010-06-18T00:18:00.003+02:002010-06-18T00:31:40.141+02:00Good news / Bad news<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://i427.photobucket.com/albums/pp356/kartenzi/intoccabili.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 277px;" src="http://i427.photobucket.com/albums/pp356/kartenzi/intoccabili.jpg" alt="" border="0" /></a><div style="text-align: justify;"><span style="font-family:courier new;">De Gennaro e Mortola condannati in appello per "istigazione alla <a href="http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/liguria/2010/06/17/visualizza_new.html_1823556246.html">falsa</a> testimonianza". Solidarietà <a href="http://ilrusso.blogspot.com/2010/06/se-maroni-e-alfano-sono-con-lui-mi-sa.html">sincera</a>, invece, di Maroni e Alfano.</span><br /><br /></div><div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://static.guim.co.uk/sys-images/Guardian/Pix/pictures/2010/4/1/1270136888721/Youths-playing-football-005.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 255px;" src="http://static.guim.co.uk/sys-images/Guardian/Pix/pictures/2010/4/1/1270136888721/Youths-playing-football-005.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-family: courier new;">Poi così, en passant, segnalo l'ottima iniziativa del municipio di Città del Capo di <a href="http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=127593697&ps=cprs">deportare</a> i senzatetto della città nella ridente località di <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Blikkiesdorp">Blikkiesdorp</a> ("città dei barattoli di latta" - un teorico campo di emergenza provvisorio costruito nel 2007), per nasconderli dagli occhi sensibili dei turisti calciofili.</span><br /></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-3014446565237107862010-06-06T14:46:00.009+02:002010-06-08T22:32:02.745+02:00Testimonianze dalla Freedom Flotilla<div style="text-align: justify;"><span style="font-family:courier new;">Ieri sera al <a href="http://2010.fest-antifa.net/">Festival Sociale delle Culture Antifasciste</a> due mediattivisti italiani della Freedom Flotilla, Manuel Zani e Manolo Luppichini, sono intervenuti per narrare e condividere la vicenda dell'aggressione israeliana e i giorni vissuti nel, tristemente famoso, carcere di Beer Sheva. </span><br /><span style="font-family:courier new;">Da ascoltare!!</span><br /><br /><span style="font-family:courier new;"><br />1° Parte</span><br /><br /></div><audio src="http://arav.ventuordici.org/fest-antifa/2010/comunicazione_e_media/interviste_freedom_flotilia/nekkah_e_blackcat-freedom_flotilia1.ogg" controls="true"><br /><applet code="com.fluendo.player.Cortado.class" archive="http://theora.org/cortado.jar" height="40" width="580"><br /><param name="url" value="http://arav.ventuordici.org/fest-antifa/2010/comunicazione_e_media/interviste_freedom_flotilia/nekkah_e_blackcat-freedom_flotilia1.ogg"><br /><param name="duration" value="1853"><br /></applet></audio><br /><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family:courier new;">2° Parte</span><br /></div><br /><audio src="http://arav.ventuordici.org/fest-antifa/2010/comunicazione_e_media/interviste_freedom_flotilia/nekkah_e_blackcat-freedom_flotilia3.ogg" controls="true"><br /><applet code="com.fluendo.player.Cortado.class" archive="http://theora.org/cortado.jar" height="40" width="580"><br /><param name="url" value="http://arav.ventuordici.org/fest-antifa/2010/comunicazione_e_media/interviste_freedom_flotilia/nekkah_e_blackcat-freedom_flotilia3.ogg"><br /><param name="duration" value="1634"><br /></applet></audio><br /><br /><br /><span style="font-family:courier new;">Altre <a href="http://media.fest-antifa.net/?path=ZmVzdC1hbnRpZmElMkYyMDEwJTJGY29tdW5pY2F6aW9uZV9lX21lZGlhJTJGaW50ZXJ2aXN0ZV9mcmVlZG9tX2Zsb3RpbGlh">testimonianze</a>.</span>Betti Sustrhellhttp://www.blogger.com/profile/09586732256460440145noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-89673693045272184482010-06-03T00:48:00.004+02:002010-06-03T00:55:06.332+02:00Sempre dalla parte sbagliata<span style="font-family:courier new;"><object classid="clsid:d27cdb6e-ae6d-11cf-96b8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=10,0,0,0" height="300" width="480"><param name="movie" value="http://tv.repubblica.it/static/swf/z_adv_player.swf"><param name="allowScriptAccess" value="always"><param name="allowFullScreen" value="true"><param value="bgColor=black&autostart=false&keyT=&key=&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&file=repubblicatv/file/2010/06/locascio020610kkk.mp4&repeat=false&logo=1&strip=0&nielsenBrand=repubblicatv_&brand=brand_repubblicaradio&dState=normal&scaleMethod=fit&rel=false&fsType=fl&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&videoTitle=Israele si divide dopo il blitz: il reportage&streamURL=http://tv.repubblica.it/dossier/gaza-assalto-nave/israele-si-divide-dopo-il-blitz-il-reportage/48194?video&pagefrom=1&ref=HREA-1&nielsenBrand=repubblicatv_&pub=dossier###gaza-assalto-nave" name="flashvars"><embed src="http://tv.repubblica.it/static/swf/z_adv_player.swf" allowscriptaccess="always" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" flashvars="bgColor=black&autostart=false&keyT=&key=&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&file=repubblicatv/file/2010/06/locascio020610kkk.mp4&repeat=false&logo=1&strip=0&nielsenBrand=repubblicatv_&brand=brand_repubblicaradio&dState=normal&scaleMethod=fit&rel=false&fsType=fl&baseURL=http://tv.repubblica.it/static/images/player/&videoTitle=Israele si divide dopo il blitz: il reportage&streamURL=http://tv.repubblica.it/dossier/gaza-assalto-nave/israele-si-divide-dopo-il-blitz-il-reportage/48194?video&pagefrom=1&ref=HREA-1&nielsenBrand=repubblicatv_&pub=dossier###gaza-assalto-nave" height="300" width="480"></embed></object><br /><br /></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-family:courier new;">Oggi a Ginevra il Consiglio dei diritti dell'uomo dell'ONU ha approvato una risoluzione al fine di organizzare una commissione di inchiesta per indagare sulle violazioni del diritto internazionale derivanti dagli attacchi israeliani contro la freedom flotilla.</span><br /></div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family:courier new;">La risoluzione invita inoltre Israele a revocare immediatamente l'assedio di Gaza e negli altri territori occupati e condanna fermamente "l'attacco oltraggioso da parte delle flotte israeliane contro la flottiglia di navi umanitarie". Non che io mi fidi dell'ONU.</span><br /></div><span style="font-family:courier new;">Ovviamente l'Italia ha preferito non condannare l'azione militare, illegale, omicida dell'esercito israeliano e al fianco di Paesi bassi e Stati Uniti, ha votato contro tale risoluzione. </span><br /><span style="font-family:courier new;">Frattini ribadisce la fiducia incondizionata in una fantomatica inchiesta militare israeliana e non si pone nemmeno il problema che sei suoi concittadini siano stati sequestrati illegalmente assieme ai circa 700 attivisti. Oltretutto al contrario di quanto si desume dai tg, i pacifisti non sono stati rilasciati, bensì espulsi per decreto come se loro stessi avessero chiesto di entrare in Israele. </span><br /><span style="font-family:courier new;">Secondo il governo israeliano, dato l'embargo imposto ai territori palestinesi gli attivisti e le loro flotte sarebbero dovute prima attraccare in Israele, affinchè venissero controllati gli aiuti umanitari e selezionati nel rispetto delle proprie leggi. </span><br /><span style="font-family:courier new;">Insomma Israele attacca una flotta di pacifisti arrivati da ogni parte del globo, ne uccide almeno una decina, in acque internazionali, impone il blocco di Gaza da più di tre anni, costruisce muri infiniti che escludono i palestinesi e li recludono nella miseria e nella sofferenza come in un carcere a cielo aperto e vuole decidere quali aiuti possono entrare quali no (e ci sarebbe molto altro da dire, purtroppo).</span><br /><span style="font-family:courier new;">Questo è un comportamento da governo terrorista che viola qualsiasi norma di diritto internazionale e agisce nella serena impunità. E gli ultra ortodossi festeggiano l'assassinio di uomini e donne che lottavano ogni giorno per far sì che il mondo fosse un pò più vivibile anche per i più deboli della terra.</span><br /><br /><span style="font-family:courier new;">Un <a href="http://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=5814">articolo</a> del 2008 che rende l'idea di come si viva assediati.</span><br /></div>Betti Sustrhellhttp://www.blogger.com/profile/09586732256460440145noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-81890543992413105622010-06-02T18:05:00.005+02:002010-06-09T15:43:59.696+02:00Oil spill counter & streaming<iframe src="http://www.pbs.org/newshour/rundown/oil-ticker/video.html" height="490" style="align:center;" width="480px" marginheight="5" marginwidth="5" frameborder="0" scrolling="no"></iframe>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-52990741750085634952010-05-31T16:45:00.002+02:002010-05-31T16:46:36.092+02:00Kina @ s.p.a. Grotta Rossa (Rimini)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.grottarossa-rimini.it/images/articles/5giugno2010-rid.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 664px;" src="http://www.grottarossa-rimini.it/images/articles/5giugno2010-rid.JPG" alt="" border="0" /></a>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-84622112374197548892010-05-28T15:02:00.003+02:002010-05-28T15:06:02.810+02:00Colpo di stato strisciante<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/eol/eol2-extra/2010/05/27/jpg_2127981.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 468px; height: 229px;" src="http://data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/eol/eol2-extra/2010/05/27/jpg_2127981.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-size:85%;"><span style="font-family: courier new;">di Umberto Eco</span></span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">È nota la definizione della democrazia come sistema pieno di difetti ma di cui non si è ancora trovato nulla di meglio. Da questa ragionevole assunzione discende, per la maggior parte della gente, la convinzione errata che la democrazia (il migliore o il meno peggio dei sistemi di governo) sia quello per cui la maggioranza ha sempre ragione. Nulla di più falso. La democrazia è il sistema per cui, visto che è difficile definire in termini qualitativi chi abbia più ragione degli altri, si ricorre a un sistema bassamente quantitativo, ma oggettivamente controllabile: in democrazia governa chi prende più consensi. E se qualcuno ritiene che la maggioranza abbia torto, peggio per lui: se ha accettato i principi democratici deve accettare che governi una maggioranza che si sbaglia.</span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">Una delle funzioni delle opposizioni è quella di dimostrare alla maggioranza che si era sbagliata. E se non ce la fa? Allora abbiamo, oltre a una cattiva maggioranza, anche una cattiva opposizione. Quante volte la maggioranza può sbagliarsi? Per millenni la maggioranza degli uomini ha creduto che il sole girasse intorno alla terra (e, considerando le vaste aree poco alfabetizzate del mondo, e il fatto che sondaggi fatti nei paesi più avanzati hanno dimostrato che moltissimi occidentali ancora credono che il sole giri) ecco un bel caso in cui la maggioranza non solo si è sbagliata ma si sbaglia ancora. Le maggioranze si sono sbagliate a ritenere Beethoven inascoltabile o Picasso inguardabile, la maggioranza a Gerusalemme si è sbagliata a preferire Barabba a Gesù, la maggioranza degli americani sbaglia a credere che due uova con pancetta tutte le mattine e una bella bistecca a pasto siano garanzie di buona salute, la maggioranza si sbagliava a preferire gli orsi a Terenzio e (forse) si sbaglia ancora a preferire "La pupa e il secchione" a Sofocle. Per secoli la maggioranza della gente ha ritenuto che esistessero le streghe e che fosse giusto bruciarle, nel Seicento la maggioranza dei milanesi credeva che la peste fosse provocata dagli untori, l'enorme maggioranza degli occidentali, compreso Voltaire, riteneva legittima e naturale la schiavitù, la maggioranza degli europei credeva che fosse nobile e sacrosanto colonizzare l'Africa.</span><br /><br /><br /><span style="font-family: courier new;">In politica Hitler non è andato al potere per un colpo di Stato ma è stato eletto dalla maggioranza, Mussolini ha instaurato la dittatura dopo l'assassinio di Matteotti ma prima godeva di una maggioranza parlamentare, anche se disprezzava quell'aula «sorda e grigia». Sarebbe ingiusto giocare di paradossi e dire dunque che la maggioranza è quella che sbaglia sempre, ma è certo che non sempre ha ragione. In politica l'appello alla volontà popolare ha soltanto valore legale ("Ho diritto a governare perché ho ricevuto più voti") ma non permette che da questo dato quantitativo si traggano conseguenze teoriche ed etiche ("Ho la maggioranza dei consensi e dunque sono il migliore").</span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">In certe aree della Sicilia e della Campania i mafiosi e i camorristi hanno la maggioranza dei consensi ma sarebbe difficile concluderne che siano pertanto i migliori rappresentati di quelle nobilissime popolazioni. Recentemente leggevo un giornalista governativo (ma non era il solo ad usare quell'argomento) che, nell'ironizzare sul caso Santoro (bersaglio ormai felicemente bipartisan), diceva che costui aveva la curiosa persuasione che la maggioranza degli italiani si fosse piegata di buon grado a essere sodomizzata da Berlusconi. Ora non credo che Berlusconi abbia mai sodomizzato qualcuno, ma è certo che una consistente quantità di italiani consente con lui senza accorgersi che il loro beniamino sta lentamente erodendo le loro libertà. Erodere le libertà di un paese significa di solito mettere in atto un colpo di Stato e instaurare violentemente una dittatura. Se questo avviene, gli elettori se ne accorgono e, se pure non hanno la forza di zione di colpo di Stato che è con lui cambiata. Al colpo di Stato si è sostituito lo struscio di Stato. All'idea di una trasformazione delle strutture dello Stato attraverso l'azione violenta il genio di Berlusconi è stato ed è quello di attuarle con estrema lentezza, passettino per passettino, in modo estremamente lubrificato.</span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">Pensate alla inutile violenza con cui il fascismo, per fare tacere la voce scomoda di Matteotti, ha dovuto farlo ammazzare. Cose da medioevo. Non sarebbe bastato pagargli una buona uscita megagalattica (e tra l'altro non con i soldi del governo ma con quelli dei cittadini che pagano il canone)? Mussolini era davvero uomo rozzissimo. Quando una trasformazione delle istituzioni del Paese avviene passo per passo, e cioè per dosi omeopatiche, è difficile dire che ciascuna, presa di per sé, prefiguri una dittatura - e infatti quando qualche cassandra lo fa viene sbertucciata. Il fatto è che per un nuovo populismo mediatico la stessa dittatura è un sistema antiquato che non serve a nulla. Si possono modificare le strutture dello Stato a proprio piacere e secondo il proprio interesse senza instaurare alcuna dittatura.</span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">Si può dire che il lodo Alfano prefiguri una tirannia? Sciocchezze. E calmierare le intercettazioni attenta davvero alla libertà d'informazione? Ma suvvia, se qualcuno ha delitto lo sapranno tutti a giudizio avvenuto, e l'evitare di parlare in anticipo di delitti solo presunti rispetta se mai la privatezza di ciascuno di noi. Vi piacerebbe che andasse sui giornali la vostra conversazione con l'amante, così che lo venisse a sapere la vostra signora? No, certo. E se il prezzo da pagare è che non venga intercettata la conversazione di un potente corrotto o di un mafioso in servizio permanente effettivo, ebbene, la nostra privatezza avrà bene un prezzo. Vi pare nazifascismo ridurre i fondi per la scuola pubblica? Ma dobbiamo risparmiare tutti, e bisogna pur dare l'esempio a cominciare dalle spese collettive. E se questo consegna il paese alle scuole private? Non sarà la fine del mondo, ce ne sono delle buonissime. È stalinismo rendere inguardabili i telegiornali delle reti pubbliche? No, se mai le vecchie dittature facevano di tutto per rendere la radio affettuosissima. Ma se questo va a favore delle reti private? Beh, vi risulta che Stalin abbia mai favorito le televisioni private?</span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">Ecco, la funzione dei colpi di Stato striscianti è che le modificazioni costituzionali non vengono quasi percepite, o sono avvertite come irrilevanti. E quando la loro somma avrà prodotto non la seconda ma la terza Repubblica, sarà troppo tardi. Non perché non si potrebbe tornare indietro, ma perché la maggioranza avrà assorbito i cambiamenti come naturali e si sarà, per così dire, mitridatizzata. Un nuovo Malaparte potrebbe scrivere un trattato superbo su questa nuova tecnica dello struscio di Stato. Anche perché di fronte a essa ogni protesta e ogni denuncia perde valore provocatorio e sembra che chi si lamenta dia corpo alle ombre.</span><br /><br /><span style="font-family: courier new;">Pessimismo globale, dunque? No, fiducia nell'azione benigna del tempo e della sua erosione continua. Una trasformazione delle istituzioni che procede a piccoli passi può non avere tempo per compiersi del tutto, a metà strada possono avvenire smandrappamenti, stanchezze, cadute di tensione, incidenti di percorso. È un poco come la barzelletta sulla differenza tra inferno tedesco e inferno italiano. In entrambi bagno nella benzina bollente al mattino, sedia elettrica a mezzogiorno, squartamento a sera. Salvo che nell'inferno italiano un giorno la benzina non arriva, un altro la centrale elettrica è in sciopero, un altro ancora il boia si è dato malato… Tagliare la testa al re o occupare il Palazzo d'Inverno è cosa che si fa in cinque minuti. Avvelenare qualcuno con piccole dosi d'arsenico nella minestra prende molto tempo, e nel frattempo chissà, vedrà chi vivrà. Per il momento, resistere, resistere, resistere.</span><br /><br /><span style="font-size:85%;"><span style="font-family: courier new;">via <a href="http://espresso.repubblica.it/dettaglio/noi-contro-la-legge/2127975&ref=hpsp"><span style="font-weight: bold;">L'Espresso</span></a></span></span><br /></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-9634521974726855982010-05-24T12:30:00.008+02:002010-05-24T12:45:56.776+02:00Stanno lavorando per noi<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://blublu.org/sito/walls/2006/big/017.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 351px;" src="http://blublu.org/sito/walls/2006/big/017.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-family:courier new;"><a href="http://feeds.feedburner.com/Blu">Blu</a>, <a href="http://www.ericailcane.org/">Ericailcane</a> e <a href="http://www.hitnes.org/">Hitnes</a> hanno deciso di rinnovare la vecchia facciata dell'XM24 (sopra) e ci stanno lavorando su...</span><span style="font-size:78%;"><br /> </span><br /><a href="http://s427.photobucket.com/albums/pp356/kartenzi/?action=view&current=newxm24.jpg" target="_blank"><img src="http://i427.photobucket.com/albums/pp356/kartenzi/newxm24.jpg" alt="Photobucket" border="0" /></a><br /></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-23273758191257813202010-05-18T11:41:00.002+02:002010-05-18T11:49:28.289+02:00Something must break<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://img283.imageshack.us/img283/8695/jd16okt1979iancurtis2nq.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 424px;" src="http://img283.imageshack.us/img283/8695/jd16okt1979iancurtis2nq.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-weight: bold;font-size:85%;" ><span style="font-family: courier new;">18-05-1980</span></span><br /></div><br /><div style="text-align: center;"><object classid="clsid:d27cdb6e-ae6d-11cf-96b8-444553540000" codebase="http://fpdownload.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=8,0,0,0" width="335" height="28" id="divplaylist"><param name="movie" value="http://www.divshare.com/flash/playlist?myId=11409296-1e4"><embed src="http://www.divshare.com/flash/playlist?myId=11409296-1e4" width="335" height="28" name="divplaylist" type="application/x-shockwave-flash" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer"></embed></object><br /></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-25188468676457440512010-05-13T00:10:00.003+02:002010-05-13T00:20:33.202+02:00Z'EV live @ Xm24 (Bologna)<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.spettrorec.com/live/spettro13maggio.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 665px;" src="http://www.spettrorec.com/live/spettro13maggio.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-family:courier new;">Spettro Recordings opens on 13 may, 2010, presenting at <a href="http://www.ecn.org/xm24/article/1326/0513-concerto-zev-e-inaugurazione-spettrorec"><span style="font-weight: bold;">XM24</span></a> a unique live collaboration between Z'EV and Stefano Pilia, followed by Salomé Lego Playset. </span></div><p style="font-family: courier new; text-align: justify;">Start at 22.00, punctual, at via Fioravanti 24, Bologna.<br />For info, <a href="http://www.spettrorec.com/info@spettrorec.com">info@spettrorec.com</a></p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="font-family: courier new; text-align: justify;"><a href="http://selvaggia-mente.blogspot.com/2008/08/della-serie-pazzi-furiosi-zev.html"><strong>Z'EV</strong></a><br />Conceptual artist, poet and sound sculptor. After studying at CalArts with Concrete poet Emmett Williams he produced visual and sound poetries, and was included in the “Second Generation” show at the Museum of Conceptual Art in San Francisco in 1975.<br />While but one of the progenitors of the ‘industrial movement’ in the mid-70’s, he, along with Neil Megson, was primarily responsible for delivering the ‘tribal’ impulse and esthetic into the Western cultural milieu between the years 1978-1984.<br />While generally most known as a solo performer, since 2003 he has been concentrating on cooperative and collaborative composition and performance. Recording/performing with:<br />Oren Ambarchi, Konrad Becker [as PSYOPS SOUND SYSTEM], Hans Joachim Irmler [as FAUZ’t], David Jackman/Organum, Jason Kahn, Kknull, Larsen, Franciso Lopez, Merzbow, Bj Nilsen, Stephen O’malley, Osso Exotico, Pita, Boyd Rice, the.bänd, Kasper T.Toeplitz, Luc Van Acker, Nico Vascellari [as Pslayer], Chris Watson, and John Zorn.</p><div style="text-align: justify;"> <strong style="font-family: courier new;">Stefano Pilia</strong><br /><span style="font-family:courier new;">Stefano Pilia was born in Genoa in 1978. He lives and works in Bologna. An electro-acoustic composer and multi-instrumentalist who has realeased various recordings with both Italian and foreign labels , has toured Europe and the USA, collaborating with artists as well as musicians. His work has become progressevly concerned with the research of the sculputural dimensions of sound and it's relations with space both through instrumental executional practices and investigations into the recording and production process. He is one of the founder members of 3/4HadBeenEliminated, a synthethis between improvisation, electro-acoustic composition and avant-rock sensibilties. He generally plays live as solo and with 3/4HadBeenEliminated and Massimo Volume, and frequently collaborates on the sound-tracking (both live and on CD/video) for the productions of Zimmerfrei, Cosmesi, Homemovies and Wuming2.</span><br /></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-76999537100883927342010-05-02T20:13:00.004+02:002010-05-02T23:06:12.945+02:00Fuga di notizie<div style="text-align: center;"><a href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2010/04/30/AM59PWeD-chiarisca_dimetta_scajola.shtml" target="_blank"><img src="http://i427.photobucket.com/albums/pp356/kartenzi/sb-1.jpg" alt="Photobucket" border="0" /></a><br /><br /><a href="http://scaricabile.blogspot.com/"><span style="font-weight: bold;font-family:courier new;font-size:85%;" >ScaricaBile</span></a><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2010/04/30/AM59PWeD-chiarisca_dimetta_scajola.shtml"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 470px; height: 401px;" src="http://farm5.static.flickr.com/4034/4566134070_c9201d6f6a_o.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-size:85%;"><span style="font-family:courier new;">vignetta di <a href="http://maurobiani.splinder.com/post/22651003/g8-affondato-seeeeeeeee"><span style="font-weight: bold;">Mauro Biani</span></a></span></span><a href="http://maurobiani.splinder.com/post/22651003/g8-affondato-seeeeeeeee"><br /></a></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-520473807654841172010-04-23T12:42:00.000+02:002010-04-23T12:42:50.281+02:00Il piano casa del ministro Scajola<a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2010/04/23/news/g8_23_aprile-3554074/" target="_blank"><img src="http://i427.photobucket.com/albums/pp356/kartenzi/pianocasa.jpg" alt="Photobucket" border="0" /></a>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-77641467786526808112010-04-21T01:28:00.003+02:002010-04-21T01:32:42.708+02:00I need that record!<object id="delve_playerf41db15d64b449eaa0064d5529d83f23334260o" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" height="375" width="480"><param name="movie" value="http://assets.delvenetworks.com/player/loader.swf"><param name="wmode" value="window"><param name="allowScriptAccess" value="always"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="flashvars" value="mediaId=6c4cf4082c5341b4999068c17aa35701&channelId=3f2dcab601f4430991bffbe84d97d692&playerForm=88a26316a62d4655a806dda0da4e95ca&autoplayNextClip=true"><embed src="http://assets.delvenetworks.com/player/loader.swf" name="delve_playerf41db15d64b449eaa0064d5529d83f23334260e" wmode="window" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" type="application/x-shockwave-flash" pluginspage="http://www.adobe.com/go/getflashplayer" flashvars="mediaId=6c4cf4082c5341b4999068c17aa35701&channelId=3f2dcab601f4430991bffbe84d97d692&playerForm=88a26316a62d4655a806dda0da4e95ca&autoplayNextClip=true" height="375" width="480"></embed></object><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family:courier new;">Interessante e pluri-premiato <a href="http://www.ineedthatrecord.com/Site/I_Need_That_Record_on_DVD_files/Picture%203.jpg">documentario</a> visionabile in streaming su <a href="http://pitchfork.com/tv/#/episode/2144-i-need-that-record/1">Pitchfork.tv</a> che racconta l'ascesa e il declino dei negozi statunitensi di musica indipendente. Dal tempo del punk e del vinile all'avvento dell'mp3. Featuring: Ian MacKaye, Noam Chomsky, Mike Watt, Thurston Moore, Lenny Kaye, Chris Frantza, Gleen Branca, Legs McNeil...</span><br /></div>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7335618785897759739.post-77297794691661840782010-04-19T13:39:00.001+02:002010-04-19T13:40:56.542+02:00Eyjafjallajökull<embed src="http://www.youreporter.it/player/flv.swf" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" flashvars="config=http://www.youreporter.it/player/ext/config.xml.php?vkey=4ce118f377811914aa533cb0a0b69d2b%26colors=youreporter%26size=normale" menu="false" width="480" height="380"></embed>Titus Bresthellhttp://www.blogger.com/profile/14334629023602578304noreply@blogger.com0