lunedì 14 settembre 2009

La guerra si insegna a scuola

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Quando si ritorna dalle "vacanze" la cosa peggiore, si sa, è guardare la posta: bollette, bollette raccomandate, minacce dei gestori etc etc.
Quest'anno però, insieme alle tante bestemmie in busta, mi aspettava anche un anonimo pacco giallo. Dentro, il Vernacoliere.
Ve ne ho già parlato, lo so. Ma di questi tempi assicurarsi trenta pagine di risate al mese non è cosa da poco.
Bene, dentro al numero estivo, oltre alle tonnellate di spietato umorismo livornese e non, trovo un interessante articolo di Maria Turchetto.
Il pezzo della nostra amica inizia raccontando come la decade che sta per terminare (2001-10) sia stata proclamata dall'Onu "decennio internazionale per una cultura di pace e non violenza per i bambini del mondo". Assodata la retorica insita in un'iniziativa del genere, la Turchetto continua poi raccontandoci come già nel 2007 il governo italiano abbia deciso di promuovere gemellaggi di scuole italiane con le scuole in "aree di crisi" (sarebbero le aree di guerra - scrive - ma ormai l'avete capito: GUERRA non si dice più, è tabù). "Obiettivo prioritario del progetto" - si legge nelle linee guida del progetto dove tra gli altri vengono citati anche Gandhi e don Milani - "è quello di diffondere e sviluppare nelle giovani generazioni l'educazione alla pace, alla cooperazione, al rispetto della differenza e delle altre culture, valori sui quali dovrà fondarsi la società del domani".
Con l'avvento del governo Berlusconi, poi, le cose non potevano che peggiorare: il ministero della Difesa, passato nelle mani del colonnello fallito Ignazio La Russa, si è lanciato in una fitta azione di propaganda militare. Risultato: i finanziamenti previsti per il programma "La pace si fa a scuola" vengono prontamente utilizzati dalla regione Lombardia per l'organizzazione di una divertentissima iniziativa: il Training Day.
Copio: Arrivano a scuola i militari, fanno lezioni di tattica e di tiro, vestono i ragazzini con tute mimetiche e li fanno giocare al check point (sapete, quei posti di blocco dove ogni tanto capita di far fuori una bambina - ma tanto "gli afghani sono abituati a questi incidenti" ha commentato testualmente il responsabile delle nostre forze di pace, "un incidente provocato dalle armi è come da noi un incidente stradale"). Alla fine un bel giro sul carroarmato. Yuppi! Militare è bello! Forza bambini, correte ad arruolarvi!*
Il sito ufficiale ci dice che "il Training Day è strutturato come una gara militare per pattuglie grazie alla quale gli studenti possono condividere i Valori positivi che appartengono alle Forze Armate, Corpi dello Stato, Protezione Civile ed ai Gruppi Volontari di Soccorso". Il tutto è preceduto da un corso di formazione "suddiviso in lezioni teoriche (Diritto Umanitario, Cultura Militare, Tecniche e Tattica) ed attività pratiche sul campo".
Fantastiche le motivazioni che hanno spinto ad organizzare una simile infamata: in primis "la necessità alle (?) nostre Forze Armate di ampliare notevolmente la visibilità all’interno della società civile (in particolare nella scuola) e di proporsi quale scelta professionale “alternativa” rispetto a quelle civili", ma anche "il superamento da parte del mondo scolastico di anacronistici preconcetti che ponevano su piani assolutamente incompatibili le Forze Armate e la Scuola".
Per finire, un docente commenta soddisfatto l'evento dell'anno scorso: "il contatto con realtà per lo piu’ sconosciute come Croce Rossa, Protezione Civile, Esercito in un ambito di comune senso di solidarietà e coesione d’intenti, ha “acceso” in ragazzi quello spirito d’appartenenza che oggi, nei giovani, sembra perduto".**


Ora, pur non potendo definirmi uno spassionato pacifista, sono però un convinto antimilitarista. Soprattutto quando a capo dell'Esercito vi è un personaggio del calibro di La Russa.
In ogni caso, una cosa è certa: abbonatevi al Vernacoliere.
Farete del bene a voi e a chi vi circonda.
***


* Ad essere pignoli il progetto è rivolto a studenti delle scuole superiori. Ma cambia poco.

** Se volete approfondire qua c'è un notevole dossier sul caso pubblicato da romperelerighe.

*** No. Non mi pagano.

3 commenti:

Pel(l)acani ha detto...

la ragazza bionda cecchino nemmeno quelli della rifle association se la sarebbero mai immaginata.
complimenti, speriamo che cosi' assumano un po' di precari come docenti. inoltre gli aspiranti cecchini trombati potranno facilmente essere reimpiegati come menager

Titus Bresthell ha detto...

@pellacani:
no, è perchè charlton heston era geloso di sua moglie..
comunque in tempi di grisi andare nelle scuole a dire "non studiate ma venite nell'esercito dove c'è una carriera che vi aspetta" è una vera bastardata.

Mario Pe(l)lacani ha detto...

un po' come le offerte di lavoro dell'Eni sulle piattaforme sul delta del Niger...