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domenica 15 aprile 2012

Gramsci Source


Digital Library

GramsciSource è una Digital Library attraverso la quale la International Gramsci Society (IGS) intende mettere a disposizione di tutte e tutti (studiose/i, lettrici/lettori, appassionate/i e anche semplici curiose/i) le opere di Antonio Gramsci in formato digitale, nonché informazioni sulla sua vita e sul suo pensiero, sul dibattito scientifico e filologico intorno alle sue opere e sulle loro diverse edizioni, sulla loro traduzione, sulla storia della critica e su altri aspetti relativi a Gramsci e alla sua presenza nel mondo di oggi.

L'inizio di un lungo lavoro

Questo lavoro – destinato a proseguire nel tempo e ad ampliarsi, fino a comprendere tutte le opere di Gramsci e la loro traduzione in molte lingue, la riproduzione dei manoscritti delle principali opere, la digitalizzazione di diversi testi storici e critici su Gramsci – inizia oggi a cura della IGS Italia (www.igsitalia.org) e del Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani, sotto la supervisione del Comitato scientifico internazionale appositamente nominato dalla IGS. Sono chiamati a concorrere al sito – sotto forma di lavoro, di fornitura di testi e materiali, di conoscenze, di contributi finanziari – tutti quegli enti, istituti, associazioni e singoli interessati allo sviluppo dello studio e della conoscenza di Gramsci.

Cosa offre GramsciSource

GramsciSource inizia con la messa a disposizione del pubblico dei Quaderni del carcere. I testi vengono presentati secondo un ordine autonomo, proprio di una edizione originale, pur mantenendo la numerazione delle note attribuita da Valentino Gerratana nella sue edizione critica del 1975. In futuro la DL GramsciSource si nutrirà dei contributi delle diverse edizioni e renderà possibile l’integrazione e il confronto fra esse.

Associazioni e Istituzioni

La IGS, la IGS Italia, il Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani sono associazioni e istituzioni senza fini di lucro. Essi hanno cura di assicurare la qualità e la scientificità del materiale reso disponibile nella Digital Library.

mercoledì 2 dicembre 2009

Bu-lagna

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BOLOGNA LA ROSSA

Il comune felsineo ha deciso di sgomberare una delle ultime isole felici rimaste all'interno del suo territorio, il Lazzaretto Autogestito. Nella trattiva instaurata tra palazzo d'Accursio e il centro sociale, si è inserita, con la sfacciataggine che la contraddistingue, Casapound, nel tentativo di contendere ai ragazzi del Lazzaretto gli eventuali spazi alternativi assegnati dal comune. L'assessora Lazzaroni, che si sta occupando del caso, ha aperto ai fascisti del terzo millenio sostenendo che "l'appartenenza politica non può creare delle preclusioni". Al momento la situazione è in stallo e se volete tenervi informati potete andare su Zic.it.

BOLOGNA LA DOTTA

Il filosofo bolognese Stefano Bonaga (sì filosofo, come Aristotele, Kant e compagnia bella), già noto per aver trovato, in Alba Parietti prima e in Andrea Lehotska dopo, intellettuali del suo calibro con cui condividere le sue teorie e discettare dei massimi sistemi, ha sbancato la bocciofila Avis di via Cremona, portandosi via il primo premio del glorioso torneo di briscola.
Una volta c'era l'agorà, oggi la bocciofila.

BOLOGNA LA GRASSA

Almeno da questo versante, la città emiliana, non tradisce. La buona nuova è che il comune ha deciso di installare (previo bando pubblico e in via sperimentale fino al 2013) 6 distributori di latte crudo o Bancolat.
Se volete sapere quale sarà il Bancolat più vicino a casa vostra andate qua.

martedì 10 novembre 2009

Padroni di casa

DOMENICA, 08 NOVEMBRE 2009


Maria Teresa Verda insegnerà "Cultura ed economia nel ponente ligure"

L´importanza di chiamarsi Scajola moglie e fratello docenti a contratto

Perplessità negli ambienti dell´Ateneo, ma il preside di Economia respinge le illazioni: entrambi hanno esperienze e competenze rilevanti

Nonostante il calo di studenti dell´Ateneo e il clima d´incertezza sui poli distaccati, anche quest´anno la sede imperiese di Economia ritroverà come professore a contratto Maria Teresa Verda, insegnante di Storia dell´arte al Liceo d´Arte Sperimentale di Oneglia e moglie del ministro Claudio Scajola. L´ex preside Paola Massa (moglie di Vito Piergiovanni, l´ex preside di Giurisprudenza che nel 2001 laureò lo "studente - onorevole" Claudio Scajola), ordinario di Storia Economica l´ha infatti riproposta per le 12 ore di "Cultura ed economia nel ponente ligure". All´interno della Facoltà qualche docente storce il naso, ma l´anonimato è d´obbligo. Perplessità e opportunità riguardano specializzazione e parentele della Verda. Senza contare che un altro familiare è docente a contratto. È Maurizio Scajola, uno dei fratelli del ministro, che a Savona, da diversi anni, insegna "Strategie di coordinamento nella politica per il turismo" voluto da un altro ordinario della facoltà, Amedeo Amato (Fondazione Gaslini ed ex Carige). Il preside di Economia Pier Maria Ferrando respinge le illazioni: «La professoressa Verda ha sviluppato conoscenze relative agli insediamenti legati al turismo straniero nel ponente ligure che hanno giocato un ruolo significativo nello sviluppo economico e territoriale di quell´area. Il dottor Scajola è stato Direttore del Turismo in Regione e segretario generale della Camera di Commercio di Savona, esperienze e competenze rilevanti. I compensi previsti sono di 600 euro totali ma agli esperti chiediamo di collaborare a titolo gratuito».

Fonte Marco Preve

mercoledì 15 luglio 2009

La squola fa bene

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Aumentano i bocciati alla maturità del 20%.
Aumentano i non ammessi all'esame.
Si registrano per la prima volta i non ammessi alla prova finale a causa del 5 in condotta: 6500 alle superiori e 3000 (!) alle medie.
30000 ragazzi sono sospesi nel limbo fino a settembre per aver riportato anche solo un'insufficienza a fine anno.
Il generale Gelmini gioisce soddisfatta ai risultati: «E' segno di una scuola che fa il bene del ragazzo».
Altrochè, è il sintomo di una scuola che fa il bene di questa società mercantile: più lavoratori ignoranti e meno spiriti critici tra i piedi.
E la proposta di riforma dell'Università annunciata ieri, non promette niente di buono.
Berlinguer-Moratti-Gelmini: una porcata tira l'altra. Da vent'anni.

venerdì 10 luglio 2009

Tutto il papi è paese

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Non si capisce se per spirito di emulazione, se per senso di inferiorità, o chissà per cos'altro, ma pare che il paese faccia di tutto per abbassare il livello di credibilità e serietà generale a quello incarnato dall'estroverso padrone di casa.
Così, il polo romagnolo dell'Università di Bologna (che, giusto per la cronaca, è in Emilia), ha deciso di incentivare le nuove generazioni appena uscite dalla "scuola buonista del '68" [cit.], stampando questi manifesti sui quali campeggiano 4 giovani e belle power ranger della cultura.
Tutine attillatissime, chiome fluenti al vento, trucco abbondante, cinturone trendy e guantini d'ordinanza. Come dire: "Iscrivetevi alle Università romagnole: sono piene di figa!".
Geniali davvero questi pubblicitari odierni: l'unico modo che conoscono per invogliare la gente a "comprare" i loro prodotti, è seducendola. Ne avevano già data ampia dimostrazione, ma quando la merce da pubblicizzare è la cultura e il committente è l'Università, la cosa si fa alquanto grave.
Talmente grave che qualche mente, non ancora del tutto obnubilata, si è accorta del bassissimo tasso di gradimento nei confronti dei manifesti e ha deciso la rimozione e l'oscuramento degli stessi.
Sembra troppo chiedere ai signori che tirano i fili dell'Università di controllare ed informarsi meglio sulle iniziative sponsorizzate? E com'è che prima vengono affissi i manifesti e solo dopo la campagna passa al vaglio delle strutture decisionali?

giovedì 9 luglio 2009

Ce vole n aut aut mò

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Una non-notizia. Sono capitato per caso su Indymedia Roma e sono subito stato attratto da una news che recita: VERGOGNOSI DISOBBA.
Si parla di uno scazzo avvenuto fuori dalla Sapienza tra una ragazza ("autonoma") armata di bomboletta e alcuni disobbedienti facenti parte della Rete dell' autoformazione. Lei voleva scrivere sul muro "meno disobbedienza, più violenza". Loro l'hanno malmenata.

Da sganasciarsi questo commento, da leggere in romanesco puro:
cmq mi pare che se stiano ad allargà un pò troppo eh,mò oltre ad essè inavvicinabili e a sentirsi i padroni dell'università,se permettono persino de menà ragazze e sottolineo ragazze non d'accordo colloro.Tocca daje n aut aut alla svelta che stanno a diventà troppo arroganti.
E sono anche d'accordo.

giovedì 21 maggio 2009

L'insostenibile leggerezza del Summit

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Si è concluso ieri con la firma della "Torino Declaration on Education & Research for Sustainable and Responsible Development” il G8 University Summit 2009, promosso nell’anno di presidenza italiana del G8 dei Capi di Stato da CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), Politecnico di Torino e Commissione Italiana per l’UNESCO.

Il Summit ha evidenziato il ruolo chiave che le università devono svolgere nel contribuire a creare e a diffondere una cultura dello sviluppo sostenibile e responsabile, sia a livello globale sia locale. Una sostenibilità che coinvolga aspetti economici e ambientali, ma anche etici e sociali e di politiche energetiche, rappresenta un esempio paradigmatico di approccio integrato al problema.

Quattro i principi enunciati dalla Dichiarazione, che tiene conto della Dichiarazione finale firmata dagli studenti che hanno partecipato al G8 University Students’ Summit di Palermo l’8 e il 9 maggio scorsi:

• Un nuovo modello di sviluppo socio-economico, che preveda un uso più efficiente delle risorse, in una prospettiva di sostenibilità di lungo termine.

• La proposta di nuovi approcci allo sviluppo sostenibile, fondati sul riconoscimento del ruolo dell’etica.

• Un modello di politica energetica che preveda l’utilizzo di fonti rinnovabili e di tecniche per il risparmio energetico, imperniata sull’utilizzo più razionale delle risorse naturali.

• Una rinnovata consapevolezza dell’interdipendenza esistente tra le attività umane e l’ecosistema naturale.

È in base a questi quattro principi che le Università, nella loro essenziale funzione di laboratorio per le rispettive società, intendono impostare le strategie che costituiscono le proposte chiave del Summit.
fonte Comunicato governativo

Tutto lì?
41 delegati che discutono per due giorni su cose che anche un bambino autistico (con tutto il rispetto) dà per scontate? E mettono anche tutto per iscritto?
Fuori la disperata concretezza. Che prevede anche fumogeni, manganelli, pietrate, violenze varie.
Dentro la metafisica più pura. Sviluppo è la parola d'ordine. Poi si sogna di un nuovo mondo sostenibile, fondato sull'etica, sulle fonti energetiche rinnovabili e sul rispetto per l'ambiente.

Riflettere sul ruolo dell'Università? Sulla ricerca? Sull'importanza della cultura e del suo finanziamento? Sul lavoro e la sua imminente estinzione? Sull'impegno civile, sociale, politico?
Ma soprattutto, proposte concrete?

Sarò io che son troppo esigente...

Ah, tra l'altro, si ringraziano per la loro magnanimità gli sponsor: Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Lavazza, Microsoft, Olidata e Intesa Sanpaolo.

Tutto torna.

martedì 7 aprile 2009

La casa dello studente

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Gli studenti ringraziano.

Ma state tranquilli, lui è lassù che ci protegge.

venerdì 20 marzo 2009

Dall'alto di un bracciolo del divano...


Quel puffo sciccoso di Brunetta è tornato ad esternare.

Memore dell'utilità dei berlusconiani cuscini, il nostro mini-stro, per sentirsi all'altezza della situazione, si è accomodato sul bracciolo del divano di casa sua e coccolato dalla morbidezza della sua sciarpina di cashmere si è messo a giudicare il popolo-bove che, incazzato, è sceso in strada a reclamare i propri diritti.
Con la modestia tipica di un "quasi premio Nobel" ha definito gli studenti manifestanti: guerriglieri, ragazzotti in cerca di sensazioni, gente che non ha seguito nelle università e della quale non si conosce la piattaforma (??).


Chiusi ad ammuffire nei loro palazzi, nelle loro macchine e protetti in strada da buttafuori lampadati, g
li odierni burocrati non hanno solo perso il contatto con la realtà ma addirittura la confondono con qualcos'altro.

Hanno svuotato le strade, le piazze, le città, per riempirle di cittadini ignoranti e impauriti pronti a bastonare gli "altri" e i "diversi".
Schifano e remprimono qualsiasi forma di dissenso tacciandola di inciviltà e terrorismo.
Istituzionalizzano quello che altro non è che un loro sogno ricorrente: lo sciopero virtuale.


E fanno tutto questo in nome della democrazia.
La loro democrazia.
Questa democrazia:

domenica 4 gennaio 2009

L'akrasia aristotelica

La nozione di akrasia (incontinenza, mancanza di autocontrollo o debolezza della volontà) è stata per la prima volta introdotta da Aristotele (Etica Nicomachea, VII, 1145a15-1151a30).
Aristotele rigetta la possibilità dell’akrasia come nozione dotata di intenzionalità:
L’incontinenza è contraria alla scelta (…) un uomo non può essere dotato di saggezza pratica e nel contempo essere incontinente”.

La volontà di un agente è debole se egli agisce, e agisce intenzionalmente, contro il suo miglior giudizio.

Esempio:

Mi sono appena rilassato nel letto dopo una dura giornata quando ricordo di non essermi lavato i denti. La preoccupazione per la mia salute mi ordina di alzarmi e lavarmi; la soddisfazione data dal piacere di essere disteso sul letto mi suggerisce di dimenticare per una volta i miei denti. Soppeso le alternative alla luce delle ragioni: da un lato, la mia dentatura è buona e, alla mia età il degrado è lento. Non importerà molto se non li lavo. Dall’altro, se mi alzo, guasterò la tranquillità che ho raggiunto, e il risultato potrebbe essere quello di dormire male durante la notte. Tutto sommato, giudico che farei meglio a stare a letto. Tuttavia, la sensazione di dovermi lavare i denti è troppo forte; stancamente, abbandono il letto e mi lavo i denti. Il mio atto è chiaramente intenzionale, anche se contrario al mio miglior giudizio, e quindi è incontinente.

Un altro interessante esempio è quello riguardante il vizio del fumo. So che fumare fa male, tuttavia continuo a farlo noncurante dei danni.

fonte: Eddy Carli, Akrasia e razionalità

lunedì 15 dicembre 2008

"Noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo"

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Giornata di azione internazionale contro gli omicidi di Stato
- 20 dicembre 2008

Oggi (venerdì), l’assemblea del Politecnico occupato di Atene ha deciso di indire una giornata di azioni di resistenza in Europa e in tutto il mondo in memoria di tutti i giovani assassinati, i migranti e tutti coloro che stavano lottando contro i lacchè dello stato. Carlo Giuliani; i ragazzi delle banlieues francesi; Alexandros Grigoropoulos e tutte le altre innumerevoli vittime sparse per il mondo. Le nostre vite non appartengono agli stati e ai loro assassini! Il ricordo dei fratelli e delle sorelle uccisi, degli amici e dei compagni rimane vivo attraverso le nostre lotte! Noi non dimentichiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle, noi non perdoniamo i loro assassini. Per favore traducete e diffondete questo messaggio per un giorno comune di azioni coordinate di resistenza in più posti possibile in giro per il mondo.

12-12-2008, assemblea del Politecnico occupato di Atene

mercoledì 10 dicembre 2008

Italia-Grecia 1-1?

Sono anni grigi i nostri. Anni di proiettili deviati, di polizie deviate, di ministri deviati.
Dopo i fatti di Genova, sui quali potete ascoltare una sconcertante ammissione di colpa da parte del ripescato Ministro di un presunto sviluppo economico,

ora tocca ad Atene.
Italia-Grecia: situazioni simili/reazioni opposte.


Se da noi, dopo l'omicidio di Carlo, anzichè registrare un innalzamento dello scontro da parte dei manifestanti, abbiamo dovuto subire l'ennesima dimostrazione di forza della nostra polizia, in Grecia è invece avvenuto il contrario. Una vera e sentita reazione, delle frange probabilmente più estremiste del movimento, si è sommata al malcontento per le recenti proposte di riforma del governo greco, trasformandosi in una massiccia protesta collettiva alla quale partecipa gran parte della popolazione.
In Italia non siamo più capaci a ribellarci. Troppo impegnati a spinzettarci le sopracciglia, a seguire i tigiquattro e a non preoccuparci di null'altro se non di ciò che rientra nella nostra privata proprietà. E così in risposta ai recenti scempi riformativi del governo, ecco alcune timide manifestazioni sindacali e il pallido bagnasciuga (altro che onda...) della protesta studentesca.
Ecco invece il tono della protesta in Grecia:Tristemente, ad accomunarci sono, una volta di troppo, le giovani vite spezzate e le polizie assassine.

Ciao Carlo. Ciao Alexandros.


Qui e qui, due interviste che illustrano bene i motivi della rivolta e lo svolgersi dei fatti.

Qui, infine, trovate una pagina del blog di baruda con tutti gli aggiornamenti da Atene.

venerdì 5 dicembre 2008

Paura delle piazze?



Allora, quella volpona della nostra ministra ha deciso di far sapere al mondo che è al corrente dell'esistenza di un'entità chiamata Internet ("Eddai che ssacra c'ha pure gugol in ompeig!1!11!").
Per farlo, con nostro sommo gaudio, ha scelto di aprire un canale su youtube.
Per confrontarsi con gli studenti.
Basta.

Cioè, un ministro dell'Istruzione, apre un canale su youtube e non mette dei video che illustrano le sue idee, che spiegano meglio le sue intenzioni (lo so che ciò significherebbe il ritorno del cinema muto ma...).
No.
Mette un video dove dice di volersi confrontare.

Purtroppo in questa nostra cultura post-atomica il concetto di piazza assume sempre più dei connotati spregiativi e rozzi. E pensare che nell'antica Grecia, il termine con il quale si era soliti indicare il centro pulsante della vita di un paese (agorà), aveva un'etimologia ben precisa: condurre, governare.
Qua tuttavia si finge di non vedere le centinaia di migliaia - facciamo anche milioni - di studenti che hanno manifestato per le strade di tutta Italia in questi mesi.


Forse che quelli non sono in grado di sostenere un confronto "civile"?
Che quelli sono solo dei facinorosi?
Che quelli non vogliono discutere ma solo attaccare?

La paura del popolo è un vizio antico e consolidato del potere. Quando la popolazione viene costretta a subire decisioni calate dall'alto, e giustamente si ribella, i governanti la screditano tacciandola di inciviltà. Si cerca un pubblico più compiacente e si continua la propaganda come se nulla fosse. Sicuri così di non avere altri ostacoli che intralcino il cammino.

Qui, però, si va oltre (d'altra parte, siam un paese d'avanguardisti noialtri!). Qualcuno avrà suggerito alla ministra (perchè non la credo capace di tanto) la brillante idea di youtube.
E lei, entusiasta, l'avrà fatta subito sua.

Ecco, però ci sono due problemini:

1) ottima la scelta di comunicare via web. Se non altro perchè c'è quel piccolo vantaggio che la gente non la devi vedere in faccia (almeno ci avesse dato il suo contatto skype facevamo delle videochiamate);
2) secondo recenti dati, Internet è in calo nel nostro paese: 42% per quanto riguarda i nuovi abbonamenti. Ora, nella speciale classifica europea, siamo tra la ridente democrazia greca (31%) e l'avanzatissima Cipro (43%). Sotto la Grecia, rimangono solo Romania e Bulgaria.

Facile confrontarsi così. Con quattro nerd rincoglioniti.
Si va dunque oltre la semplice paura del popolo.
Si è sconfinati una volta di troppo nella codardia, nella vigliaccheria più spudorata.

Se da un lato questi atteggiamenti sono difficilmente digeribili, dall'altro sono anche segnali premonitori di una vasta e imminente crisi. Speriamo risolutiva.

Voi che ne dite?

p.s.: in due giorni il video è stato visto 70.000 volte e ha ricevuto 1350 commenti. Mi auguro che lo intasino e siano costretti a chiudere il canale.

giovedì 13 novembre 2008

Impallato

mercoledì 12 novembre 2008

Loro fermano il nostro futuro...noi fermiamo i loro siti


Il Netstrike è l'equivalente cibernetico di un corteo partecipato, di un sit-in o di un blocco metropolitano, come quelli di cui è stato protagonista il movimento studentesco nelle ultime settimane: una pratica telematica coordinata da uno o più utenti i quali, moltiplicando le connessioni ad un sito (ad esempio connettendosi contemporaneamente ad esso) ne rallentano le attività, eventualmente causandone la paralisi. Fu lanciato per la prima volta nel 1995 dagli attivisti di European Counter Network contro i siti del governo francese - contro la decisione di quest'ultimo di procedere a test nucleari sull'atollo di Mururoa, nell'Oceano Pacifico - e da allora impiegato in svariate altre occasioni.

Questa forma di protesta in rete viene ora ripresa dal movimento NoGelmini
: giovedì 13/11/2008 alle ore 14:00 la banda del Sito del Ministero dell'Università e della Ricerca verrà risucchiata nel gorgo dell'Onda. Ce n'è per tutti i livelli di abilità: fatevi sotto e buon netstrike a tutt*!


Cosa devi fare? Organizzati per avere un accesso ad internet intorno alle 14:00 del 13 novembre, per visitare il sito www.miur.it
. Scegli una delle seguenti modalità di partecipazione, calibrate in base alla difficoltà tecnica e il tempo richiesto:


* Low

Ingredienti: un browser e 5 minuti del tuo tempo, accessibile praticamente a chiunque sappia usare un mouse. [continua]

* Medium
Ingredienti: Utilizzare come browser firefox oppure opera. [continua]

* High
Ingredienti: Sai cos'è wget? allora questa è la sezione fatta apposta per te. [continua]

martedì 11 novembre 2008

La settimana di mobilitazione a Scienze Politiche


###Lunedì 10:

>ore 15: Assemblea di Facoltà nel giardino di S.Cristina

>ore 21: Assemblea di Ateneo a Giurisprudenza



###Martedì 11:

>ore 14-16: Cinematografo: "Vogliamo anche le rose"

>ore 16-19: FiglieFemmine, SexyShock e MIT presentano
"Ni copupables, ni victimes"
video-inchiesta sulla prostituzione in Europa, in occasione del meeting europeo del 2006

>ore 19-21: lezione su "Formazione e percorsi di liberazione"
con la prof.ssa Baritono

>ore 21: Festa di autofinanziamento verso il corteo di Roma



###Mercoledì 12:

>ore 15-17: incontro con Moni Ovadia

>ore 17-19: Cinematografo: "Zero In Condotta"

>ore 19-21: Didattica/mente parlando
con A.Genovese, M.Ambrosini, R.Dall'Olio

>ore 21: Festa di autofinanziamento a Giurisprudenza



###Giovedì 13:

>ore 15-17: Welfare e nuove forme di povertà
con M.Bergamaschi

>ore 17-19: Formazione e precarietà
con M.Ricciardi

>ore 19: Assemblea di facoltà (luogo da decidere)


via ScipolMOVE

lunedì 10 novembre 2008

Fuori sede, fuori corso...fuori dalle palle!

La Gelmini ha esternato di nuovo:
"Non si può accettare che ci sia il 30-40% degli studenti che scambia l'università per un parcheggio, ingolfa le strutture, si laurea tardi o non si laurea affatto".

Brutta cretina, è anche colpa della tua amica Moratti se la situazione è questa (a Bologna la percentuale, nelle lauree specialistiche, di laureati in corso è vicina al 30%!). Prova tu a dare 45 esami in 5 anni!

I fratelli maggiori in pettorina


Bologna, 10 novembre 2008

Dopo un primo concorso andato a vuoto, come annunciato giovedì dall'assessore Libero Mancuso, ora abbiamo i vincitori del bando per gli "Studenti Civici", la vigilanza studentesca anti-degrado ideata da Comune e Università. Si tratta di Altra Babele, Terzo Millennio e Gruppo Prometeo, ovvero le ex-emanazioni di Sinistra Universitaria (DS) rispettivamente a Lingue, Ingegneria e Medicina, tutte e tre fuoriuscite negli scorsi anni dalla casa-madre.

Quindi, a cavalcare l'onda repressiva e intollerante propagandata dalla maggioranza al governo, ora ci si mettono anche gli studenti, pochissimi per la verità. Per capire meglio riporto dal loro sito come si autodefiniscono:


Siamo un gruppo di ragazze e ragazzi che studiano a Bologna e mediano il rapporto tra residenti, studenti, commercianti e frequentatori della Zona Universitaria. Intendiamo promuovere un maggiore senso civico tra i giovani, ridurre la conflittualità sociale e migliorare il grado di sicurezza dei cittadini e di vivibilità del territorio, riaffermando un patrimonio condiviso di regole.

Ci ispiriamo all'idea dei “mediatori” – persone che si pongono al servizio della comunità per attenuare i conflitti urbani e sociali, operano esclusivamente in un'ottica di prevenzione, dialogano con gli altri studenti in una prospettiva di peer-education. Viceversa, rifiutiamo totalmente il modello delle “ronde” – caratterizzate da una logica di repressione e pericolosa sostituzione alle Forze dell'Ordine, nonché spesso viziate, in modo più o meno latente, da ideologie violente o discriminatorie. Pratichiamo la mediazione e comunicazione sociale, cioè sosteniamo attivamente il corretto uso collettivo dello spazio pubblico da parte dei giovani.

Ed ecco quindi i nuovi paladini del silenzio, della disciplina, della sobrietà. Della noia.
Giovani che pretendono di educare altri giovani a una ordinata cittadinanza.
Da buoni moderati, venerano il dio mediazione, convinti che tramite il suo aiuto si riesca a "migliorare il grado di sicurezza dei cittadini", se mai la sicurezza può essere misurata in gradi (e in quale scala poi? La scala Maroni?). Da bravi moralizzatori e quindi forti della loro superiorità, verrano da noi a darci lezioni di cittadinanza e a insegnarci il "corretto uso dello spazio pubblico". E anche qui la correttezza in questione vorrei proprio sapere chi la decide.
In ogni caso, saranno solo altri coetanei con cui perdere tempo a discutere.

domenica 9 novembre 2008

Il professor KoSS

Continuano le interessantissime lezioni di DEMOCRAZIA APPLICATA, a frequenza obbligatoria, del nostro amato presidente emerito. Stavolta, il KoSS ha dato proprio il meglio di sè, riuscendo persino riportare alla memoria i dettagli degli indimenticabili lavoretti che aveva già realizzato nei fantastici '70.
Decide di iniziare, viste le recenti lotte studentesche, tragicamente fuori controllo, chiarendo subito quale sarà l'oggetto della sua riflessione, nonchè l'idolo che custodisce con amore sul suo comodino, ovvero l'ordine pubblico:

"Un’efficace politica dell’ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti".

Poi ha proseguito, insegnando a tutti, militari in primis, come sono stati e andrebbero ancora trattati i manifestanti ribelli, seguendo letteralmente quanto riportato nei più importanti manuali di PRATICA DELLA REPRESSIONE:

"Aspetterei ancora un po’ adottando straordinarie misure di protezione nei confronti delle sedi di organizzazioni di sinistra. E solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di ‘Bella ciao’, devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uccidendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell’ordine contro i manifestanti, ma senza arrestare nessuno".

Ha continuato con un accenno alla fondamentale TEORIA E PRATICA DEL DEPISTAGGIO:

"Il comunicato del Viminale dovrebbe dire che si è intervenuto contro manifestazioni violente del Blocco Studentesco, di Casa Pound e di altri manifestanti di estrema destra, compresi gruppi di naziskin che manifestavano al grido di ‘Hitler! Hitler!’".

E ha poi concluso con uno dei suoi classici colpi di piccone genio, sulla PRASSI DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE:

"L'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio un vecchio, una donna o un bambino, rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita".

E allora, visto che l'ha detto lui, io e qualcun'altro avremmo in mente un ottimo vecchietto da sacrificare:


sabato 8 novembre 2008

Unicredit in rosso