Visualizzazione post con etichetta industriale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta industriale. Mostra tutti i post

mercoledì 6 ottobre 2010

Throbbing Gristle live performances 2010



23rd Oct - LONDON VILLAGE UNDERGROUND, UK
30th Oct - PRAGUE ARCHA THEATRE, Czech Republic
 2nd Nov - BOLOGNA, ITALY
 5th Nov - PORTO CASA MUSICA, Portugal
 4th Dec - ATP, MINEHEAD, UK

http://throbbing-gristle.com

giovedì 13 maggio 2010

Z'EV live @ Xm24 (Bologna)

Spettro Recordings opens on 13 may, 2010, presenting at XM24 a unique live collaboration between Z'EV and Stefano Pilia, followed by Salomé Lego Playset.

Start at 22.00, punctual, at via Fioravanti 24, Bologna.
For info, info@spettrorec.com

Z'EV
Conceptual artist, poet and sound sculptor. After studying at CalArts with Concrete poet Emmett Williams he produced visual and sound poetries, and was included in the “Second Generation” show at the Museum of Conceptual Art in San Francisco in 1975.
While but one of the progenitors of the ‘industrial movement’ in the mid-70’s, he, along with Neil Megson, was primarily responsible for delivering the ‘tribal’ impulse and esthetic into the Western cultural milieu between the years 1978-1984.
While generally most known as a solo performer, since 2003 he has been concentrating on cooperative and collaborative composition and performance. Recording/performing with:
Oren Ambarchi, Konrad Becker [as PSYOPS SOUND SYSTEM], Hans Joachim Irmler [as FAUZ’t], David Jackman/Organum, Jason Kahn, Kknull, Larsen, Franciso Lopez, Merzbow, Bj Nilsen, Stephen O’malley, Osso Exotico, Pita, Boyd Rice, the.bänd, Kasper T.Toeplitz, Luc Van Acker, Nico Vascellari [as Pslayer], Chris Watson, and John Zorn.

Stefano Pilia
Stefano Pilia was born in Genoa in 1978. He lives and works in Bologna. An electro-acoustic composer and multi-instrumentalist who has realeased various recordings with both Italian and foreign labels , has toured Europe and the USA, collaborating with artists as well as musicians. His work has become progressevly concerned with the research of the sculputural dimensions of sound and it's relations with space both through instrumental executional practices and investigations into the recording and production process. He is one of the founder members of 3/4HadBeenEliminated, a synthethis between improvisation, electro-acoustic composition and avant-rock sensibilties. He generally plays live as solo and with 3/4HadBeenEliminated and Massimo Volume, and frequently collaborates on the sound-tracking (both live and on CD/video) for the productions of Zimmerfrei, Cosmesi, Homemovies and Wuming2.

domenica 25 ottobre 2009

Einstürzende Neubauten

Photobucket

Le fiamme fanno sempre parte della loro performance. "Come le producete?" ho chiesto a Blixa. "Bottiglie molotov" ha risposto indifferentemente. "Cosa?" Non sapevo se credergli o meno. "Non sai che cos'è una bottiglia di molotov? E' una bottiglia piena per due terzi di benzina e per un terzo d'aria. La chiudi con una benda. Cosa ci sia d'altro dentro la bottiglia...non lo so esattamente, ma non si accende semplicemente, esplode. Una piccola bomba".

Photobucket

Un giovane crucco pelleossa urla in tedesco in mezzo a una collezione di portiere d'auto ammaccate, una betoniera e un figorifero recuperati dalla spazzatura per l'occasione e pronti per essere percossi, trapanati e limati. I fuochi che balzano da un fusto di benzina provocano sulla folla un effetto ipnotico primitivo.

I Neubauten, il quintetto tedesco considerato il "re del rock industriale", si è formato nel 1980 senza la minima intenzione di usare dei rottami come strumenti, ma i musicisti hanno cambiato idea quando per il pagamento dell'affitto dovettero impegnare la batteria. A quei tempi, per risparmiare sulle spese di trasporto, il gruppo di solito raccoglieva i nuovi "strumenti" nei bidoni della spazzatura fuori dai posti in cui suonava.

Photobucket

"Lo facciamo per perdere il controllo, per andare oltre ai limiti", dice il cantante Blixa Bargeld, un ex becchino, barista e direttore di teatro che ha preso il suo nome da una marca di penne a sfera tedesche.
Alla fine sono riusciti ad attraversare l'oceano per riversare sulle scene americane il loro sudore, la rappresentazione della loro potente e ossessiva profezia della fine di tutte le forme musicali ufficiali. E lo fanno come professionisti fatti e finiti, ma senza boria. Dopo qualche anno nel mondo della musica non possono negare di aver sviluppato una certa efficienza nella loro presenza scenica. E riescono anche a farlo senza diventare schiavi della routine. Mentre conoscono il loro terreno - o meglio cemento - sono ancora alla ricerca, concentrandosi su se stessi, percuotendo fuori la loro arte d'acciaio. Il ruolo di culto in cui indubbiamente o inevitabilmente si sono ritrovati, viene gestito in maniera alquanto sobria.

Photobucket

Piuttosto che esplodere in tutte le direzioni, un nuovo edificio che crolla, ricade su se stesso. Si finisce con meno di quello con cui si era iniziato. Il tutto consiste nel mettere in moto qualcosa senza semplificazioni. Se esplodi, minacci di sostituire un discorso (l'edificio illeso) con un altro (l'edificio distrutto). In questa maniera l'edificio che esplode traslittera il significato. Quindi sopravviene una possibile interpretazione politica: gli Einsturzende Neubauten come terroristi sonori, per esempio.
D'altro canto, l'implosione dei Neubauten - l'assalto minuziosamente orchestrato ai loro materiali fino che quasi niente rimanga non demolito oppure non seriamente compromesso - finisce quasi in un vicolo cieco dal punto di vista del discorso. "Ogni parola, ogni moralità, ogni ideale deve essere annullato", ha detto Blixa. "Tutte le idee di significato devono essere distrutte, annullate e non più scambiate".

giovedì 28 maggio 2009

Psychic Tv @ Express Festival (Bologna)

Gli Psychic TV o PTV, sono un progetto di video arte e musica che suona principalmente musica psichedelica, punk, elettronica e sperimentale. La band è stata formata dall'artista Genesis P-Orridge e sono oggi considerate tra le band più importanti nel genere assieme ai Throbbing Gristle. I PTV pubblicarono il loro primo album di musica acid house nel 1988, si sciolsero nel 1999 per riunirsi come PTV3 con l'odierna formazione nel 2003.

Express Festival

giovedì 21 maggio 2009

Chris Carter - Experimental Tribute

Questo è un breve tributo al lavoro sperimentale del BBC Radiophonic Workshop che si è recentemente esibito in una performance a Londra, alla quale non ho potuto presenziare. Tutti i suoni e i loops hanno origine dai synths BC8, Gakken SX-150 e BugBrand Weevil. Gli effetti e le trasformazioni sono realizzate con i pedali Boss. Oh sì...e ho fatto tutto quanto "alla rovescia".

lunedì 20 aprile 2009

Bye bye Ballard

Photobucket
E' morto il papà del cyberpunk.

La sua critica rivolta in modo originale e fantasioso alle macchine, alle città moderne, alla violenza irrazionale che nasce dalla noia, alla tv, lo rendono davvero unico e inimitabile.
Peccato non essere mai riuscita a finire di leggere un suo romanzo...

Ciao J.G.

giovedì 16 ottobre 2008

Radio Molotov

Oggi pomeriggio ho aperto un'altro blog, decisamente meno impegnato/tivo, dove si potrà scaricare musica.
Rigorosamente bbbuona.
Se vi va, è
qui.

martedì 9 settembre 2008

Throbbing Gristle - Genesis P-Orridge


* Cosa avevate in mente quando avete fondato l'Industrial Records nel 1976?

Le ragioni a quel tempo sembravano inevitabili. C'è un'ironia nel termine "industriale" perchè da una parte c'è l'industria della musica. E poi c'è la battuta che facevamo spesso nelle interviste sullo sfornare dischi come fossero automobili, quel senso di industriale.
[...]
"Industriale" ha un suono molto cinico. Non è quella specie di romanticismo del "fare la gavetta", "on the road" - il rock'n'roll come successo, carriera e tutta 'sta merda. Era un termine cinico e ironico, e anche preciso. A noi piacevano le immagini delle fabbriche, voglio dire che pensavamo che ci fosse tutta un'intera area di immagini e di rumori rimasti inutilizzati fino ad allora, che ci appariva quando pensavamo al concetto di "industriale".
E' stato Monte Cazazza che ha suggerito lo slogan "musica industriale per gente industriale".

* Eravamo anche deliberatamente provocatori, facendo l'opposto di tutto quello che era ritenuto possibile, pratico o accettabile. E cioè gli altri pensavano che fosse un incredibile passo in avanti per un gruppo punk produrre un singolo di rock'n'roll con la propria etichetta. Noi abbiamo fatto un lp non rock'n'roll. Tutti ci dicevano che dovevamo essere pazzi. Avevano torto...


* Quello che avete fatto ha causato continue manipolazioni e rivalutazioni...

Per ogni disco che abbiamo realizzato ci siamo seduti e abbiamo pensato: "Bene, cosa si aspetteranno adesso, dopo aver sentito l'altro... come possiamo manipolare e ribaltare le cose?". Non si può sbagliare, perchè hai fatto il pezzo che volevi tu e che hai detto che volevi fare. Quindi non puoi avere sbagliato. Quindi, o non gli piace (sono liberi di dire come la pensano), o non capiscono quello che stiamo facendo, o rifiutano di accettare quello che stiamo facendo.
Ma credo che non vada bene non essere capaci di accettare i TG quando sono melodici come quando non lo sono. E' per questo che abbiamo fatto Adrenalin e Distant Dreams, per sottolineare che rifiutavamo nettamente di scartare tutte le opzioni che volevamo tenere in considerazione. Ed eravamo capaci di scandalizzare facendo qualcosa di orecchiabile... e loro non ne capivano il senso. Spero che spariscano e non comprino più i nostri dischi...

* Succede anche questo: noi riceviamo lettere da gente che cerca disperatamente di scrivere cose oltraggiose e disgustose, usando ogni tipo di bestemmia e menzionando scenari da Marchese De Sade. Non so se pensano che possa farci impressione o che ci stupisca la loro identità, oppure se pensano di essere veramente delle persone interessanti, ma io queste lettere le butto direttamente nel cestino. C'è un sacco di gente in giro che sarebbe meglio se fosse morta! O addormentata da qualche parte, lontano.

Genesis P-Orridge

Tratto da Industrial Culture Handbook, Re/Search, 1983

venerdì 29 agosto 2008

Della serie "pazzi furiosi": Z'ev


* Sono sempre stato a favore della bassa tecnologia, opposta a quella alta! In Europa, molti gruppi stanno iniziando a usare pezzi di metallo come percussioni, per ottenere una ricchezza e una varietà di trame sonore e di timbriche che normalmente verrebero richieste a un sintetizzatore. Mentre in America continua a esistere questo concetto secondo il quale un sintetizzatore da 5000 dollari ti rende un musicista migliore.

* A Seattle ho preso del titanio per tre dollari alla libbra... a New York un pezzettino costava diciannove dollari. E' estremamente leggero... lo userò nel mio prossimo
spettacolo. E' roba strana... lo pieghi ma non si taglia mai.

* E' stato qualcosa che ha cominciato a svilupparsi durante la mia infanzia, prima il crimine infantile, poi altri crimini successivi... infine quelli presenti. Il furto è sempre stato presente nella mia vita!

[...]

Sembra una conversazione che ho avuto con un tale che chiedeva: "Be', che potere ti darà?" per me è una domanda ridicola, dato che tutto quello che produce, è darti potere sul piano materiale, che è l'ultima cosa che mi possa interessare.
C'è un altro livello del lavorare col furto. Ha a che vedere con la posizione estremamente privilegiata che accordo al rischio durante la produzione dei miei lavori. Sento che ai primissimi inizi di un lavoro, quando si accumulano materiali che verranno assemblati negli strumenti usati per la performance, dato che il rischio costituisce una parte così importante nell'aspetto dello spettacolo, cerco di mantenerlo costante lungo tutto il processo! Ti ritrovi là fuori, col rischio di farti prendere, di farti la galera, invece di entrare semplicemente in un negozio e comprare qualcosa. E' dichiarare quello in cui si crede, da un certo punto di vista.

* Le società agricole, essendo legate alla terra, forse sono più civilizzate di quelle meccanizzate.
Le società meccaniche sono determinate dall'uomo, che costruisce queste macchine come estensioni di sè. Se le macchine potessero scrivere dell'uomo, per loro egli sarebbe un dio. Oppure, le macchine potrebbero diventare le divinità dell'uomo. Adesso, che ci sono i computer, certe persone pensano d'essere computer. Queste macchine potrebbero essere tanto importanti per l'uomo quanto lo è stata la Rivoluzione industriale.
[...]

Ma in una società agricola, si ha a che fare con il mito base della morte e della rinascita... inverno e primavera. Che potrebbe rendere più civilizzate le persone nei loro rapporti...

Z'ev

Tratto da Industrial Culture Handbook, Re/Search, 1983

sabato 23 agosto 2008

Manuale di cultura industriale - Intro

* invito quei pochi, ma buoni, lettori a cliccare su tutti i links per soddisfare appieno le loro più recondite curiosità.

Il
Manuale di cultura industriale è una guida alla filosofia e agli interessi di un'alleanza flessibile tra alcuni artisti devianti... Throbbing Gristle, Cabaret Voltaire, SPK, Z'ev, Monte Cazazza, Clock Dva, Foetus, Test Dept., Einsturzende Neubauten, Laibach, Coil, Current 93, Nurse with Wound.... La maggior parte di questi sta operando in modo creativo da molti anni, a vari livelli di oscurità. Lo slancio che li accomuna è la ribellione.
Con "industriale" intendiamo il lato oscuro della società postindustriale: mitologia, storia, scienza, tecnologia psicopatologia represse. "Cultura" fa riferimento a libri, film, riviste, dischi eccetera, ritenuti validi e importanti nel sovraccarico di informazioni disponibili.
Non c'è un criterio estetico unificante, a eccezione del fatto che tutto ciò che è volgare, atroce, raccapricciante, folle e non etico viene esaminato con occhi iniettati di humor nero.
Niente è (o sarà mai più) considerato sacro, tranne la dedizione alla completa realizzazione dell'immaginazione individuale. Questi non sono artisti da galleria d'arte che lottano per arrivare dove c'è denaro: questi sono artisti in spregio all'arte. Tutte le norme e i valori vengono messi in discussione.
Gli stili, i principi e i contenuti che resistono sono di natura perversamente anarchica, fondati su una moralità postolocausto. Vengono spazzate via le false cortesie, l'etichetta, le preoccupazioni di struttura e di forma, e tutte le smancerie associate a diverse generazioni di arte che si occupa di altra arte. Partendo da una base riallineata di storia "nera", scienza "nera" e arti "nere", questi artisti hanno rivelato le loro visioni, espressione di come loro vedano il mondo, non della realtà ufficiale. I problemi di moralità e valutazione critica sono lasciati all'occhio dell'osservatore e alla storia - o a quello che di essa ne rimane...
Tutta l'arte ha come fonte i sogni, l'inconscio e l'immaginazione. E nei sogni, come nell'arte e nell'immaginazione, niente è vero, tutto è permesso...

Vale, San Francisco, 1982

Tratto da Industrial Culture Handbook, Re/Search, 1983

lunedì 18 agosto 2008

SPK - Graeme Revell [3]


L'INDOSSATRICE DELLA SECONDA PELLE


* La "rivoluzione sessuale" non è stata altro che la neutralizzazione di ogni sessualità tramite la sua estensione a tutti i significati. E' uno spettacolo, un imperativo, un messaggio pubblicitario. I feticci non sono più privati o antisociali come in De Sade, sono obbligatori normalizzati, trasparenti.

* Il corpo è diventato completamente sessuato, ma di un sesso senza qualità. La nudità è sessualmente ridondante, il corpo è divenuto un manichino permeato di segni: vestiti, make-up, mobili, ristoranti, macchine eccetera. Il corpo è feticizzato come una manipolazione di maschere; l'idea del corpo perfetto diventa nient'altro che il "tu" della pubblicità, frammentato e ricostruito come un modello.
Il solo attacco possibile a questa totalità è l'esibizione di corpi intollerabili: mutati, deformati, malati, morti. Da ciò il nostro ampio archivio di carne inaccettabile.

* La morte è la sola possibile pornografia per questo sistema, non c'è sessualità radicale.



L'AMMINISTRAZIONE DELLA MORTE


* Noi viviamo completamente in una finzione di evoluzionismo: per il capitalismo, una fiducia in un'eternità di accumulazione e progresso; per la scienza, una fede in una marcia infinita verso la verità; per la manipolazione sociale, una convinzione nel controllo dalla culla alla tomba. La legge profonda, alla base dell'ordine sociale prevalente, non è perciò economica, ma consiste nella progressiva manipolazione della vita e della morte. Dal controllo delle nascite al controllo della morte è lo stesso sistema di sterminio.

* L'operazione è effettuata in una sopravvivenza forzata, che solo i suicidi commessi per disperazione possono rompere. La società nell'era postindustriale è quella della morte lenta, dove tutto il tempo è segnato, dove tutti i soggetti sono (in)volontari destinatari dei doni unilaterali dell'impiego, della sicurezza sociale, della gratificazione sociale e materiale e, più di tutto, dell'incessante bombardamento di istruzioni su come uno deve apparire, pensare e agire. Una morte vivente.
Il potere resta, in ultima analisi, il potere di mettere a morte, di fatto, simbolicamente o attraverso la minaccia.

SPK, 1983

Tratto da Industrial Culture Handbook, 1983, Re/Search

venerdì 15 agosto 2008

SPK - Graeme Revell [2]

IL SIMULACRO POSTINDUSTRIALE




* Sono passati diversi decenni da quando è stato possibile descrivere accuratamente col termine industriale la cultura occidentale. Fin dalla crisi con il crollo dei consumi degli anni Trenta, ci siamo interamente spostati in una struttura della società dominata non dalla produzione ma dalla riproduzione, non dall'equivalenza ma dalla commutazione, non dal commercio ma dal modello. Viviamo in un mondo postindustriale...un mondo in cui il lavoro e l'attività ricreativa si combinano. Non una cultura comprata e venduta, ma una in cui tutte le culture si simulano a vicenda. Non un luogo dove l'amore è prostituito ma uno nel quale un'attività sessuale liberata ed equilibrata è obbligatoria.

* Se l'era industriale è stata determinata dalla sua natura capitalistica, la natura dell'era postindustriale è l'ipercapitalismo. Nella sfera dei segni la società è diventata indeterminata e codificata. Nell'era postindustriale ogni segno aveva una realtà corrispondente. In quella industriale ogni segno è diventato equivalente a tutti gli altri con il denaro come modalità di coesione sociale. Adesso, in ogni caso, tutti i segni sono diventati modelli che differenziano leggermente tutte le riproduzioni sociali: un codice generalizzato di simulazione. Il vero orrore è che questo processo non si ferma più sul cancello della fabbrica ma penetra nelle nostre case, nei nostri affetti e nelle nostre menti. Tutto il nostro tempo diventa tempo "segnato".

Dal manifesto dell'originale
Sozialistisches Patienten Kollektiv.

Tratto da
Industrial Culture Handbook, 1983, Re/Search

martedì 5 agosto 2008

SPK - Graeme Revell

"La concezione moderna di inconscio è solo un altro concetto metafisico. I primitivi non ne avevano bisogno perchè non operavano la distinzione tra mente civilizzata e mente selvaggia. Solo con l'emancipazione e con l'idea di libertà è cresciuta la necessità per il Padrone di essere interiorizzato in ognuno di noi ed è cominciata l'alienazione. Tutti i processi nomadi e selvaggi sono stati chiamati 'inconscio' e sono stati addomesticati come la morte. Ogni idea che mantiene questa separazione artificiale perde tragicamente di vista l'obiettivo".

Michel Foucault, Sorvegliare e punire


* E' veramente imporante rendersi conto di questo: l'inconscio moderno deve essere diverso dalle fobie freudiane per il sangue, la merda, la piscia e le secrezioni organiche associate alla gamma delle nevrosi dell'inconscio di ieri. Ce la stiamo menando ancora troppo con l'organico.


* Visto che c'è la violenza, ovviamente ce ne deve essere di più per combatterla. Penso che questo sia il modo in cui la società riesce a far passare un sacco di cose: finge di essere passiva rispetto alla violenza quando in realtà la commette in continuazione, solo che si tratta di violenza occulta. Qui c'è molto di ciò che gli SPK cercano di fare. Noi rappresentiamo la loro mostra delle atrocità, mentre loro scelgono di non mostrarle, anche se le perpetrano continuamente.


* Trovo che la maggior parte delle cose soft, le cose ordinarie presenti nella società, come la pubblicità, siano decisamente violente...sono in ogni caso una violenza per il mio cervello, questo è certo. Mi sento come se fossi punzecchiato costantemente, da ogni cosa che mi viene scaricata addosso. Forse sto esagerando, ma, se una persona ha una sorta di rispetto personale per la propria intelligenza e per la propria capacità di pensiero, questo tipo di cose che ti colpiscono continuamente risultano insopportabili.


* Molto di quello che facciamo è sporco, è lurido e noi viviamo in una società che finge di essere eccezionalmente pulita.



Tratto da Industrial Culture Handbook, 1983, Re/Search

mercoledì 30 luglio 2008

Puttana la maestra

In cima alla collina
Totalmente coperto di sangue

Ho sparato alla mia maestra

Un proiettile calibro 45


Con un proiettile calibro 45
Le ho fatto saltare le cervella
Poi mi hanno internato

Per la mia follia criminale


Mi dicevano di piantar fiori
Sulla tomba della vecchia zitella

Mi dicevano di piantar fiori
Invece ho tirato una granata.



Monte Cazazza, 1975

giovedì 24 luglio 2008

Einsturzende Neubauten - Zampano


Mixwit


ZAMPANO


Es gibt nur einen Idioten
und durch irgendeine Lücke
durch irgendeine Lücke
dringt er immer wieder ein

Ich kann die Tür verrammeln
tagelang in Dunklen auf der Lauer sein
Irgendwie kriegt er mich immer
Irgendwie kommt er immer rein
Er macht sich schwer wenn ich ihn rauswerf'
Er stellt sich taub wenn ich ihn anschrei'
Er ähnelt mir irgendwie im Spiegel
er lässt mich einfach nicht allein

Es gibt nur einen Idioten...

Ich kann ganz klar sagen: Ich fang von vorne an
nehm' alle Konsequenzen dabei mit in Kauf
Schluss mit dem Unsinn, ich räum' jetzt auf
ein Blick nur aus seinen schönen Augen: Alles wie gehabt und ich bin dran
Er gärt irgendwo in meinem, seinem Innern
und irgendwie kenn' ich sein Gesicht

Schon wieder dieser Idiot!

Es gibt nur einen Idioten...

Er macht immer wieder dieselben Fehler
bis auf die fünfte Stelle hinterm Komma
Er macht mich alt und leicht berechenbar
Er kennt mich offenbar

Wenn ich versuch' zu schlafen
quatscht er mich ständing voll
Ich denk' noch: die Stimme kenn'ich
erinnert sie mich doch irgendwie an mich

Es gibt nur einen Idioten
und durch irgendeine Lücke
durch irgendeine Spalt
dringt er immer wieder ein

Hier kommt der grosse Zampano!

Der hat irgendwie das Loch kreiert
Ich verstecke mich in meiner Nische
und warte völlig ungeniert
dass er den einzigen Idioten endlich mitnimmt
und will der nicht von alleine gehn'
dann helf' ich ein bisschen nach und geh' am Ende mit



ZAMPANO (1)


C'è solo un idiota
e attraverso una qualche breccia
attraverso una qualche breccia
continua ad infiltrarsi

Posso barricare la porta
appostarmi per giorni interi nell'oscurità
In qualche modo lui mi becca sempre
In qualche modo riesce sempre ad entrare
Si fa pesante quando io lo butto fuori di peso
Fa il sordo quando gli grido dietro
In qualche modo lo vedo anche nella mia immagine allo specchio
insomma proprio non mi lascia in pace

C'è solo un idiota

Posso dirlo chiaro e tondo: ricomincio daccapo
mi assumo la responsabilità per ogni conseguenza
Basta con quest'assurdità, ora faccio piazza pulita
Un solo sguardo dei suoi begli occhi: Tutto daccapo e ora è il mio turno
Egli è lì a fermentare dentro di me, dentro di sè
E in qualche modo il suo volto mi è noto

Rieccolo, quell'idiota!

C'è solo un idiota...

Egli continua a fare gli stessi errori
fino al quinto posto dopo la virgola
Mi fa vecchio e prevedibile
Evidentemente mi conosce

Ogni volta che cerco di addormentarmi
lui mi stordisce con le sue continue chiacchiere
Ed io penso: Conosco questa voce
in qualche modo mi ricorda me

C'è solo un idiota
e attraverso una qualche breccia
attraverso una qualche crepa
continua ad infiltrarsi

Ecco il grande Zampanò!

Quel buco è in qualche modo opera sua
Io mi ficco nella mia nicchia
e aspetto con disinvoltura
che lui porti con sè finalmente quell'unico idiota
e se non ci andrà di sua volontà
gli darò una mano io, e finisco per andarci anch'io


(1) Personaggio del film "La Strada", (Federico Fellini, 1954), è un lottatore del circo, interpretato da Anthony Quinn.



Traduzione italiana di Daniela Ceglie

martedì 22 luglio 2008

Cabaret Voltaire - Nag Nag Nag