domenica 31 maggio 2009

Sex and dying in high society

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La Procura di Roma ha disposto il sequestro di oltre un centinaio di scatti che un fotoreporter di Olbia, Antonello Zappadu, ha fatto immortalando ospiti illustri, ed in particolare, una decine di ragazze (diverse in topless), anche durante le feste di Capodanno organizzate dal Cavaliere a Villa Certosa, in Sardegna. Un foto ritrae l'ex primo ministro della Repubblica Ceca Mirek Topolanek nudo in giardino durante la vacanza trascorsa a casa del premier nel maggio 2008.

In una foto ripresa da lontano, ma che lascia intravedere perfettamente le figure, Berlusconi è nel patio di una delle residenza abitualmente riservate agli ospiti. Accanto ha una splendida ragazza bionda. Poco dietro si stagliano le figure di altre due bellezze mozzafiato. Una indossa un miniabito nero, l'amica ha anche lei un vestito nero. Sullo sfondo si intravede un uomo, ma non è possibile riconoscere il volto. Il premier guarda lontano e sorride.

sabato 30 maggio 2009

Tante cazzate, tanti voti

Non bastava una cazzata, dalle dimensioni più o meno grandi, al giorno.
Ora la strategia elettorale del buffone di corte, ben conscia del comportamento adatto da tenere nei confronti dell'italico popolo, sembra necessitare di una dose di demagogia aggiunta. Forse proprio perchè l'equazione espressa nel titolo del post sarebbe valida anche a fattori invertiti, il nostro decide di approfittare di ogni occasione, anche la più banale, per dare aria alla bocca.
L'Aquila, già abbastanza martoriata da urbanisti e costruttori infami, è pure costretta a sorbirsi le settimanali flatulenze del nonno più amato dalle minorenni.
Ed eccovi quindi i suoi due ultimi colpi di genio:

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"Entro settembre contiamo di non avere piu' gente nelle tende"

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"Questa estate vogliamo programmare vacanze al mare per le famiglie e crociere sul Mediterraneo per i ragazzi"

giovedì 28 maggio 2009

Psychic Tv @ Express Festival (Bologna)

Gli Psychic TV o PTV, sono un progetto di video arte e musica che suona principalmente musica psichedelica, punk, elettronica e sperimentale. La band è stata formata dall'artista Genesis P-Orridge e sono oggi considerate tra le band più importanti nel genere assieme ai Throbbing Gristle. I PTV pubblicarono il loro primo album di musica acid house nel 1988, si sciolsero nel 1999 per riunirsi come PTV3 con l'odierna formazione nel 2003.

Express Festival

martedì 26 maggio 2009

Cult Fiction

Sono giorni duri questi. L'afa opprimente, la sempre più inutile propaganda politico-mediatica 24/24, il terremoto fisico, quello finanziario, le minorenni, i presidenti amici delle minorenni, gli avvocati dei presidenti amici delle minorenni, concorrono grandemente ad aggravare la situazione, rendendola, se possibile, ancora più insopportabile.
Così, non resta che svagarsi un po', in attesa di tempi migliori.

Non avrei mai creduto di riuscire ad appassionarmi alle cosiddette fiction o telefilm o serie-tv.
Certo, nella pubertà, non nego di essere caduto in tentazione e aver visto qualche episodio di Beverly Hills o Dawson's Creek (peraltro irridendo per la maggior parte del tempo l'assurdità delle storie proposte o l'idiozia totale dei protagonisti).
In questi mesi, invece, dopo anni di sollecitazioni da parte di conoscenti e amici, mi sono lasciato andare a quella che viene definita la serie-tv più rivoluzionaria di tutti i tempi: LOST.
E devo dire che nel complesso l'ho trovata interessante e ben realizzata. Ovvio, con tutti i limiti di una serie-tv, dovuti soprattutto alla lunghezza della trama, portata avanti, anche un po' forzatamente, per ben 5 serie (con la 6a e ultima prevista per l'anno prossimo).
Avendo apprezzato l'idea di fondo della fiction e i notevoli spunti di riflessione (para-filosofici) che offre, mi sono documentato un minimo e ho scoperto (come forse molti già sanno) che l'artefice di tutto ciò è tale J.J. Abrams, regista della serie.
Personaggio a me ignoto fino a qualche mese fa, Abrams è in realtà un affermato produttore, regista e sceneggiatore statunitense, autore di diverse pellicole importanti degli ultimi anni tra le quali spicca l'ultimo episodio cinematografico della celeberrima saga di Star Trek (per altro mai seguito...).

Il fatto è che il nostro, oltre ad essersi di recente guadagnato la direzione per un mese della prestigiosa ed innovativa rivista WIRED, fatto che ha provocato uno sproposito di commenti entusiasti sull'http, ha da poco prodotto anche un'altra interessante creatura-tv chiamata FRINGE. La storia è basata su una cospirazione di terroristi biologici (i cattivoni) che, tramite impressionanti quanto verosimili attacchi chimici, creano scompiglio nelle metropoli attirandosi le attenzioni di una struttura segreta dell'FBI (i buoni). La particolarità è che questo bioterrorismo, e la conseguente caccia ai responsabili, implicano argomentazioni e pratiche che riguardano la scienza di confine (fringe science appunto), ovvero "quella serie di controverse teorie o discutibili ricerche scientifiche che si pongono ai confini della corrente principale delle discipline accademiche convenzionalmente riconosciute" (la fusione fredda, ad esempio è una di queste).
Gli episodi sono avvincenti e, a differenza del precedente parto di Abrams, LOST, hanno un ritmo incalzante, quasi frenetico. L'unica nota negativa, probabilmente, è la rigida impostazione delle vicende, che prevede, in ordine rigorosamente cronologico: attentato, indagini, salvataggio in extremis di una persona in fin di vita, arresto o morte del colpevole, risoluzione del caso.

Ok, il pippone ve l'ho sparato, adesso beccatevi i links. Considerate che, non essendo ancora uscite in Italia, le ultime puntate delle due serie-tv sono sottotitolate in inglese.

Tutte le puntate di LOST in streaming su Megavideo.
Tutte le puntate di FRINGE in streaming su Megavideo.

Buon trip!

domenica 24 maggio 2009

Donnabavosa Fest 4 @ XM24 (Bologna)

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In occasione del quarto Donnabavosa Fest, aperitivo lounge all'XM24 con

I N F E R N O
da Roma di sicuro, sci-fi grind 'n' roll disco-metal doppio pedale e cavi lunghissimi.

P U T I F E R I O
da Padova, devastanti dal vivo. primo concerto con nuovo batterista!

M A R N E R O

da Bologna, ennesimo concerto con lo stesso batterista e gli stessi pantaloncini, e bulbi improponibili, di sempre.

Essici!

venerdì 22 maggio 2009

Prostituzione governativa!

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giovedì 21 maggio 2009

L'insostenibile leggerezza del Summit

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Si è concluso ieri con la firma della "Torino Declaration on Education & Research for Sustainable and Responsible Development” il G8 University Summit 2009, promosso nell’anno di presidenza italiana del G8 dei Capi di Stato da CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), Politecnico di Torino e Commissione Italiana per l’UNESCO.

Il Summit ha evidenziato il ruolo chiave che le università devono svolgere nel contribuire a creare e a diffondere una cultura dello sviluppo sostenibile e responsabile, sia a livello globale sia locale. Una sostenibilità che coinvolga aspetti economici e ambientali, ma anche etici e sociali e di politiche energetiche, rappresenta un esempio paradigmatico di approccio integrato al problema.

Quattro i principi enunciati dalla Dichiarazione, che tiene conto della Dichiarazione finale firmata dagli studenti che hanno partecipato al G8 University Students’ Summit di Palermo l’8 e il 9 maggio scorsi:

• Un nuovo modello di sviluppo socio-economico, che preveda un uso più efficiente delle risorse, in una prospettiva di sostenibilità di lungo termine.

• La proposta di nuovi approcci allo sviluppo sostenibile, fondati sul riconoscimento del ruolo dell’etica.

• Un modello di politica energetica che preveda l’utilizzo di fonti rinnovabili e di tecniche per il risparmio energetico, imperniata sull’utilizzo più razionale delle risorse naturali.

• Una rinnovata consapevolezza dell’interdipendenza esistente tra le attività umane e l’ecosistema naturale.

È in base a questi quattro principi che le Università, nella loro essenziale funzione di laboratorio per le rispettive società, intendono impostare le strategie che costituiscono le proposte chiave del Summit.
fonte Comunicato governativo

Tutto lì?
41 delegati che discutono per due giorni su cose che anche un bambino autistico (con tutto il rispetto) dà per scontate? E mettono anche tutto per iscritto?
Fuori la disperata concretezza. Che prevede anche fumogeni, manganelli, pietrate, violenze varie.
Dentro la metafisica più pura. Sviluppo è la parola d'ordine. Poi si sogna di un nuovo mondo sostenibile, fondato sull'etica, sulle fonti energetiche rinnovabili e sul rispetto per l'ambiente.

Riflettere sul ruolo dell'Università? Sulla ricerca? Sull'importanza della cultura e del suo finanziamento? Sul lavoro e la sua imminente estinzione? Sull'impegno civile, sociale, politico?
Ma soprattutto, proposte concrete?

Sarò io che son troppo esigente...

Ah, tra l'altro, si ringraziano per la loro magnanimità gli sponsor: Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Lavazza, Microsoft, Olidata e Intesa Sanpaolo.

Tutto torna.

Chris Carter - Experimental Tribute

Questo è un breve tributo al lavoro sperimentale del BBC Radiophonic Workshop che si è recentemente esibito in una performance a Londra, alla quale non ho potuto presenziare. Tutti i suoni e i loops hanno origine dai synths BC8, Gakken SX-150 e BugBrand Weevil. Gli effetti e le trasformazioni sono realizzate con i pedali Boss. Oh sì...e ho fatto tutto quanto "alla rovescia".

martedì 19 maggio 2009

Comvnità Giovanili

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All'incirca una settimana fa, il Ministro della gioventù (già il fatto che il ministero si chiami della gioventù è alquanto preoccupante) G. Meloni ha illustrato il suo disegno di legge che istituisce le Comunità Giovanili, già approvato dal Consiglio dei Ministri. Ma leggiamo quali sono i suoi progetti per i ggiovani drogati che popolano i quartieri ai margini delle nostre città.
Saranno dei villaggi della gioventù, con campi sportivi, palchi per esibirsi, sale per fare musica, biblioteche, computer. Oasi nelle periferie delle grandi città metropolitane per combattere il degrado. Saranno spazi nei quali organizzare convegni, corsi, laboratori e dove maturare relazioni, attitudini personali e vocazioni.
E fino a qui, a parte il campo sportivo, la descrizione corrisponde a quella della maggior parte dei cosiddetti centri sociali (occupati/autogestiti e non convenzionati).
Le Comunità vengono promosse con pochi vincoli statutari: assenza di fini di lucro, democraticità dell’accesso alle cariche, elettività delle cariche tra i soci in regola con l’iscrizione, trasparenza di bilancio, assenza di qualunque tipo di discriminazione, indicazione delle finalità della comunità. Tali vincoli sono essenziali per iscriversi al registro nazionale istituito presso il dipartimento della Gioventù e conseguentemente per usufruire dei contributi del fondo comunità giovanili, la cui dotazione è di 5 milioni di euro l’anno.
I centri sociali sono per lo più autogestiti, senza fini di lucro, non serve nessuna tessera per farne parte, non hanno bisogno per vivere dei soldi dello stato, danno nuova vita a palazzi e capannoni abbandonati, non mirano ad assegnare cariche nè tantomeno a produrre bilanci.
Occorre impegnarsi a contrastare efficacemente ogni forma di esercizio di attività illegali compresa l'occupazione abusiva di spazi pubblici e privati e l'uso di sostanze stupefacenti o l'abuso di alcool.
I nostri governanti, pur consapevoli delle attuali abitudini giovanili, che anzi vengono sfruttate con mire propagandistiche, fingono di ignorarle proponendo un modello, per quanto più salutista, distante alcuni secoli dalla realtà. Oltre a un utile strumento di controllo sociale, queste comunità, che portano addosso evidenti reminiscenze balilliane, attireranno più che altro le prime file della classe. I secchioni della società: astemi, annoiati, pronti a farsi pianificare e approvare il tempo libero dal governo senza sollevare eccezioni di sorta.
Il Ddl prevede anche la nascita di un Osservatorio nazionale, composto da membri nominati dal governo e da rappresentanti dei giovani che ha lo scopo e il compito di monitorare e pubblicizzare l'attività delle comunità ma anche di portare avanti studi e approfondimenti sulla condizione giovanile.
Oltre a non sapere chi sceglierà i rappresentanti dei ggiovani, con queste ultime parole, si esplicita la vera intenzione celata dietro queste nuove istituzioni.
Tranquilli, è tutto sotto controllo!

Derive

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via Mauro Biani (clic sopra per ingrandire)

domenica 17 maggio 2009

Genius at work

Dedico questa geniale invenzione, scovata nel web ed acquistabile qua, all'altrettanto geniale Umberto Eco, per le parole proncunciate l'altro giorno alla Fiera del Libro:

Un anno!

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sabato 16 maggio 2009

Uochi Toki - Il claustrofilo

*non-video non ufficiale*

Un architetto fatto e finito, anzi, progettato e costruito, al ventiquattresimo autunno nel punto massimo di sopportazione inforca gli occhiali, sparisce nei sotterranei, non lascia scritto niente dei, ai, sui suoi contemporanei. Pratica l’arte del nascondersi dentro i cunicoli che la gente usa in metro per muoversi: rimesse, caldaie, locali tecnologici, condotti termici e altri spazi privi di sguardi vigili divorati dalle ruggini. Polvere, sedimenti ed affioramenti umidi. L’estetica della non-curanza. La manutenzione di grado-salvezza sono le linee di forza di ogni costruzione posta sotto la crosta terrestre. Sopra la terre si cresce. Sotto la terra si germina. Un architetto non parla, non progetta e non sovraccarica. Quando invece preferisce: delimita. Abita.

Un architetto fatto e finito, anzi, progettato e costruito, al ventiquattresimo autunno fa il punto della situazione. Reperisce materiali, ricostruisce i modelli. Per non confrontarsi inventa nuovi livelli che siano indispensabili per sostentarsi. Il suo laboratorio è situato là dove nessuno è solito avventurarsi, così farà in tempo a costruire qualcosa prima che qualcuno gli dica di non provarci perché potrebbe sbagliarsi. Piuttosto che opporsi o scegliere di adeguarsi è meglio nascondersi e presentarsi dopo anni diversi e forti di una personale realtà dei fatti che matura negli spazi non contaminati, perfettamente coibentati, paralleli e diametrali, perché ci sia una vera scelta tra i piani e non ci si elimini vicendevolmente come tra spazi euclidei e lobacevskijani.

Scelte spaziali personali. Reset sugli spazi comuni. Palette di angoli generata, alienata dai default, soffocata dai preset, evoca pattern precedenti all’archetipo. Utenti che si credono programmatori ostacolano il progresso con sguardo dimesso con visuale ampia a 300 gradi sugli assi x, y, z. Io mi prendo quei 60 di visuale cieca che stanno sotto terra. Economia degli ambienti. Occupo il quarto asse: quello dei tempi. Stabilisco la mia casa. Disegno la città futura. Riqualifico gli spazi che non si utilizzano in modo efficace. Niente parchi o verde imbrigliato. Niente negozi ulteriori. Niente locali o parcheggi. Niente inaugurazioni. Niente azioni critiche. Solo abitazioni sotterranee per relazioni non istantanee, per chi si concentra in poco spazio e poco ossigeno. Le mie facoltà verbali si limitano: parlo a scatti.

Strati intorno
Sotto e sopra
Manodopera
Scavabuchi
Non mi tocca
La mia porta
Sempre chiusa
La mia casa
Sempre occulta
Una stanza
Fuori gente
Dentro tutto
Fuori niente
Dentro niente
Interesse
Già perduto
Parli troppo
Resto muto
Ami il traffico
Amo il chiuso
Io mi sposto
Non incontro
Io contorco
Non riposo
Tu sereno
Sei estremo
Io cammino
Tu cammini
Ci dividono
Dei tombini
Tu fai tardi
Non so l’ora
Luce filtra
Sto leggendo
Vado in duomo
Sottoterra
Senza metro
Passo d’uomo
Mi procuro
Tu acquisti
Siete tristi
Sono chiuso
Siete allegri
Sono neutro
Sottoterra
Come i morti
Sulla terra
Tu ti sposti
Quali costi
Quali affetti
Tu rifletti
Troppo poco
Io mi fletto
Tocco il vuoto
Tu rifletti
Troppo poco
Ma capisci
Penso troppo
Mi nascondo
Provo gioia
Mi nascondo
Sono puro
Io disegno
Dove abiti
Nel futuro
Ti rinchiudo
Ti dirigo
Con la penna
La città
Sarà diversa
Chi comanda
È chi progetta
Chi disegna
Chi si sposta
La protesta
Non mi serve
Cosa serve
La matita
La matita
La matita

########### SCARICA L'ALBUM ###########

giovedì 14 maggio 2009

Da Arcore con furore

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Dunque, dopo che l'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu ha chiesto all'Italia di sospendere la politica dei respingimenti dei migranti intercettati nel Mediterraneo, il buffone ha scoperto che in Libia esiste un'agenzia dell'ONU ed ha esclamato garrulo: "Chi ha i requisiti per essere accolto da noi basta che si presenti lì. Non dimentichiamo poi - aggiunge - che la Libia negli ultimi tempi ha avuto la presidenza del consiglio dell'Onu per i diritti umani".
Ah già, dimenticavo. La Libia: il più fulgido esempio di democrazia evoluta e civile.

Prima di sparare cazzate mastodontiche, leggersi, non dico le Convenzioni stipulate 60 anni fa dall'ONU (tra l'altro sul sito della difesa il documento originale è inaccessibile. Staranno riscrivendo anche quello?), ma almeno Wikipedia, no eh?

Rifugiato (o, più diffusamente, rifugiato politico) è un termine giuridico che indica chi è fuggito o è stato espulso a causa di discriminazioni politiche, religiose o razziali dal proprio Paese e trova ospitalità in un Paese straniero. ciò che caratterizza il rifugiato è l'aver ricevuto dalla legge dello Stato che lo ospita o dalle convenzioni internazionali questo status e la relativa protezione attraverso l'asilo politico.

Tutto ciò senza contare l'amorevole trattamento riservato a chi cerca di scappare, da parte della solidale e fraterna polizia libica. Ne aveva parlato anche Betti e vi aveva consigliato la visione di uno splendido quanto raccapricciante documentario.
Allora, cosa aspettate? Scaricatelo qui (link ed2k - eMule, Lphant...)!

Lego vs. Censura

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Sappiamo tutti delle porcherie commesse dagli eserciti durante i conflitti.
Le più tristemente note sono state, ultimamente, quelle perpetrate dagli statunitensi a Guantanamo e nel carcere di Abu Ghraib.
Tutti abbiamo nella memoria quelle terribili immagini: mucchi di corpi nudi incappucciati, cani aizzati contro prigionieri incappucciati, umani incappucciati ed elettrificati, reclusi al guinzaglio costretti a simulare movenze canine, e amenità del genere.

Pochi forse sanno, però, che quegli scatti (e tutte le implicazioni politiche che essi comportavano) divennero di pubblico dominio solo diverso tempo dopo la loro effettiva scoperta, perchè i media si rifiutavano di pubblicarli a causa della loro "natura grafica".
E' questo dunque il ruolo della libera stampa in una moderna società democratica?

E' la stessa domanda che si è fatto l'utente inglese di Flickr e blogger Legofesto, quando ha visto le impressionanti immagini di Guantanamo.
Così, indignato, si è armato di genialità e dei famosi giocattolini colorati, e ha ricreato le stesse immagini (tra cui quelle che ritraevano l'abominevole pratica del waterboarding), sostituendo ai protagonisti in carne e ossa i più innocenti omini gialli.

L'effetto è a dir poco sconvolgente: con un ribaltamento provocatorio, che coniuga candidi giocattoli per bambini e il ricordo della violenza infame e brutale dell'uomo sull'uomo, è riuscito, da un lato, a moltiplicare lo sdegno di fronte alla crudeltà di tali pratiche, dall'altro, a scavalcare con un'agilità (mentale) invidiabile le ipocrite scuse della censura mediatica, legate al controllo totale da parte del potere.

E non basta, perchè il nostro ci ha preso gusto, ha messo su un blog, e continua a tradurre in linguaggio-Lego alcuni degli abusi più eclatanti commessi dalle polizie in giro per il mondo.
Tra le tante, il nostro Legofesto, ha detournato le torture di Abu Ghraib e le recenti violenze sbirresche all'incontro dei G20 a Londra che hanno causato la morte di un uomo.

Nell'improbabilissima speranza che il passatempo di Legofesto non abbia più la materia prima per proseguire, non posso che fargli le mie più sincere congratulazioni!

via Wired

mercoledì 13 maggio 2009

Anarchists against the wall @ XM24 (Bologna)

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l’INFOSHOCK dell’XM24
presenta
mercoledi 13 maggio – ore 21

incontro con URI GORDON
QUESTIONE ISRAELO PALESTINESE

Uri Gordon, attivista anarchico israeliano, membro di Anarchici contro il muro, organizzazione che lotta con azioni dirette contro la costruzione del muro tra Israele e Palestina, lavora all’università di Haifa ed è ricercatore presso il dipartimento di politica e relazioni internazionali dell’università di Oxford. E’ tra l’altro autore del libro Anarchy Alive! Anti-authoritarian Politics from Practice to Action (2007)

L’iniziativa e’ organizzata in collaborazione con il Circolo dei Malfattori e il Centro Studi Libertari/Archivio Giuseppe Pinelli di Milano

Una stronzata, tante domande

Giunge con tempestività disarmante, la notizia che un gruppo di invasati ha deciso di promuovere la candidatura al Nobel per la Pace di Silvietto nostro.
Non ci credete?
Guardate qua

Certo, se consideriamo che nella storia del premio vi figurano personaggi del calibro di Henry Kissinger (premiato subito dopo la brillante impresa vietnamita e mentre aiutava Pinochet nel suo colpo di stato), Shimon Peres (noto presidente pacifista) e Jimmy Carter (produttore di arachidi), l'iniziativa non stupisce neanche più di tanto.

Ma riflettendoci su (tre secondi al massimo), viene da chiedere: che cazzo avrà mai fatto l'italico imperatore per meritarsi tale encomio?
Forse per lo splendido esempio di pax familiae che ha mostrato in questi anni?
Per il clima di serenità che ha saputo instaurare nel belpaese?
Per l'impegno profuso nel diffondere il verbo pacifista nel mondo?

La motivazione formale sbandierata sul sito in questione dice:

"Un uomo che ha saputo coniugare, con la sua vita, le sue opere ed azioni, il pensiero liberale di Milton Friedman, l´umanesimo economico di Wilhelm Röepke, l´aspirazione di Muhammad Yunus a creare un sistema capitalista inclusivo e non esclusivo"
Subito sorge un'altra domanda: ma chi cazzo sono sti tre?
Ok, l'unico un po' conosciuto è Friedman, un economista anti-keynesiano, convinto sostenitore del libero mercato e della politica del laissez-faire, ispiratore di "geni della riforma sociale" come Margaret Thatcher e Ronald Reagan. Insomma, una sicurezza...
Il secondo, è un anonimo economista liberale e mercatista.
Il terzo, invece, è un banchiere ed economista bengalese, "inventore" del microcredito.

Totalmente basito, non posso che pormi/vi un'ultima domanda: quali tratti accomunano Berlusconi, (im)prenditore e manager di partito, ai tre economisti sopracitati?
Quali?
Aiutatemi/vi ad entrare nelle menti contorte e malate di questi nostri compatrioti che ci camminano a fianco tutti i giorni.
Preoccupiamoci.
Preccupatevi.

Se invece siete interessati, qua c'è l'esilarante ed esplicativo modulo di adesione, con tanto di richiesta di un obolo (votivo, suppongo...).

Ah, grazie mazzetta!

martedì 12 maggio 2009

Presidio contro il Cie - Bologna

PESTAGGI NEL CIE DI VIA MATTEI…

…IL SILENZIO E’ COMPLICITA’!

Lunedì 4 maggio verso le 14.00 Raya, una delle ragazze migranti rinchiuse
nel CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione ex CPT) di via Mattei a Bologna, viene picchiata da un poliziotto in abiti civili. Viene picchiata perché si intrufola in infermeria. Viene picchiata a mani nude, sviene ed è lasciata sul pavimento. Viene picchiata sotto gli occhi indifferenti degli operatori della Misericordia (l’ente che gestisce il CIE) che non intervengono in nessun modo.
Al telefono voci spaventate e rabbiose ci parlano di vestiti strappati, di
continui insulti e sberloni anche nei giorni successivi. Un ragazzo si fa male ad un ginocchio, eppure in infermeria non gli danno nessun medicinale nonostante le sue pressanti richieste. Ci chiama e chiede di mandare un medico insieme all’avvocato. "Qui non ci curano! Ci trattano come animali!"
Nessuno si lascia intimorire troppo dalla situazione e l’avvocato di Raya, giovedì 8 maggio presenta una querela contro ignoti per il pestaggio subito dalla donna - "Aveva abrasioni su uno zigomo, in fronte e in altre parti del "corpo" .

Al telefono Raya ed altri suoi compagni ci raccontano di botte alle gambe
e di continui insulti.
Chiedono anche di contattare i media. Ovviamente pochi danno credito
alla notizia che gira più che altro attraverso volantinaggi itineranti con megafono e striscione "No ai lager della democrazia" durante tutta la giornata di mercoledì 6 maggio in diverse zone della città.
I giornali riportano la notizia che, la sera alcuni ignoti bloccano via Massarenti con dei cassonetti incendiati nei pressi viene trovato uno striscione sul pestaggio di lunedì. Stando al Carlino la strada rimarrà chiusa per 3 ore.
La sera di venerdì 8 maggio un gruppo di solidali dei reclusi si reca
sotto al CIE per portare un saluto ai migranti e per rallegrare con qualche fuoco d’artificio una notte buia dietro a ingiuste sbarre. Condividere il desiderio di libertà con qualcuno e gridarlo purtroppo non basta per realizzarlo. Non vogliamo limitarci a denunciare tristi episodi interni a questi lager, vogliamo lottare contro la loro esistenza e per fare questo riteniamo importante continuare a mantenere un contatto umano con i migranti reclusi, un contatto che spezzi almeno in parte l’isolamento che ci divide e che rinchiude la loro libertà.

Per questo lanciamo un PRESIDIO GIOVEDI’ 14 MAGGIO

• SOTTO LE DUE TORRI DALLE ORE 16:00

• SOTTO IL C.I.E. DI VIA MATTEI (BUS 14 A, 89) DALLE ORE 18:30

Nei mesi scorsi i migranti reclusi hanno intrapreso lotte condivise in
diversi CIE d’Italia. Ancora oggi, dopo il suicidio di una donna nel CIE di Roma, i reclusi hanno fatto partire un nuovo sciopero della fame. I loro aguzzini, tuttavia, camminano anche in mezzo a noi una volta finito il loro turno, e li troviamo anche presso tutti quegli enti che si occupano di collaborare alla gestione della struttura: gli operatori della Misericordia (ente gestore), della Concerta (ditta appaltatrice del servizio mensa), poliziotti e militari sono vergognosamente complici e responsabili dell’esistenza del lager di via Mattei e di ciò che al suo interno accade.

Continuiamo a far sentire agli aguzzini del CIE il nostro disgusto e il
nostro disprezzo.
CHE QUESTI CONTINUI ABUSI NON PASSINO SOTTO SILENZIO NELL’INDIFFERENZA DI TUTTI!

Intasiamo il centralino del CIE: 051 6027521

Blocchiamo il loro fax: 051 531344

Per informazioni

scheggia@canaglie.net scheggia.noblogs.org

Complici e solidali dei reclusi

lunedì 11 maggio 2009

Unto Da Cristo

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via Lombroso

domenica 10 maggio 2009

Privilegiare la qualità

A forza di obbedire al criterio della quantità, la corsa al profitto scade nell'assurdità della sovrapproduzione. Produrre molto aumentava ieri il plusvalore dei padroni, che non esitavano a distruggere le eccedenze di caffè, di carne, di grano per impedire un abbassamento dei pressi sul mercato.
Lo sviluppo del consumo, toccando un più vasto settore della popolazione, ha permesso di assorbire in una certa misura una crescente quantità di merci concepite piuttosto a scopo di guadagno che per il loro uso pratico.
[...]
Ma a forza di lavare sempre più bianco anche la menzogna finisce per logorarsi. Offesa dall'eccesso di disprezzo, la clientela ha finito per recalcitrare. Si è mostrata critica, ha rifiutato di ingoiare ciecamente quello che il cucchiaino dello slogan gli infilava ad ogni momento negli occhi, in bocca, nelle orecchie, in testa.
[...]
Ma, mentre gli organismi di difesa dei consumatori organizzano il boicottaggio dei prodotti snaturati da un'agricoltura che inonda il mercato di cereali forzati, di ortaggi concimati, di carni provenienti da animali martirizzati in allevamenti-lager, sembra che nelle scuole ci si rassegni a vedere la cultura avviarsi sulla stessa strada della peggiore agricoltura.
Se gli uomini politici nutrissero nei riguardi dell'educazione le buone intenzioni che proclamano a ogni pie' sospinto, non dovrebbero mettere in opera tutto per garantire la qualità? Tarderebbero forse a decretare le due misure che determinano la condizione sine qua non di un apprendimento umano: aumentare il numero di insegnanti e diminuire il numero di allievi per classe, in modo che ciascuno sia trattato secondo la sua specificità e non nell'anonimato di una folla?
Ma, apparentemente, l'interesse ha per loro una connotazione più economica che semplicemente umana. Se i governi privilegiano l'allevamento intensivo di studenti consumabili sul mercato, allora i principi di una sana gestione prescrivono di stivare nello spazio scolastico più piccolo la quantità minima di teste, modellabili dal minimo personale possibile. La logica è perfetta e nessuna società protettrice degli animali insorgerà contro il consumo forzato di conoscenze sottoposte alla legge della domanda e dell'offerta, né contro gli usi da mercanti di cavalli che regnano sulla fiera del lavoro.
[...]
Informazione al massimo numero di soggetti possibili, formazione per piccoli gruppi. Al centro di una vasta rete di irrigazione che dreni verso ogni allievo la molteplicità delle conoscenze, l'educatore avrà finalmente la libertà di diventare ciò che ha sempre sognato di essere: il rivelatore di una creatività di cui non vi è nessuno che non possieda la chiave, per quanto nascosta essa sia sotto il peso delle passate costrizioni.
Raoul Vaneigem, Avviso agli studenti, Nautilus, 1996

venerdì 8 maggio 2009

Il Mavvocato

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Riassunto della puntata di ieri di AnnoZero.

La vignetta non so di chi sia. Spero mi perdoni il furto.

Eclectic Method - The Tarantino mixtape

Cinema meets Music.
Figata.

giovedì 7 maggio 2009

Vendere merda

Divide and conquer


E' una vecchia tecnica.
Creare conflitto, destabilizzare, per poi controllare e manipolare meglio la situazione.
Non bastano le bombe, le violenze, i controlli e la presenza sul territorio.
Adesso esportiamo anche il verbo cattolico, lo traduciamo e affidiamo l'opera di proselitismo a dei fottuti soldati ammericani.
Le immagini fanno davvero rabbrividire: militari, circondati da un arsenale non indifferente, che discettano della conversione religiosa della popolazione locale. Mancano solo gli scudi crociati e le alabarde.
Me li immagino già, gonfi di cristiana compassione, prima uccidere un afghano qualunque, poi andare dalla vedova a regalarle una bibbia fresca di traduzione nell'idioma locale.
Shame on you!!!

ps: ho l'influenza. Se nei prossimi giorni dovessero uscire dei post pieni di grugniti e parecchio maleodoranti, preoccupatevi per me.

Sciroppo per la tosse casalingo

Ho sempre cercato di stare alla larga dai medicinali o non curandomi e lasciando al mio corpo il compito di debellare la malattia o sperimentando i vecchi metodi "della nonna".
Oggi ho scoperto proprio un nuovo metodo per curare la tosse. Diciamo uno sciroppo casalingo.
La ricetta è molto semplice e ci è stata tramandata dalla nonna di Titus.
Si prendono due rape lavate e sbucciate e si tagliano a fettine sottili. Si dispongono le fettine su un piatto cospargendole di zucchero (meglio se integrale), a strati.
Si lasciano riposare per almeno una notte.
La mattina le rape avranno rilasciato un liquido sciropposo che travaserete in una bottiglia. Adesso è pronto.
Va conservato in frigo ma se dovete portarvelo fuori casa vi suggerisco di aggiungere un pò di alcool per liquori.
Naturalmente non ci sono controindicazioni!

mercoledì 6 maggio 2009

Papiiiii!!!

L'imbarazzo è notevole.
E se è vero che da una parte esso aumenta, per fortuna c'è anche chi riesce a sdrammatizzare.

martedì 5 maggio 2009

Il carcere comincia a scuola

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Dopo i medici delatori, adesso tocca pure ai presidi rendersi complici delle ottuse e xenofobe politiche portate avanti dal governo in carica.
A difendere a spada tratta i nuovi e aberranti emendamenti proposti, ci pensa il puffo milanista a capo del Ministero dell'Interno. Memore dell'utile consiglio suggeritogli dal superiore, continua ad agitare lo spauracchio (? ahahah) della fiducia.

Continuiamo a dare esemplari lezioni di civiltà a tutto il mondo.
Complimenti.

Mi preparo alla fuga, convinto che il paese che mi accoglierà come profugo mi riserverà un trattamento migliore.

venerdì 1 maggio 2009

Festa del non-lavoro

C'è una categoria di persone che questa crisi non la sente: sono quelli delle crociere che non capiscono perchè dei Somali possano attaccare le loro navi, sono alcuni di altre regioni che non capiscano come si possa rimanere in mutande dentro un campo sportivo, sono quelli che incitano gli italiani a consumare e ad essere ottimisti. Il lavoro non ha più il valore di una volta. Potrebbe essere una frase banale. Forse abbiamo tirato troppo la corda nell'idealizzarlo. Ho già sostenuto in questo blog come il lavoro faccia schifo. Ma adesso non fa solo schifo, è qualcosa di pericoloso per i giovani e per i vecchi: per i giovani perchè qualcuno, all'uscita dalle Università, li illude che quello sia l'ultimo scoglio da superare per entrare nel mondo gioioso della produttività. Per i vecchi perchè qualcuno fa capire loro che , dopo il lavoro, non conteranno più un cazzo e saranno costretti a morire di inutili pensioni. Spero possa tornare un pizzico di realismo sulle reali possibilità di questo paese, senza drammi. Ma se dramma sarà, spero di avere una pala per poter dissotterrare i miei fucili...
tratto da un commento de Il Grande Favollo