Visualizzazione post con etichetta migranti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta migranti. Mostra tutti i post

giovedì 15 aprile 2010

Gli inquilini resistenti

Photobucket

Visto che non ne parla nessuno (o quasi)...
Da nove giorni sotto la nuova sede del comune di Bologna (un palazzaccio orribile tutto vetri e acciaio) si è installato un presidio permanente degli inquilini resistenti. Ecco, gli inquilini resistenti non sono degli affittuari partigiani ma persone comuni (la maggior parte migranti) che, oltre ad essere schiacciate dai meccanismi di esclusione sociale, sono vittime dell'evanescente sistema di edilizia pubblica italiana e dell'arroganza dei proprietari di casa (troppo spesso in combutta con la rigida burocrazia statale e la crudeltà delle "forze dell'ordine"). Tutto questo si traduce in sfratti quotidiani ordinati per accontentare l'ultima voglia dello speculatore di turno. Gli inquilini resistenti, e chi solidarizza con loro, sono lì da nove giorni "per reclamare il diritto alla casa, per il blocco degli sfratti, per la requisizione delle case sfitte, per le case popolari, per la tutela degli insolventi al mutuo prima casa".
Dormono lì (in una allegra e variopinta tendopoli con tanto ironica toponomastica: vicolo degli sfratti, piazza del diritto alla casa...), organizzano assemblee, dibattiti, aperitivi, concerti, cercano di sensibilizzare le persone del quartiere su queste problematiche (imperdibili gli sguardi schifati che arrivano dal locale fighetto lì a fianco) e intanto continuano la loro lotta quotidiana sul territorio (è di oggi la notizia che sono riusciti a bloccare l'ennesimo sfratto in città).
Fino ad oggi l'amministrazione comunale (commissiariata in seguito all'affaire Delbono) tace. Il problema è che a tacere sono anche i mezzi di comunicazione: fino a qualche giorno fa nessuno quotidiano locale o telegiornale regionale aveva parlato dell'iniziativa, nonostante la tendopoli sia lievitata a vista d'occhio e sempre più persone durante la giornata sostengano la lotta degli inquilini resistenti. Poi, in seguito ad un presidio sotto la sede Rai locale, sembra che siano riusciti ad attirare un minimo di attenzione. In ogni caso il presidio è ad oltranza, sperando che il comune decida presto di intervenire concretamente per risolvere l'ormai drammatica crisi abitativa bolognese.

Info:

http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

http://asia.rdbcub.it/

http://www.zic.it/

giovedì 11 febbraio 2010

NO VAT 2010 @ Roma

Photobucket

NO VAT 2010 (come già le precedenti manifestazioni NO VAT) è una manifestazione organizzata interamente dal basso, con dinamiche orizzontali, senza padri, padrini nè maternage.


Non viene richiesta alcuna quota per aderire, ma se vogliamo continuare ad avere questa indipendenza dobbiamo contribuire anche economicamente alla costruzione di NO VAT, quindi chiunque, gruppi e/o singoli/e/*, voglia appoggiare l'indipendenza di NO VAT può fare un versamento su

C/C: 6725417 - ABI: 01030 - CAB 02800: - CIN: V
PRESSO MONTE DEI PASCHI DI SIENA AG. FIRENZE SEDE
INTESTATO A: AZIONE GAY E LESBICA Firenze
codice IBAN IT70V0103002800000006725417

Come deciso nell'assemblea nazionale di Facciamo Breccia è stato infatti aperto un sottoconto del CCB di Azione gay e Lesbica appositamente per raccogliere l'autofinanziamento di NO VAT.

Per poter verificare l'effettivo accreditamento preghiamo inoltre di inviare una mail con l'importo e il nominativo del/la versante alla mail adesioni@facciamobreccia.org

domenica 7 febbraio 2010

Chi vuole imporre a Joy il silenzio?

Diffondiamo l'ulteriore appello lanciato da noinonsiamocomplici sulla vicenda di violenza e omertà di stato che ha travolto la vita di Joy. Questa donna, insieme ad Hellen, la scorsa estate respinse un tentato stupro nel CIE di via Corelli a Milano compiuto dall'ispettore capo del carcere di identificazione ed espulsione, Vittorio Addesso. In occasione di una rivolta lo stesso Vittorio arrestò e picchiò diverse donne tra cui Joy ed Hellen. Loro lo hanno denunciato e per questo motivo ora dovranno temere la reazione dello stato e degli uomini del suo apparato.


Il 04/02/2010 l'avvocato Massimiliano D'Alessio chiama in carcere a Como, per l'istanza depositata nel tribunale di Milano il 2 febbraio scorso, che gli autorizza l'ingresso in carcere insieme all'interprete nigeriana per incontrare in colloquio la sua assistita Joy.


Dall'ufficio colloqui del carcere rispondono che è tutto a posto per la suddetta visita.

Il giorno seguente, venerdì 5 febbraio 2010, l'avvocato insieme all'interprete si presenta all'ufficio colloqui del carcere di Como per incontrare la sua assistita e gli viene detto che Joy il 4 febbraio 2010 ha revocato la nomina al suo avvocato di fiducia, Massimiliano d'Alessio, nominando l'avvocata d'ufficio che le avevano assegnato in precedenza e con la quale non ha mai avuto un colloquio né un contatto.

Non avendo potuto incontrarla non ci spieghiamo come Joy abbia potuto scegliere di cambiare l'avvocato che la seguiva fino a quel momento nel processo di appello per la rivolta dello scorso agosto nel Cie di via Corelli a Milano e nella denuncia per tentata violenza sessuale nei confronti dell'ispettore capo dello stesso Cie, Vittorio Addesso, mettendosi così nelle mani di un'emerita sconosciuta.

Allora ci chiediamo: ma ha fatto la richiesta veramente Joy? Quale 'forza oscura' l'ha indotta a farlo? In questo modo non ha potuto parlare con il suo avvocato e la interprete nigeriana. Perchè succedono queste cose improvvise? C'è qualcuno o qualcosa che non vuole che si sappia come è andata la vicenda?

Non abbiamo potuto vedere Joy, non abbiamo potuto parlare con Joy, non sappiamo come stia, non sappiamo cosa pensi, non abbiamo potuto dirle che il 12 febbraio, giorno della sua scarcerazione, saremo lì fuori ad aspettarla.

Lei continua a lottare, ma purtroppo è in carcere dove non possiamo comunicare con lei perché loro non vogliono.
Dobbiamo far sapere a tutti che non possono zittirla perchè siamo noi la sua voce!

Appuntamento 12 febbraio ore 6.30 di mattina davanti alla stazione di Albate Camerlata Fs. Dalle ore 7 in poi davanti al carcere di Como – in via Bassone 11 – per aspettare Joy!

Invitiamo chi non può venire a Como a costruire iniziative a supporto del presidio nel territorio in cui vive.

Leggete e cliccate anche alcuni articoli di Femminismo a sud e lo stesso noinonsiamocomplici qui, qui, qui e qui.

sabato 9 gennaio 2010

La città di cartone


Nei mesi invernali migliaia di immigrati si riversano nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, per lavorare come braccianti alla raccolta degli agrumi. Il 90% vive in strutture abbandonate, in condizioni disumane. Allex cartiera, fabbrica dimessa nel comune di San Ferdinando, vivono 6-700 persone in una baraccopoli fatta con il cartone. Sono sfruttati con salari da fame da mafia e caporalato. Una realtà estrema di semi schiavitù e degrado.

tratto da La città di cartone di Gialuigi Lopes - Premio "L'anello debole" 2009 - Opera menzionata, sezione "TV"

martedì 22 dicembre 2009

Non continuiamo a parlare con certi ticinesi


...come questo qui, autonominatosi "presidente a vita" della Lega dei Ticinesi.

giovedì 29 ottobre 2009

Fermiamo l'invasione!

Photobucket

Lega Razionalisti O Negatori di Dio

dati: dossier Caritas sull'immigrazione 2009

mercoledì 7 ottobre 2009

La Scuola Radio Elettra genera mostri

Photobucket

La Lega se n'è inventata un'altra: carcere per chi indossa burqa e niqab.
Non siamo razzisti - dice Roberto Cota - non abbiamo niente contro i musulmani, ma la legge deve essere uguale per tutti.
No, non siete razzisti, infatti nelle motivazioni con le quali avete avanzato la proposta di riforma di legge, avete solo detto che
"Indossare indumenti come il burqa e il niqab, che nulla hanno a che vedere con la cultura della maggioranza delle donne immigrate che vivono in Italia, ma che costituisce un obbligo imposto alle donne da estremisti che vengono dall'Afghanistan, dal Pakistan e da altri Paesi dove prevalgono la cultura estremista e il retaggio di costumi disumani e di violenze familiari inaudite e inammissibili sia in linea di principio sia, in particolare, se le donne vivono in Paesi civilmente evoluti".

Ignoranti.
Buzzurri.
E razzisti.
Voi e tutti quelli che vi votano.
Quello che avete detto e scritto non ha senso logico, sintattico nè storico.
Siete il terzo mondo della ragione.
Il buco nero del buon senso.
E pretendete pure di modificare culture millenarie (altrochè obbligo imposto, cultura estremista, costumi disumani e violenze familiari inaudite e inammissibili) con una fottuta e vergognosa proposta di legge.
Puah!

giovedì 2 luglio 2009

Quanti ne avete già arrestati?

Photobucket

CARCERE PER CHI AFFITTA AI CLANDESTINI. Reclusione fino a tre anni per chi, a titolo oneroso, dà alloggio o cede anche in locazione un immobile a uno straniero privo del permesso di soggiorno al momento della stipula o del rinnovo del contratto di affitto.

Così recita uno dei punti del nuovo aborto legislativo "approvato con la fiducia" dalla maggioranza in parlamento.

Aspetto con ansia l'apertura del TG1 che annuncia l'arresto di migliaia di proprietari di casa che affittavano ai clandestini.

E questa è solo una, forse la minore, delle innumerevoli aberrazioni introdotte da questo nuovo pacchetto (in)sicurezza. Proprio mentre il precedente capo delle legislazioni anti-immigrazione, Gianfascio Fini, a sorpresa (?) ammoniva: "Equiparare clandestini e rifugiati è inumano. E' necessario distinguere tra l'immigrazione regolare e quella clandestina; tuttavia, anche per gli irregolari vale il principio base della nostra cultura occidentale. Sono prima uomini e poi immigrati".

Ah, l'Italia...

sabato 20 giugno 2009

A testa alta! @ Lazzaretto Autogestito (Bologna)

Photobucket

PUNK-HARDCORE CONTRO LA REPRESSIONE
Concerto benefit in solidarietà a Nicu

16.00 PRESIDIO AL CIE DI VIA MATTEI PER PORTARE UN SALUTO SOLIDALE AGLI IMMIGRATI

20.30 PUNTUALI APERITIVO CON MOSTRA SUI CIE E LE LOTTE CONTRO IL LAGER DI VIA MATTEI + BANCHETTI CON TESTI DI CRITICA RADICALE

21.30 SUPER CENA VEGAN BENEFIT

22.00 CONCERTO "COME PIACEVA ALLA NONNA" CON

LUDD

LA CONGIURA

PARTIZAN KABUL

+ ALTRI...

il tuo cane non ha scelto di essere punk, se puoi lascialo a casa

giovedì 14 maggio 2009

Da Arcore con furore

Photobucket

Dunque, dopo che l'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu ha chiesto all'Italia di sospendere la politica dei respingimenti dei migranti intercettati nel Mediterraneo, il buffone ha scoperto che in Libia esiste un'agenzia dell'ONU ed ha esclamato garrulo: "Chi ha i requisiti per essere accolto da noi basta che si presenti lì. Non dimentichiamo poi - aggiunge - che la Libia negli ultimi tempi ha avuto la presidenza del consiglio dell'Onu per i diritti umani".
Ah già, dimenticavo. La Libia: il più fulgido esempio di democrazia evoluta e civile.

Prima di sparare cazzate mastodontiche, leggersi, non dico le Convenzioni stipulate 60 anni fa dall'ONU (tra l'altro sul sito della difesa il documento originale è inaccessibile. Staranno riscrivendo anche quello?), ma almeno Wikipedia, no eh?

Rifugiato (o, più diffusamente, rifugiato politico) è un termine giuridico che indica chi è fuggito o è stato espulso a causa di discriminazioni politiche, religiose o razziali dal proprio Paese e trova ospitalità in un Paese straniero. ciò che caratterizza il rifugiato è l'aver ricevuto dalla legge dello Stato che lo ospita o dalle convenzioni internazionali questo status e la relativa protezione attraverso l'asilo politico.

Tutto ciò senza contare l'amorevole trattamento riservato a chi cerca di scappare, da parte della solidale e fraterna polizia libica. Ne aveva parlato anche Betti e vi aveva consigliato la visione di uno splendido quanto raccapricciante documentario.
Allora, cosa aspettate? Scaricatelo qui (link ed2k - eMule, Lphant...)!

martedì 12 maggio 2009

Presidio contro il Cie - Bologna

PESTAGGI NEL CIE DI VIA MATTEI…

…IL SILENZIO E’ COMPLICITA’!

Lunedì 4 maggio verso le 14.00 Raya, una delle ragazze migranti rinchiuse
nel CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione ex CPT) di via Mattei a Bologna, viene picchiata da un poliziotto in abiti civili. Viene picchiata perché si intrufola in infermeria. Viene picchiata a mani nude, sviene ed è lasciata sul pavimento. Viene picchiata sotto gli occhi indifferenti degli operatori della Misericordia (l’ente che gestisce il CIE) che non intervengono in nessun modo.
Al telefono voci spaventate e rabbiose ci parlano di vestiti strappati, di
continui insulti e sberloni anche nei giorni successivi. Un ragazzo si fa male ad un ginocchio, eppure in infermeria non gli danno nessun medicinale nonostante le sue pressanti richieste. Ci chiama e chiede di mandare un medico insieme all’avvocato. "Qui non ci curano! Ci trattano come animali!"
Nessuno si lascia intimorire troppo dalla situazione e l’avvocato di Raya, giovedì 8 maggio presenta una querela contro ignoti per il pestaggio subito dalla donna - "Aveva abrasioni su uno zigomo, in fronte e in altre parti del "corpo" .

Al telefono Raya ed altri suoi compagni ci raccontano di botte alle gambe
e di continui insulti.
Chiedono anche di contattare i media. Ovviamente pochi danno credito
alla notizia che gira più che altro attraverso volantinaggi itineranti con megafono e striscione "No ai lager della democrazia" durante tutta la giornata di mercoledì 6 maggio in diverse zone della città.
I giornali riportano la notizia che, la sera alcuni ignoti bloccano via Massarenti con dei cassonetti incendiati nei pressi viene trovato uno striscione sul pestaggio di lunedì. Stando al Carlino la strada rimarrà chiusa per 3 ore.
La sera di venerdì 8 maggio un gruppo di solidali dei reclusi si reca
sotto al CIE per portare un saluto ai migranti e per rallegrare con qualche fuoco d’artificio una notte buia dietro a ingiuste sbarre. Condividere il desiderio di libertà con qualcuno e gridarlo purtroppo non basta per realizzarlo. Non vogliamo limitarci a denunciare tristi episodi interni a questi lager, vogliamo lottare contro la loro esistenza e per fare questo riteniamo importante continuare a mantenere un contatto umano con i migranti reclusi, un contatto che spezzi almeno in parte l’isolamento che ci divide e che rinchiude la loro libertà.

Per questo lanciamo un PRESIDIO GIOVEDI’ 14 MAGGIO

• SOTTO LE DUE TORRI DALLE ORE 16:00

• SOTTO IL C.I.E. DI VIA MATTEI (BUS 14 A, 89) DALLE ORE 18:30

Nei mesi scorsi i migranti reclusi hanno intrapreso lotte condivise in
diversi CIE d’Italia. Ancora oggi, dopo il suicidio di una donna nel CIE di Roma, i reclusi hanno fatto partire un nuovo sciopero della fame. I loro aguzzini, tuttavia, camminano anche in mezzo a noi una volta finito il loro turno, e li troviamo anche presso tutti quegli enti che si occupano di collaborare alla gestione della struttura: gli operatori della Misericordia (ente gestore), della Concerta (ditta appaltatrice del servizio mensa), poliziotti e militari sono vergognosamente complici e responsabili dell’esistenza del lager di via Mattei e di ciò che al suo interno accade.

Continuiamo a far sentire agli aguzzini del CIE il nostro disgusto e il
nostro disprezzo.
CHE QUESTI CONTINUI ABUSI NON PASSINO SOTTO SILENZIO NELL’INDIFFERENZA DI TUTTI!

Intasiamo il centralino del CIE: 051 6027521

Blocchiamo il loro fax: 051 531344

Per informazioni

scheggia@canaglie.net scheggia.noblogs.org

Complici e solidali dei reclusi

martedì 5 maggio 2009

Il carcere comincia a scuola

Photobucket

Dopo i medici delatori, adesso tocca pure ai presidi rendersi complici delle ottuse e xenofobe politiche portate avanti dal governo in carica.
A difendere a spada tratta i nuovi e aberranti emendamenti proposti, ci pensa il puffo milanista a capo del Ministero dell'Interno. Memore dell'utile consiglio suggeritogli dal superiore, continua ad agitare lo spauracchio (? ahahah) della fiducia.

Continuiamo a dare esemplari lezioni di civiltà a tutto il mondo.
Complimenti.

Mi preparo alla fuga, convinto che il paese che mi accoglierà come profugo mi riserverà un trattamento migliore.

giovedì 30 aprile 2009

Fidarsi è bene...


Sembrava strano che per una volta il parlamento avesse fatto il suo dovere...

E infatti i vichinghi verdi sono tornati alla carica con i loro soliti emendamenti xenofobi.

Ributtante ai fondamenti della democrazia, il ministro Maroni aveva reagito stizzito alla bocciatura alla Camera del DDL sicurezza, che prevedeva l'isituzione delle ronde private e il prolungamento da 2 a 6 mesi della permanenza dei clandestini nei CPT.
Dal basso dei suoi rossoneri occhialini made in Padania©, il nostro aveva mostrato insofferenza per i seccanti lacciuoli della repubblica parlamentare:

"Sono furibondo per quello che è avvenuto alla Camera, questa votazione mette in crisi l'intera politica di contrasto all'immigrazione clandestina. Si tratta di un vero e proprio indulto per i clandestini".

Proseguendo sulla linea della crudeltà ministeriale, il nostro non ha voluto cedere a questo ignobile affronto della Camera ed è andato a protestare dal capo('). Quest'ultimo, d'altronde, con la sua lunga esperienza di volontario nei CPT alle spalle, non ha battuto ciglio ed ha consigliato al suo sottoposto il metodo migliore per fare "il cazzo che ti pare".
"Chiedi la fiducia! Vedrai...l'ho fatto anch'io tante volte. Funziona!"

Così, tutto contento, il verde-puffo milanista, è andato a strillare ai quattro venti il suggerimento appena fornitogli dal capo('), noncurante dell'abominio legislativo che andava partorendo.

Proprio strana la democrazia italiana. Nonostante costituzione, leggi, articoli e commi, riesce sempre a lasciare aperta una scappatoia per qualche breve ma ficcante attimo di tirannia.
Quando poi la scappatoia viene addirittura definita "fiducia", allora si perde proprio il contatto con quella che cercano di spacciarci per realtà.

domenica 19 aprile 2009

La dura vita del migrante

Photobucket
Alla fine approderà in Italia il mercantile Pinar. Dopo giorni in balia della macchina burocratica, i migranti toccheranno la terra siciliana. Ma cosa ne sarà di loro quando giungeranno sulle "nostre" coste? Verranno tutti rispediti a casa loro?
Dopo giorni di sofferenza (evitabile), ben dieci trascorsi in mare e tre sul ponte della nave turca, la loro via crucis non è ancora finita. Vedremo come andrà a finire.. Di certo in un paese come l'Italia dove qualcuno propone di sparare direttamente alle imbarcazioni cariche di "clandestini" prima che esse sfiorino l'occidente civile ed evoluto, temo per il futuro di queste persone.

Riguardo il tema della migrazione invito tutti/e a vedere un film di Andrea Segre,Riccardo Biadene, Dagmawi Yimer dal titolo Come un uomo sulla terra. Con questo documentario i registi sono riusciti a dar voce a chi non ha mai la possibilità di esprimersi. Donne e uomini provenienti da diversi paesi dell'Africa raccontano il loro infinito e sofferente viaggio che intraprendono per raggiungere l'Europa. Ed è molto peggio di quanto chiunque possa immaginarsi. Un viaggio costosissimo, non solo economicamente, e che lascia il segno. Per sempre. Tratta di esseri umani, violenza, carcere, fame, sete, stupri, subiti per lungo tempo, prima di riuscire a raggiungere la terra promessa.
Oltre a sentire raccontare le cose più aberranti che un uomo possa fare ad un altro uomo, le parole che più mi hanno fatto incazzare sono quelle di Frattini. Lui, uomo, bianco, benestante, occidentale, che non ha mai messo il naso fuori dal suo/nostro ufficio, parla degli accordi presi dall'Italia con la Libia. Ma sentirete dalle persone che vivono questi accordi sulla loro pelle cosa essi implichino. Una vergogna incredibile.

mercoledì 25 febbraio 2009

Rrronde!

Ieri Maroni ha detto a proposito delle ronde: "Noi intendiamo regolare in modo chiaro e preciso questa azione coinvolgendo i cittadini, ma sotto il controllo del Prefetto, del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, privilegiando le associazioni di carabinieri in congedo, di ex poliziotti e con una formazione e una selezione che oggi non c'e". "Ci sara' un controllo fortissimo da parte degli organi di Polizia e sara' richiesta la formazione per poter partecipare; non voglio dilettanti allo sbaraglio che vanno in giro e non sanno cosa fare quando c'e' un'emergenza".

Ma allora, nella logica di Maroni, visto che non si vogliono ronde fai-da-te, non sarebbe meglio aumentare il numero di poliziotti?
Ma no, meglio fomentare un pò di odio e razzismo e infiammare uno scontro sociale tra gli strati più bassi della società.
Divide et impera.

Praticamente ci sarà una forza di polizia parallela, appoggiata e addestrata dal governo, formata da fanatici, razzisti, spettatori del tg4 e da teste di cazzo fasciste.

Sentiamo cosa dice Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia: "Il rischio di politicizzazione della sicurezza è reale e ci riporta alla memoria tempi che credevamo superati". "Non solo le ronde sono una maldestra surroga alla mancanza di turn over tra le forze dell'ordine ma costituiscono un rischio reale di politicizzazione della sicurezza. Le ronde sono permeabili all'infiltrazione di organizzazioni criminali, come mafia e camorra e possono nascondere tra le loro fila delle squadracce di esaltati pericolosi".

Oltre alla Lega, gli altri partiti, non stanno a guardare: si muove Alleanza nazionale, con Azione Giovani a Torino, Padova e Venezia; muovono i primi passi le ronde della Destra di Francesco Storace alla periferia di Roma; la Fiamma Tricolore annuncia di aver cento militanti pronti a Trieste (leggetevi il post de il russo riguardo le ronde a Trieste); Forza Nuova è già attiva a Foggia e Pescara.
Tutta gente tranquilla.

Ma che democrazia è questa?
Non abbiamo alcun potere di scegliere e decidere niente. L'informazione viene completamente distorta dai maggiori media e la gente comune prende posizioni su questioni che gli vengono poste in maniera del tutto squilibrata. Il potere, invece che essere la parte "razionale" della società è in mano a buffoni, ignoranti e corrotti politici che incitano allo sfogo della parte più animalesca dell'uomo.
Il tema della sicurezza riscuote successo, porta voti, e i burattini e le vittime della televisione-spazzatura abboccano.
Perchè questa gentaglia che partecipa alle ronde notturne, invece che uscire di casa incazzata e organizzata, non si limita a farsi un giretto la sera, con la propria famiglia, a bersi un succo di frutta o una birra, seduta sui gradini di qualche chiesa?
Chiunque si sentirebbe più sicuro se le città di notte fossero vissute e non un mortorio.
Invece le città sono sempre più deserte.
Inoltre, d'ora in poi, chiunque non rientri nei parametri vagheggiati dai rondisti, rischierà, senza aver commesso nessun reato, di essere picchiato dai cani sguinzagliati e addestrati dallo Stato. Ovviamente non si tratta di questioni di sicurezza, ma di controllo sociale.


Si ricordi che la Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale dichiara punibile non solo l’incitamento ad atti di violenza o di discriminazione determinati da motivi razziali, nazionali, etnico religiosi, ma anche “ogni diffusione di idee basate sulla superiorità o sull’odio razziale”.
Si noti che l’incriminazione non riguarda soltanto le forme di propaganda organizzate da gruppi e associazioni (delle quali si può presumere un certo grado di pericolosità), ma anche la manifestazione del pensiero individuale, qualunque sia il mezzo usato e l’ampiezza dell’uditorio interessato.

Consiglio di leggervi "Nemici dello Stato" di Luther Blissett. Ovviamente non è più in commercio, ma è possibile scaricarlo qui.
Ne avevo parlato in un post precedente riportandone una parte dell'introduzione, che risulta ancora una volta adattabile alla situazione attuale.

Fanculo dunque a Kant e al suo diritto cosmopolitico!

giovedì 15 gennaio 2009

Appello per una mobilitazione contro il pacchetto sicurezza

Il 19 gennaio prossimo comincerà in Senato la discussione del "Pacchetto sicurezza" (ddl 733), che colpisce in primo luogo le persone migranti.

Se il pacchetto sicurezza sarà approvato chi è senza permesso di soggiorno:
non potrà più andare al Pronto Soccorso e ricevere cure mediche perché il medico sarà obbligato a denunciarlo/a.
non potrà più riconoscere figli e figlie, sposarsi e iscriversi al servizio sanitario nazionale (perché non potrà iscriversi all'anagrafe).
non potrà più ricevere e inviare soldi a casa perché il gestore del money transfer sarà obbligato a denunciarlo/a.

Inoltre per chi entra in Italia senza il permesso di soggiorno è prevista la detenzione nei CIE (ex CPT) fino 18 mesi, perché il pacchetto sicurezza introduce il reato di ingresso illegale nello stato.

Anche chi ha già un permesso di soggiorno sarà colpito/a dalle norme del pacchetto sicurezza:
verrà introdotto il permesso di soggiorno a punti: chi commetterà reati, sia penali che amministrativi, perderà i punti fino a perdere il permesso di soggiorno.
per rinnovare o richiedere il permesso di soggiorno bisognerà pagare una tassa di 200 euro.
per iscriversi all'anagrafe, oltre al permesso di soggiorno, sarà necessario avere l'idoneità alloggiativa, cioè dimostrare di vivere in una casa che risponde alle caratteristiche richieste dalla legge. Questa norma colpisce, oltre alle persone migranti, anche senzatetto, occupanti di casa e chiunque non possa permettersi un'abitazione idonea.

Questa necessità di sicurezza esplode mentre il governo decide di sostenere le banche e le aziende in crisi, invece di pensare a politiche sociali a favore di tutti/e coloro che vivono e lavorano nel nostro paese, migranti e non. L'unica immigrazione che piace alla politica italiana è quella legata al lavoro domestico: su 150.000 ingressi consentiti con l'ultimo decreto flussi, 104.000 circa sono riservati a colf e "badanti". Nella società della sicurezza i figli e le figlie delle persone migranti andranno a scuola in classi separate da quelle dei bambini e delle bambine italiane.

La loro risposta alla crisi è il governo della paura.
La nostra risposta è un grido:
NOI NON ACCETTIAMO LA SOCIETÀ DEL RAZZISMO, DELLO SFRUTTAMENTO E DEL CONTROLLO!

lunedì 19 gennaio >> sit-in sotto il Senato, dalle 10:00 a Piazza Navona
sabato 31 gennaio >> manifestazione a Roma, ore 14:30 a Piazza Maggiore

maggiori info su nopacchettosicurezza

lunedì 15 dicembre 2008

"Noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo"

Photobucket
Giornata di azione internazionale contro gli omicidi di Stato
- 20 dicembre 2008

Oggi (venerdì), l’assemblea del Politecnico occupato di Atene ha deciso di indire una giornata di azioni di resistenza in Europa e in tutto il mondo in memoria di tutti i giovani assassinati, i migranti e tutti coloro che stavano lottando contro i lacchè dello stato. Carlo Giuliani; i ragazzi delle banlieues francesi; Alexandros Grigoropoulos e tutte le altre innumerevoli vittime sparse per il mondo. Le nostre vite non appartengono agli stati e ai loro assassini! Il ricordo dei fratelli e delle sorelle uccisi, degli amici e dei compagni rimane vivo attraverso le nostre lotte! Noi non dimentichiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle, noi non perdoniamo i loro assassini. Per favore traducete e diffondete questo messaggio per un giorno comune di azioni coordinate di resistenza in più posti possibile in giro per il mondo.

12-12-2008, assemblea del Politecnico occupato di Atene

domenica 9 novembre 2008

Produci/Consuma/Crepa



Talmente paranoici e spaventati dal babau, sull'integrazione ci abbiamo fatto pure un manuale.

La programmazione degli spot della campagna - diffusi a partire da ottobre - insieme alle affissioni e locandine saranno illustrati a Lampedusa, nel corso del Festival O'Scià - Odori, Suoni, Colori d'Incontri d'Arte. Organizzato dall'omonima Fondazione - nata nel 2003 da un'idea di Claudio Baglioni - il Festival propone temi e finalità a sostegno delle politiche di integrazione.
Nel “tour di contatto per l’integrazione”, operatori specializzati incontreranno le persone immigrate nelle loro città di residenza e organizzeranno eventi per diffondere e illustrare il Vademecum Immigrazione come, dove, quando, un "manuale d'uso per l'integrazione" in grado di informare cittadini stranieri e italiani.