domenica 19 aprile 2009

La dura vita del migrante

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Alla fine approderà in Italia il mercantile Pinar. Dopo giorni in balia della macchina burocratica, i migranti toccheranno la terra siciliana. Ma cosa ne sarà di loro quando giungeranno sulle "nostre" coste? Verranno tutti rispediti a casa loro?
Dopo giorni di sofferenza (evitabile), ben dieci trascorsi in mare e tre sul ponte della nave turca, la loro via crucis non è ancora finita. Vedremo come andrà a finire.. Di certo in un paese come l'Italia dove qualcuno propone di sparare direttamente alle imbarcazioni cariche di "clandestini" prima che esse sfiorino l'occidente civile ed evoluto, temo per il futuro di queste persone.

Riguardo il tema della migrazione invito tutti/e a vedere un film di Andrea Segre,Riccardo Biadene, Dagmawi Yimer dal titolo Come un uomo sulla terra. Con questo documentario i registi sono riusciti a dar voce a chi non ha mai la possibilità di esprimersi. Donne e uomini provenienti da diversi paesi dell'Africa raccontano il loro infinito e sofferente viaggio che intraprendono per raggiungere l'Europa. Ed è molto peggio di quanto chiunque possa immaginarsi. Un viaggio costosissimo, non solo economicamente, e che lascia il segno. Per sempre. Tratta di esseri umani, violenza, carcere, fame, sete, stupri, subiti per lungo tempo, prima di riuscire a raggiungere la terra promessa.
Oltre a sentire raccontare le cose più aberranti che un uomo possa fare ad un altro uomo, le parole che più mi hanno fatto incazzare sono quelle di Frattini. Lui, uomo, bianco, benestante, occidentale, che non ha mai messo il naso fuori dal suo/nostro ufficio, parla degli accordi presi dall'Italia con la Libia. Ma sentirete dalle persone che vivono questi accordi sulla loro pelle cosa essi implichino. Una vergogna incredibile.

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