domenica 28 febbraio 2010

Cellulari e tumori: la parola all'esperto


Gli occhi dell'oncologo parlano da soli: non ha la minima idea di cosa stia parlando. Dovremmo riflettere bene su quest'uso scriteriato della tecnologia.

Mazzetta, invece, si è documentato per bene e ha tirato fuori quest'ottimo articolo.

martedì 23 febbraio 2010

Julian Smith - Techno jeep

mercoledì 17 febbraio 2010

Prevenire e inculare

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Tempi sempre più duri per i consumatori di sostanze, sui quali “L’un dopo l’altro i messi di sventura / piovon come dal ciel…”*

Prima notizia (da Il Manifesto del 10.02): qualche giorno fa, alle tre del mattino, i Carabinieri prelevano 27 ragazzi tra i 17 e i 23 anni dalle loro abitazioni di Monfalcone e comuni limitrofi; li scarrozzano al pronto soccorso; gli fanno “volontariamente” firmare il modulo di consenso; gli fanno fare dagli operatori in servizio i prelievi per i test antidroga. Risultato: sequestro di modiche quantità di droga, sei denunce per cessione e 21 segnalazioni alla prefettura per consumo. Il blitz fa parte di una più ampia operazione disposta dai Tribunali dei Minori di Trieste e Gorizia. Il Comandante provinciale della Benemerita, Roberto Zuliani, vanta nelle sue dichiarazioni il grande valore sociale di quest’azione di “prevenzione” e di avvertimento alle famiglie. Di parere diametralmente e seccamente opposto la Camera penale di Gorizia: in una delibera riguardante il fatto sottolinea come in un ordinamento democratico, attento ai diritti dei cittadini, una funzione politico-sociale come quella esercitata dall’Arma non possa e non debba essere affidata alle Forze dell’Ordine. A questo giudizio non c’è molto da aggiungere, considerato che il fatto sembra una replica dei sequestri di persona, tramite “lettre de cachet”, nella Francia assolutista dell’Ancien Régime. Con più spazio, di certo, si potrebbe parlare del clima non proprio idillico di quella notte, quando neanche uno dei 27 esercita il diritto di rifiuto dei test, quando gli operatori di pronto soccorso fanno zitti e buoni “il loro dovere”. E magari anche del silenzio tombale dei grandi media.

Seconda notizia (da Il Tirreno del 13.02): dalla “terapia” di gruppo a quella individuale. A prato due ragazzi vengono sorpresi per strada con un pò di fumo da due Carabinieri. Senza verbalizzare, il capopattuglia avrebbe intascato la roba; e poi lasciato andare i “rei” senza denunciarli né segnalarli alla prefettura. Dopo qualche giorno uno dei due, minore, confessa ai genitori di esser stato successivamente contattato dal milite in subordine; invitato a casa sua a Chiesina Uzzanese; convinto – facendo leva sul “trattamento speciale” accordato in precedenza – a subire un rapporto sessuale, per buona giunta ripreso con cellulare o telecamera e riversato in un computer. I genitori riferiscono al Comando provinciale: si apre un indagine; si fa perquisire l’abitazione sospetta; si sequestra il computer; e qui, per ora, la vicenda scende come il Timavo nel percorso carsico della Procura di Prato (competente, tra l’altro, per l’eventuale appropriazione indebita della roba, ma non per l’eventuale violenza sessuale in territorio di Pistoia). Se la storia viene confermata – e ci si deve augurare una smentita documentata e convincente - si sentirà di certo parlare di mele marce, di “situazione sotto controllo”: ma mele marce ieri (i militi dell’affaire Marrazzo), forse altre mele marce oggi… la china sembra alquanto scivolosa, la situazione a forte rischio di sfuggire – bertolasianamente – al controllo.

Giorgio Bignami

* I celebri versi del “Ça ira” del nostro Giosuè nazionale sembrano assai pertinenti: si riferiscono infatti agli eroici sanculotti incalzati dai mercenari della maxi-coalizione di regali parenti e ricchi compagni di merenda dei Borboni di Francia; eppur vinceranno.

via Fuoriluogo.it

Hüsker Dü - Signals from above



You're like a relic, you're like a ghost
can't see a thing cause your eyes are closed
dirt cheap love is a thing of the past
I feel hate cause I move fast

You think the whole world is incense, peace and love
you can't escape the siganls from above.

lunedì 15 febbraio 2010

Piombo Fuso


Interessante documentario di Current Tv su quel massacro di civili palestinesi che è stata l'operazione Piombo Fuso a cavallo tra il 2008 e il 2009.

domenica 14 febbraio 2010

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Andate e scaricatene tutti!

giovedì 11 febbraio 2010

NO VAT 2010 @ Roma

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NO VAT 2010 (come già le precedenti manifestazioni NO VAT) è una manifestazione organizzata interamente dal basso, con dinamiche orizzontali, senza padri, padrini nè maternage.


Non viene richiesta alcuna quota per aderire, ma se vogliamo continuare ad avere questa indipendenza dobbiamo contribuire anche economicamente alla costruzione di NO VAT, quindi chiunque, gruppi e/o singoli/e/*, voglia appoggiare l'indipendenza di NO VAT può fare un versamento su

C/C: 6725417 - ABI: 01030 - CAB 02800: - CIN: V
PRESSO MONTE DEI PASCHI DI SIENA AG. FIRENZE SEDE
INTESTATO A: AZIONE GAY E LESBICA Firenze
codice IBAN IT70V0103002800000006725417

Come deciso nell'assemblea nazionale di Facciamo Breccia è stato infatti aperto un sottoconto del CCB di Azione gay e Lesbica appositamente per raccogliere l'autofinanziamento di NO VAT.

Per poter verificare l'effettivo accreditamento preghiamo inoltre di inviare una mail con l'importo e il nominativo del/la versante alla mail adesioni@facciamobreccia.org

domenica 7 febbraio 2010

Chi vuole imporre a Joy il silenzio?

Diffondiamo l'ulteriore appello lanciato da noinonsiamocomplici sulla vicenda di violenza e omertà di stato che ha travolto la vita di Joy. Questa donna, insieme ad Hellen, la scorsa estate respinse un tentato stupro nel CIE di via Corelli a Milano compiuto dall'ispettore capo del carcere di identificazione ed espulsione, Vittorio Addesso. In occasione di una rivolta lo stesso Vittorio arrestò e picchiò diverse donne tra cui Joy ed Hellen. Loro lo hanno denunciato e per questo motivo ora dovranno temere la reazione dello stato e degli uomini del suo apparato.


Il 04/02/2010 l'avvocato Massimiliano D'Alessio chiama in carcere a Como, per l'istanza depositata nel tribunale di Milano il 2 febbraio scorso, che gli autorizza l'ingresso in carcere insieme all'interprete nigeriana per incontrare in colloquio la sua assistita Joy.


Dall'ufficio colloqui del carcere rispondono che è tutto a posto per la suddetta visita.

Il giorno seguente, venerdì 5 febbraio 2010, l'avvocato insieme all'interprete si presenta all'ufficio colloqui del carcere di Como per incontrare la sua assistita e gli viene detto che Joy il 4 febbraio 2010 ha revocato la nomina al suo avvocato di fiducia, Massimiliano d'Alessio, nominando l'avvocata d'ufficio che le avevano assegnato in precedenza e con la quale non ha mai avuto un colloquio né un contatto.

Non avendo potuto incontrarla non ci spieghiamo come Joy abbia potuto scegliere di cambiare l'avvocato che la seguiva fino a quel momento nel processo di appello per la rivolta dello scorso agosto nel Cie di via Corelli a Milano e nella denuncia per tentata violenza sessuale nei confronti dell'ispettore capo dello stesso Cie, Vittorio Addesso, mettendosi così nelle mani di un'emerita sconosciuta.

Allora ci chiediamo: ma ha fatto la richiesta veramente Joy? Quale 'forza oscura' l'ha indotta a farlo? In questo modo non ha potuto parlare con il suo avvocato e la interprete nigeriana. Perchè succedono queste cose improvvise? C'è qualcuno o qualcosa che non vuole che si sappia come è andata la vicenda?

Non abbiamo potuto vedere Joy, non abbiamo potuto parlare con Joy, non sappiamo come stia, non sappiamo cosa pensi, non abbiamo potuto dirle che il 12 febbraio, giorno della sua scarcerazione, saremo lì fuori ad aspettarla.

Lei continua a lottare, ma purtroppo è in carcere dove non possiamo comunicare con lei perché loro non vogliono.
Dobbiamo far sapere a tutti che non possono zittirla perchè siamo noi la sua voce!

Appuntamento 12 febbraio ore 6.30 di mattina davanti alla stazione di Albate Camerlata Fs. Dalle ore 7 in poi davanti al carcere di Como – in via Bassone 11 – per aspettare Joy!

Invitiamo chi non può venire a Como a costruire iniziative a supporto del presidio nel territorio in cui vive.

Leggete e cliccate anche alcuni articoli di Femminismo a sud e lo stesso noinonsiamocomplici qui, qui, qui e qui.