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venerdì 1 ottobre 2010

Una montagna di balle

Una Montagna Di Balle from spazzatour on Vimeo.

E' uscito un anno fa ed è stato girato tra il 2003 e il 2009 ma le ultime proteste di Terzigno e più in generale la situazione dei rifiuti in Campania lo rendono attualissimo.

Dal 2003 al 2009, un gruppo di videomakers, ha documentato la cosidetta emergenza rifiuti Campana per svelarne gli ingranaggi, individuare responsabilità e attori di quindici anni di gestione straordinaria. Uno spettacolo costato miliardi di euro e decine di processi in corso. Ma dove finiscono i rifiuti campani? Quali sono le ferite di una terra bruciata e i danni alla salute di milioni di persone? Il più grande disastro ecologico dellEuropa occidentale raccontato dalle voci delle comunità in lotta per difendere il proprio futuro: l'assalto ai fondi pubblici, le zone d'ombra della democrazia, il boicottaggio della differenziata, le collusioni con le ecomafie e le proposte di chi si interroga seriamente sulle alternative.

E se vivere in emergenza fosse solo una strategia per accumulare profitti!?

Da un'idea di Sabina Laddaga, Maurizio Braucci e Nicola Angrisano Voce narrante di Ascanio Celestini
Musiche di Marco Messina
Regia di Nicola Angrisano


http://docutrashfilm.noblogs.org/

domenica 15 agosto 2010

Qui quo quaquaraquà

mercoledì 2 giugno 2010

Oil spill counter & streaming

domenica 2 maggio 2010

Fuga di notizie

venerdì 23 aprile 2010

Il piano casa del ministro Scajola

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lunedì 22 marzo 2010

Episodi isolati

mercoledì 17 febbraio 2010

Prevenire e inculare

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Tempi sempre più duri per i consumatori di sostanze, sui quali “L’un dopo l’altro i messi di sventura / piovon come dal ciel…”*

Prima notizia (da Il Manifesto del 10.02): qualche giorno fa, alle tre del mattino, i Carabinieri prelevano 27 ragazzi tra i 17 e i 23 anni dalle loro abitazioni di Monfalcone e comuni limitrofi; li scarrozzano al pronto soccorso; gli fanno “volontariamente” firmare il modulo di consenso; gli fanno fare dagli operatori in servizio i prelievi per i test antidroga. Risultato: sequestro di modiche quantità di droga, sei denunce per cessione e 21 segnalazioni alla prefettura per consumo. Il blitz fa parte di una più ampia operazione disposta dai Tribunali dei Minori di Trieste e Gorizia. Il Comandante provinciale della Benemerita, Roberto Zuliani, vanta nelle sue dichiarazioni il grande valore sociale di quest’azione di “prevenzione” e di avvertimento alle famiglie. Di parere diametralmente e seccamente opposto la Camera penale di Gorizia: in una delibera riguardante il fatto sottolinea come in un ordinamento democratico, attento ai diritti dei cittadini, una funzione politico-sociale come quella esercitata dall’Arma non possa e non debba essere affidata alle Forze dell’Ordine. A questo giudizio non c’è molto da aggiungere, considerato che il fatto sembra una replica dei sequestri di persona, tramite “lettre de cachet”, nella Francia assolutista dell’Ancien Régime. Con più spazio, di certo, si potrebbe parlare del clima non proprio idillico di quella notte, quando neanche uno dei 27 esercita il diritto di rifiuto dei test, quando gli operatori di pronto soccorso fanno zitti e buoni “il loro dovere”. E magari anche del silenzio tombale dei grandi media.

Seconda notizia (da Il Tirreno del 13.02): dalla “terapia” di gruppo a quella individuale. A prato due ragazzi vengono sorpresi per strada con un pò di fumo da due Carabinieri. Senza verbalizzare, il capopattuglia avrebbe intascato la roba; e poi lasciato andare i “rei” senza denunciarli né segnalarli alla prefettura. Dopo qualche giorno uno dei due, minore, confessa ai genitori di esser stato successivamente contattato dal milite in subordine; invitato a casa sua a Chiesina Uzzanese; convinto – facendo leva sul “trattamento speciale” accordato in precedenza – a subire un rapporto sessuale, per buona giunta ripreso con cellulare o telecamera e riversato in un computer. I genitori riferiscono al Comando provinciale: si apre un indagine; si fa perquisire l’abitazione sospetta; si sequestra il computer; e qui, per ora, la vicenda scende come il Timavo nel percorso carsico della Procura di Prato (competente, tra l’altro, per l’eventuale appropriazione indebita della roba, ma non per l’eventuale violenza sessuale in territorio di Pistoia). Se la storia viene confermata – e ci si deve augurare una smentita documentata e convincente - si sentirà di certo parlare di mele marce, di “situazione sotto controllo”: ma mele marce ieri (i militi dell’affaire Marrazzo), forse altre mele marce oggi… la china sembra alquanto scivolosa, la situazione a forte rischio di sfuggire – bertolasianamente – al controllo.

Giorgio Bignami

* I celebri versi del “Ça ira” del nostro Giosuè nazionale sembrano assai pertinenti: si riferiscono infatti agli eroici sanculotti incalzati dai mercenari della maxi-coalizione di regali parenti e ricchi compagni di merenda dei Borboni di Francia; eppur vinceranno.

via Fuoriluogo.it

sabato 23 gennaio 2010

La paura funziona


"L'influenza A è una bufala orchestrata dalle case farmaceutiche, tramite l'Organizzazione mondiale della sanità, per fare miliardi con inutili e per giunta pericolosi vaccini. Uno dei più grandi scandali sanitari del secolo.

E' stata una grande campagna di panico sostenuta da una massiccia operazione di disinformazione che ha procurato enormi guadagni a chi l'ha pianificata, enormi sprechi di denaro pubblico. Ed elevati rischi per la salute della popolazione a causa della velocità con cui i vaccini sono stati prodotti: alcuni con ingredienti non sufficientemente testati, altri addirittura, come il vaccino della Novartis, creati in bireattori da cellule cancerogene: una tecnica finora mai usata".

Wolfang Wodarg
Presidente della commissione Sanità del Consiglio d'Europa

L'Italia ha regalato a Novartis 184 milioni di euro. Proprio con la Novartis il governo italiano, all'epoca dell'allarme, ha firmato un accordo capestro per l'acquisto di 24 milioni di dosi a un costo di circa 184 milioni di euro. Anche se sono stati somministrati solo 850mila vaccini, le clausole del contratto non prevedono né restituzione né rimborsi. Un bell'affare di cui possiamo ringraziare l'ex ministro della Sanità, Maurizio Sacconi. O forse sua moglie Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria.

via PeaceReporter

giovedì 21 gennaio 2010

Hai(u)ti?

vignetta de Lo Scorpione

Al posto degli “aiuti” sarebbe meglio che annullassero il debito estero che Haiti ha con loro. Totalmente e senza condizioni. I “generosi aiuti” provengono soprattutto dai grandi creditori. E’ lecito parlare di “dono” quando sappiamo che la maggior parte di questo denaro servirà peri l pagamento del debito estero? O per uno “sviluppo nazionale” pianificato e deciso in funzione degli interessi delle oligrachie locali e degli stessi creditori?”

Eric Toussainte, direttore del Comitato per l’annullamento del Debito del Terzo Mondo (CADTM), avverte che le esperienze negative dei soccorsi internazionali in occasione dello tsunami, convogliati verso il Bangladesh, Indonesia, Sri Lanka e Bangladesh, possono ripetersi puntualmente ora nell’isola caraibica. I fondi raccolti servirono per arricchire le grandi compagnie e le autorità locali. L’esperienza dei soccorsi confluiti nel 2004 ad Haiti in occasione del ciclone Jeanne, non fanno purtroppo sperare in bene.

Tutti gli aiuti finanziari cash sono vincolati e accaparrati dai grandi centri finanziari o dagli organismi internazionali creditori (Club de Paris, FMI ecc).

“Più dell’80% del debito estero di Haiti appartiene al Banco mondiale (BM) ed al Banco Interamericano dello Sviluppo (BID)” dice Toussaint. “Il programma PPME (Iniziativa Paesi Poveri molto indebitati) a cui venne ammesso Haiti nel 2006, è una tipica “operazione di lavaggio” del debito odioso. Il risultato è che solo tre anni dopo, il debito haitiano era aumentato da 1337 a 1884 milioni di dolari”.

Ad Haiti, l’unico ed effettivo aiuto concreto - dagli effetti duraturi - che si possa concedere, è l’annullamento del suo debito estero. In tal senso, gli annunci fatti dalla Francia e dall’Italia vanno nella direzione corretta perchè esonerano gli haitiani dal pagamento del debito esistente.

via America Latina - Altri occhi e parole

mercoledì 20 gennaio 2010

Berto-lazy-o

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Dopo Bertolaso a Napoli© e Bertolaso a L'Aquila©, adesso è finalmente disponibile nelle migliori giocattolerie Bertolaso ad Haiti©.

photo credits: colormagickid

lunedì 18 gennaio 2010

Tecno-mafia

tassare i contenitori digitali perchè dentro potresti metterci cose illegali è come arrestare i possessori di tasche perchè dentro potrebbe capitarci droga

via emmanuelnegro

domenica 17 gennaio 2010

Attentato incendiaro contro i NO-TAV

COMUNICATO STAMPA
Movimento NO TAV Val Susa, Val Sangone, Torino e Cintura

Ieri sera, forti del clima disgustoso creato dai media, dai politici e dalle istituzioni contro il popolo NO TAV (reo di difendere la legalità e la propria terra, oltre che difendere le finanze dello Stato e dell'Europa dalle grinfie voraci di politici, affaristi & mafiosi) i "soliti ignoti" hanno incendiato il presidio NO TAV di Bruzolo.
Il pronto intervento di cittadini e vigili del fuoco hanno potuto limitare i danni che, al di là dell'odioso gesto di chi fa della violenza le sue ragioni (d'altronde non ne ha altre), restano comunque ingenti.

Adesso il presidio è stato "sequestrato" dalla magistratura per le indagini. Questo "sequestro" deve durare al massimo due o tre giorni. Il presidio deve essere immediatamente ricostruito.

Per dare una risposta FORTE ed IMMEDIATA alle MAFIE che stanno dietro a questo gesto, l'assemblea popolare tenutasi ieri sera al presidio di Susa ha fatto queste proposte:

1. Questa sera, domenica 17 gennaio, alle ore 21 ritrovo al presidio di Bruzolo con fiaccole, pile, candele, lumini e luminarie varie per una marcia contro il clima di violenza, quanto meno verbale, e di intolleranza alla dissidenza nei confronti delle ISTITUZIONI LOCALI REGOLARMENTE E DEMOCRATICAMENTE ELETTE, i COMITATI ed il MOVIMENTO NO TAV, e dei CITTADINI RESISTENTI che non accettano il pensiero unico PRO TAV del Governo, di madama Bresso e di Saitta. Questa campagna istituzionale è stata amplificata e ingigantita oltre ogni decenza da tutti i media, e questo gesto incendiario e sconsiderato è il frutto di questo clima.
Si partirà dal presidio di Bruzolo e si salirà in piazza del municipio.

2. Sabato prossimo nel pomeriggio manifestazione NO TAV e CONTRO TUTTE LE MAFIE dal presidio di Susa al municipio di Susa passando per tutti i siti dove, nel comune di Susa dovrebbero venire impiantati i cantieri delle trivelle.

Susa, 17 gennaio 2010
Movimento NO-TAV

sabato 9 gennaio 2010

La città di cartone


Nei mesi invernali migliaia di immigrati si riversano nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, per lavorare come braccianti alla raccolta degli agrumi. Il 90% vive in strutture abbandonate, in condizioni disumane. Allex cartiera, fabbrica dimessa nel comune di San Ferdinando, vivono 6-700 persone in una baraccopoli fatta con il cartone. Sono sfruttati con salari da fame da mafia e caporalato. Una realtà estrema di semi schiavitù e degrado.

tratto da La città di cartone di Gialuigi Lopes - Premio "L'anello debole" 2009 - Opera menzionata, sezione "TV"

lunedì 30 novembre 2009

Mafia e marionette


L'Italia sarà un paese un filino migliore solo quando quelle marionette smetteranno di battere le mani dopo un avvertimento mafioso intervento del genere.

lunedì 23 novembre 2009

La peggiore rivista degli ultimi 150 anni

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"La decisione di eleggere Silvio Berlusconi "Rockstar dell'anno" è stata presa dalla redazione di Rolling Stone per gli evidenti meriti raccolti dal Cavaliere, capace come nessun altro di stare sotto le luci della ribalta e distinguersi per il suo stile di vita degno delle migliori rockstar".
"Per la vita del premier la definizione di rock&roll va persino stretta. I Rod Stewart, i Brian Jones, i Keith Richards dei tempi d'oro sono pivellini in confronto. La "Neverland" di Michael Jackson è una mansardina in confronto a Villa Certosa".

Ci mancava solo il Presidente-rockstar.
Ringraziamo sentitamente il signor Antonelli e la redazione della rivista per la decisione presa all'unanimità.
E il Gruppo Rizzoli.

Adesso aspettiamo che Playboy lo nomini pornodivo dell'anno.
O degli ultimi 150 anni.

martedì 10 novembre 2009

Padroni di casa

DOMENICA, 08 NOVEMBRE 2009


Maria Teresa Verda insegnerà "Cultura ed economia nel ponente ligure"

L´importanza di chiamarsi Scajola moglie e fratello docenti a contratto

Perplessità negli ambienti dell´Ateneo, ma il preside di Economia respinge le illazioni: entrambi hanno esperienze e competenze rilevanti

Nonostante il calo di studenti dell´Ateneo e il clima d´incertezza sui poli distaccati, anche quest´anno la sede imperiese di Economia ritroverà come professore a contratto Maria Teresa Verda, insegnante di Storia dell´arte al Liceo d´Arte Sperimentale di Oneglia e moglie del ministro Claudio Scajola. L´ex preside Paola Massa (moglie di Vito Piergiovanni, l´ex preside di Giurisprudenza che nel 2001 laureò lo "studente - onorevole" Claudio Scajola), ordinario di Storia Economica l´ha infatti riproposta per le 12 ore di "Cultura ed economia nel ponente ligure". All´interno della Facoltà qualche docente storce il naso, ma l´anonimato è d´obbligo. Perplessità e opportunità riguardano specializzazione e parentele della Verda. Senza contare che un altro familiare è docente a contratto. È Maurizio Scajola, uno dei fratelli del ministro, che a Savona, da diversi anni, insegna "Strategie di coordinamento nella politica per il turismo" voluto da un altro ordinario della facoltà, Amedeo Amato (Fondazione Gaslini ed ex Carige). Il preside di Economia Pier Maria Ferrando respinge le illazioni: «La professoressa Verda ha sviluppato conoscenze relative agli insediamenti legati al turismo straniero nel ponente ligure che hanno giocato un ruolo significativo nello sviluppo economico e territoriale di quell´area. Il dottor Scajola è stato Direttore del Turismo in Regione e segretario generale della Camera di Commercio di Savona, esperienze e competenze rilevanti. I compensi previsti sono di 600 euro totali ma agli esperti chiediamo di collaborare a titolo gratuito».

Fonte Marco Preve

mercoledì 28 ottobre 2009

Nei secoli infedeli


Continuano le fantastiche avventure delle nostre meravigliose forze dell'ordine. Ancora una volta in carcere, ancora una volta una giovane vita spezzata, ancora una volta per reprimere le cattive abitudini di un cittadino, ancora una volta nel silenzio assoluto dei media nazionali.

Stefano, 31 anni, tossicodipendente, era stato arrestato in strada da alcuni carabinieri della Stazione Appia la sera di giovedì 15 ottobre attorno alle undici e mezzo. Aveva addosso una ventina di grammi di droga tra cocaina, marijuana e pastiglie di ecstasy. La mattina successiva, dopo la notte nella camera di sicurezza di una caserma dell’Arma, era stato portato a piazzale Clodio: processo per direttissima.
Il magistrato che ha processato Cucchi, tuttavia, deve aver notato qualcosa. Ha chiesto che l’imputato venisse visitato. Uno dei medici del Tribunale ha stilato una prognosi di venticinque giorni, senza avvertire nulla, evidentemente, che ne mettesse in pericolo la vita.
Il giudice, la mattina del 16 ottobre, un venerdì, ha convalidato il fermo. Attorno all’una i carabinieri hanno consegnato Cucchi alla Polizia Penitenziaria e l’uomo è stato portato in carcere a Regina Coeli. Ma la situazione è precipitata. È accaduto qualcosa in cella? Impossibile dirlo, per ora. «Il sabato sera (il 17 ottobre, ndr) racconta il geometra Cucchi ci hanno avvertito che Stefano era al pronto soccorso per un malore. Abbiamo scoperto che stava in ospedale al Pertini. Abbiamo chiesto di vederlo. Ma ci hanno detto che, trattandosi di un detenuto, serviva il permesso, essendo ricoverato in un reparto speciale. Siano tornati il lunedì: niente. Mercoledì ventuno ottobre è arrivata l’autorizzazione del Tribunale. Ma il giovedì (22 ottobre, ndr) è venuto a casa un carabiniere a dirci che era morto. Ora pretendiamo di sapere perchè».

da Il messaggero

Intanto dall'altra parte, senza che nessuno faccia troppo clamore, pare che i patrioti dell'arma non si siano fatti troppi scrupoli a ricattare, rubare, maneggiare cocaina come dei piccoli escobar (salvo poi raccontare la favola del "la gettavamo nel water").
Vogliamo veramente stupirci per l'esistenza delle trattative tra stato e mafia?

martedì 27 ottobre 2009

Coincidenza

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venerdì 16 ottobre 2009

Un weekend lungo sei mesi


7 aprile 2009

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sabato 10 ottobre 2009

Martire



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