domenica 30 novembre 2008

Errore non vuol dire colpa

Il sistema educativo non si è accontentato di murare i desideri d'infanzia nella corazza caratteriale dove i muscoli tetanizzati, il cuore indurito e lo spirito impregnato dall'angoscia non favoriscono davvero l'esuberanza e la realizzazione. Non si è limitato a collocare lo scolaro in edifici senza gioia, destinati a ricordargli, nel caso se ne dimenticasse, che non è lì per divertirsi. Ha anche sospeso sulla sua testa la spada di Damocle, al contempo ridicola e minacciosa, di un verdetto.
Ogni giorno l'allievo penetra, che lo voglia o no, in un pretorio dove compare davanti ai suoi giudici sotto l'accusa di presunta ignoranza. Sta a lui dimostrare la sua innocenza rigurgitando a richiesta teoremi, regole, date, definizioni che contribuiranno al suo rilascio alla fine dell'anno scolastico.
[...]
Nessuno intende qui negare l'utilità di controllare l'assimilazione delle conoscenze, il grado di comprensione, l'abilità sperimentale. Ma è necessario per questo travestire in giudice e in colpevole un maestro e un allievo che chiedono soltanto di istruire ed essere istruito? Di quale spirito dispotico e desueto si investono i pedagoghi per erigersi a tribunale e tranciare nel vivo col rasoio del merito e del demerito, dell'onore e del disonore, della salvezza e della dannazione?
[...]
Le religioni hanno bisogno della miseria per perpetuarsi, esse la mantengono per dare maggior risalto ai loro atti di carità. Ebbene, il sistema educativo agisce forse diversamente quando presuppone nell'allievo una debolezza costitutiva, sempre esposta al peccato di pigrizia e di ignoranza, da cui può assolverlo solo la missione per così dire sacra del professore? È ora di finirla con queste frottole del passato!
Ognuno possiede la sua propria creatività. E non tollera più che venga soffocata trattando come un crimine passibile di punizione il rischio di sbagliarsi. Non ci sono colpe, ci sono solo errori, e gli errori si correggono.

Raoul Vaneigem, Avviso agli studenti, Nautilus, 1996

venerdì 28 novembre 2008

Buena Vista Social Card

Mauro Biani

Botta e risposta "metafisico"


- Scusa, ma a cosa serve la filosofia?

- Ad esempio a non fare domande come questa!

mercoledì 26 novembre 2008

Petizione a sostegno dei e delle 9 di Tarnac

In merito al recente post La fattoria dei terroristi, pubblichiamo volentieri la petizione gentilmente girataci dall'amica urgence:

PETIZIONE A SOSTEGNO DEI E DELLE 9 DI TARNAC


Una recente operazione, largamente mediatizzata, ha permesso di arrestare e incolpare nove persone attraverso la messa in opera della legislazione antiterrorista.

Questa operazione ha già cambiato natura: una volta stabilita l'inconsistenza dell'accusa di sabotaggio dei cavi elettrici, l'affare ha preso un tono chiaramente politico.
Per il procuratore della Repubblica, "il fine della loro impresa è di raggiungere le istituzioni dello Stato e di arrivarci con la violenza - Io ripeto con la violenza e non con la contestazione, che è permessa- per disturbare l'ordine politico, economico e sociale"

L'obbiettivo di questa operazione è molto più grande del gruppo di persone accusate, contro le quali non esiste nessuna prova materiale ma neanche nulla di preciso che possa essere a loro imputato.

L'accusa di "associazione a delinquere in vista di una impresa terroristica" è più che vaga: che significa una associazione e come dobbiamo intendere questo "in vista di" se non come una criminalizzazione dell'intenzione?

Quanto al qualificativo di terrorista, la definizione in vigore è così ampia che può essere applicata praticamente a qualunque cosa e possedere questo o un altro testo, andare a questa o un'altra manifestazione è sufficiente per cadere sotto questa legislazione d'eccezione.

Le persone incolpate non sono state scelte a caso, bensì perchè conducono un'esistenza politica. Hanno partecipato a delle manifestazioni - ultimamente a quella di Vichy, dove si è tenuto un poco onorevole summit europeo sull'immigrazione.

Loro riflettono, leggono dei libri, vivono assieme in un lontano villaggio.

Si è parlato di clandestinità: hanno aperto un negozio di generi alimentari, tutti li conoscono nella regione, dove un comitato di appoggio si è organizzato fin dal loro arresto.

Quello che cercano non è l'anonimato nè il rifugio, ma il contrario: un'altra relazione rispetto a quella, anonima, della metropoli.

Infine, l'assenza di prova diventa essa stessa una prova: il rifiuto degli accusati di denunciarsi l'un l'altro durante il fermo di polizia è stato presentato come un nuovo indizio del loro sfondo terrorista.

In realtà, questo affare è un test per tutti noi .

Fino a che punto accetteremo che l'antiterrorismo possa accusare chiunque quando meglio gli pare?

Dove si situa il limite della libertà d'espressione?

Le leggi d'eccezione adottate con il pretesto del terrorismo e della sicurezza sono compatibili a lungo termine con la democrazia?

Siamo pronti a vedere la polizia e la giustizia che negoziano la svolta verso un nuovo ordine?

La risposta a queste domande sta a noi darla, iniziando a chiedere la fine delle persecuzioni e la liberazione immediata di quelle e quelli che sono stati accusati per dare l'esempio.

Questa petizione è stata lanciata da Eric Hazan e dalle edizioni La Fabrique in merito alla questione dei 9 arrestati la scorsa settimana (i cosiddetti "terroristi" del Comité Invisible).

E' possibile firmarla con il vostro nome e la vostra qualifica (professione o assenza di professione, statuto o assenza di statuto) e reinviarla all'inidirizzo seguente:

lafabrique@lafabrique.fr

Oppure firmarla direttamente sul sito, cliccando qui.

Aiutateci a farla girare il più possibile.

http://www.soutien11novembre.org/

Bologna città chiusa

Bologna, 26 novembre 2008

Questa mattina intorno alle 6,30 le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nello stabile di Via Zanardi 106, sede del laborio occupato Crash, occupato il 6 ottobre 2007, e su cui pendeva una richiesta di sequestro preventivo avanzata dalla procura bolognese, mettendo immediatamente i sigilli del sequestro. In questo momento sono in corso le operazioni di muratura.
L'ennesimo atto di "persecuzione politica" nei confronti del Crash da parte dell'amministrazione Cofferati. Ma se Cofferati e la sua copagnia di sceriffi a breve ci lasceranno, Crash rimane, come tutta quella parte della città attiva nelle lotte di riappropiazione dal basso. La priorità ora per i compagni e le compagne del Crash è trovare una nuova casa ai tanti progetti e laboratori, quellli attraverso i quali creare nuove forme di cultura, una nuova città.

Ascolta gli audio della conferenza stampa:

#1

#2

martedì 25 novembre 2008

ScaricaBile

Marchetto con piacere l'unico pdf satirico più noioso di Fabio Fazio e più unto di Giuliano Ferrara:Cliccate qua per lo ScaricaBile!
Andate e scaricate in pace!

La fattoria dei terroristi

Una enorme montatura poliziesca campeggia da alcuni giorni sulla stampa francese

Paolo Persichetti, Liberazione, 22 Novembre 2008

Una enorme montatura poliziesca campeggia da alcuni giorni sulla stampa francese. 9 giovani tra i 25 e i 33 anni sono stati messi sotto inchiesta e incarcerati dal giudice della sezione antiterrorista di Parigi con l’accusa di partecipazione ad una “associazione con finalità di terrorismo”, mentre 5 di loro si sono visti contestare alcuni atti di degradazione delle linee elettriche dell’alta velocità. Capi d’imputazione molto pesanti che possono arrivare a 20 anni di reclusione. La Società nazionale delle ferrovie aveva denunciato nei giorni precedenti diversi atti di sabotaggio. Nella notte tra il 7 e l’8 novembre alcuni ganci forgiati con tondini di ferro erano stati apposti sulle catenarie, i fili elettrici che alimentano la rete ferroviaria, provocando un vero e proprio stravolgimento del traffico con ritardi per 160 treni sulle linee del Tgv. Episodi che hanno suscitato enorme allarme al punto che il governo ha sospettato, visto il clima di tensione che si trascinava da giorni tra sindacati e direzione delle Ferrovie, un coinvolgimento dei lavoratori. Un clima di pesante sospetto si era diffuso verso le sigle sindacali più radicali, come Sud-rail e la stessa Cgt, al punto che le autorità hanno dovuto smentire la presenza di dipendenti tra gli arrestati.All’alba dell’11 novembre 150 agenti appartenenti ai diversi servizi antiterrorismo della polizia hanno fatto irruzione in un casale di campagna, una vecchia fattoria in località le Goutailloux, nel piccolo villaggio di Tarnac (350 anime), situato nel centro della Francia, più precisamente in Corrèze nella regione del Limousin. E in effetti, la vecchia fattoria in pietra da taglio messa sotto sorveglianza fin dalla primavera scorsa si trova proprio nel plateau des millevaches . Qui sono state arrestate 5 persone. Nelle stesse ore altre 15 sono state fermate nel resto della Francia, a Rouen, nella Meuse e a Parigi. In gran parte studenti universitari. Alla fine solo 9 di loro sono stati incriminati. Tra questi Julien Coupat, multilaureato, conosciuto a Parigi per la sua attività politico-intellettuale, «di formazione postsituazionista, ottimo conoscitore di Guy Debord», spiega Luc Boltanski, direttore di studi all’Ehss che l’ha avuto tra i suoi allievi. Componente alla fine degli anni '90 del collettivo che diede vita alla rivista Tiqqun , vicina al lavoro del filosofo Giorgio Agamben. Tra gli autori di un testo pubblicato anche in Italia da Bollati-Boringhieri, La teoria della jeunne-fille . Indicato come la figura trainante di quella che gli inquirenti hanno definito «cellula invisibile». La retata è stata subito presentata come un affare di Stato. Il ministro degli Interni, Michèle Alliot-Marie, in compagnia del presidente delle ferrovie, Guillaume Pepy, l’ha addirittura annunciata ai mezzi d’informazione. «Queste persone hanno voluto colpire le ferrovie perché sono un simbolo dello Stato e sapevano che i loro atti avrebbero suscitato un forte eco mediatico», ha spiegato alla stampa aggiungendo che i fermati appartengono ad una fantomatica area dell’ultra-sinistra «anarco-autonoma». Sullo stesso tono si è pronunciato il presidente della repubblica Nicolas Sarkozy, felicitandosi per i risultati «rapidi e promettenti» ottenuti dagli investigatori, salutando «l’efficacia e la mobilitazione» della polizia e della gendarmeria e in modo tutto particolare la nuova «Direzione centrale dell’informazione interna e della Sotto-Direzione antiterrorista», nati proprio dalla riforma dei Servizi di sicurezza da lui voluta. In effetti, questi arresti ultramediatici sembrano proprio un’operazione di marketing costruita appositamente per dimostrare l’efficienza e il successo di queste nuove strutture. L’inchiesta, infatti, nasce da lontano e solo all’ultimo momento sembra essersi interessata agli atti di sabotaggio realizzati sulle reti elettriche delle ferrovie. L’indagine parte da New York dove nella primavera scorsa l’Fbi ha segnalato ai Servizi francesi la presenza di alcuni dei giovani arrestati nella fattoria di Tarnac. Individuati nel corso di una manifestazione pacifista organizzata nel gennaio 2008 davanti ad un centro di reclutamento dell’esercito americano. Attività contro la guerra che non si capisce come possa essere accostata a comportamenti di natura terroristica, tali da richiedere uno scambio d’informazioni a livello internazionale. Dopo questa segnalazione, una inchiesta preliminare è stata aperta dalla procura nazionale antiterrorismo di Parigi. Da 11 mesi i movimenti attorno alla fattoria erano seguiti senza dare però alcun risultato. Una lavoro davvero frustrante per gli 007 dell’antiterrorismo che hanno dispiegato mezzi di controllo sofisticati. Il gruppo di giovani, che da alcuni anni si era ritirato nel paesino, coltivava l’orto, allevava capre, anatre, galline, insomma aveva deciso di mettere in pratica una forma d’esistenza che voleva darsi «i mezzi materiali e affettivi per fuggire la frenesia metropolitana e sperimentare forme di condivisione», ha spiegato a le Monde Mathieu B., 27 anni, uno dei fermati poi rilasciato. Alcuni di loro avevano rilevato il piccolo negozio d’alimentari del paese e organizzato un servizio di rifornimento degli anziani sparpagliati nelle diverse contrade e masserie della zona. Insomma un vero servizio sociale molto apprezzato dagli abitanti del posto e dal sindaco che aveva concesso al gruppo anche dei locali di proprietà del comune. Il loro arrivo aveva portato idee, entusiasmo ed aria nuova in quel piccolo angolo di Francia rurale, vivacizzandone anche la vita culturale. L’intera Tarnac si è infatti subito mobilitata in difesa dei ragazzi creando un comitato di sostegno che ha spiazzato le autorità. L’immagine dei cattivi, dei feroci terroristi che attentavano… all’orario dei treni si è presto sgretolata. Col passare dei giorni non sono emerse le prove schiaccianti promesse e il Dna tanto sbandierato. Nella fattoria, oltre ai polli e alle galline, sono stati trovati dei depliant della Sncf con gli orari dei treni… quelli che normalmente vengono offerti agli sportelli, delle scale del tipo presente in ogni domicilio familiare, materiale da arrampicata che molti dei ragazzi praticavano come hobby.
La piccola comunità discuteva, faceva politica, aveva contatti nel resto della Francia, in Europa e Oltreoceano, incontrava gente che la pensava allo stesso modo, partecipava a manifestazioni per i sans papiers e contro la banca dati Edwige ( vedi Queer del 5 ottobre 2008 ) e poi scriveva. Agli arrestati, e in particolare a Julien Coupat, viene attribuita la stesura di un pamphlet, L’insurrection qui vient , edizioni La Fabrique, che ha già venduto 10 mila copie (il testo è interamente scaricabile da internet, basta cliccare www.lafabrique.fr ) che polizia e magistratura considerano una sorta di manuale della sovversione.
E in effetti è proprio questo l’aspetto, oltre alla assoluta carenza di prove sui fatti contestati, che ha suscitato vive proteste nell’opinione pubblica, che ha differenza di quella italiana non è assuefatta ai metodi dell’emergenza antiterrorismo. «A partire da questo libro, ritrovato in alcune perquisizioni nella primavera scorsa - spiega l’editore Eric Hazan - sembra che ci sia stata una sorta di costruzione poliziesca del nemico interno». Giorgio Agamben su Libération ha denunciato la deriva legislativa che ormai assimila al reato di terrorismo ogni forma di opposizione sociale che si ponga in antitesi con i governi e le istituzioni e consente di attribuire la finalità di terrorismo ad attività come picchettaggi, occupazioni, boicottaggi o sabotaggi di merci e infrastrutture, ma appartengono alla lunga storia delle lotte sociali del movimento operaio. In Italia chi avrebbe avuto il coraggio di dire una cosa del genere. Per Maria Sole e Baleno ci fu solo silenzio.

Per scrivergli ed avere gli altri indirizzi:
Julien COUPAT : N° d’écrou 290173 42 rue de la santé 75014 PARIS

Scarica ora la tua hit preferita!

Mi aiutate a scegliere? (clic su per ingrandire, clic qua per credere)

L'Italia che vota comunista

lunedì 24 novembre 2008

Buone famiglie un cazzo!!!

RIMINI

Avrebbero ammesso le loro responsabilità, dichiarando di aver compiuto il gesto per divertimento, i quattro giovani fermati dalla squadra Mobile di Rimini per il tentato omicidio del clochard A. Severi. Secondo le indagini i quattro avrebbero anche scherzato tra di loro, al telefono, mentre leggevano i giornali che riportavano la notizia del gesto: "Chissà che caldo che aveva...".

Pare che lo avessero già da tempo preso di mira lanciandogli addosso oggetti e petardi, poi quel maledetto 10 novembre hanno deciso di esagerare, di dargli fuoco e bruciarlo vivo.

L'accusa nei loro confronti e' di tentato omicidio. I quattro, poco più che diciottenni, sono incensurati e di buona famiglia.


Buona famiglia un cazzo! Se non parli con tuo figlio, non sai che cosa pensa, quali sono i suoi interessi, i suoi divertimenti, che diamine di buona famiglia sarebbe? I primi colpevoli sono loro, i genitori. Chissà quante notizie di cronaca dovremo ancora sentire, accompagnate da questo stupido ritornello...

Ditemi voi se devo dare ragione a Storace...

* "Andrea ci diceva sempre che vedeva pezzi di muro cadere"
I genitori del ferito grave.


* "Una fatalità"

Il nano bastardo.


* "Dire che è una drammatica fatalità la tragedia di Rivoli è una bestemmia. Anzichè tagliare fondi alla scuola o regalare quattrini a Gheddafi, il governo pensi a renderla sicura. Quante altre fatalità dobbiamo attendere?"

Storace.

giovedì 20 novembre 2008

Tortura Sanitaria Obbligatoria


Dopo gli scandali emersi negli anni settanta sulla dura prigionia dei pazienti e le condizioni ripugnanti dei manicomi, nel 1978 viene approvata una legge, la 180/78 per riformare il nostro sistema psichiatrico. Purtroppo, questa misura non ha comportato dei miglioramenti in questo campo. Una volta chiusi gli ospedali psichiatrici o manicomi, sono sorte strutture di ogni genere, pubbliche e private, all’interno delle quali continua ad essere utilizzata l’etichetta di “malato mentale” e vengono applicati i metodi coercitivi e violenti della psichiatria.

Con la legge 180 e la successiva 833 si sono stabiliti dei casi in cui il ricovero può essere effettuato indipendentemente dalla volontà dell'individuo: è il caso del TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) e dell'ASO (Accertamento Sanitario Obbligatorio). Ricevute le certificazioni mediche, il sindaco ha 48 ore per disporre, tramite un'ordinanza, il trattamento sanitario obbligatorio facendo accompagnare la persona dai vigili urbani presso un reparto psichiatrico di diagnosi e cura. Il TSO ha una durata massima di sette giorni, ma può essere rinnovato e quindi prolungato in caso ne permanga la necessità.
Il TSO è un provvedimento di limitazione della liberta' personale, necessita infatti della convalida dell'autorità giudiziaria e ha la forma giuridica dell'ordinanza sindacale che, acquista efficacia in ragione della notifica ai soggetti interessati.

Il Trattamento Sanitario Obbligatorio può essere richiesto per pazienti che:

- non hanno coscienza del proprio stato di malattia
- si oppongono alle cure necessarie
- necessitano di interventi terapeutici urgenti
- non possono fruire di cure extra-ospedaliere

Se le condizioni di un paziente risultano pericolose per se stesso o per gli altri (manifestazioni violente, tentato suicidio, ecc.) è possibile contattare direttamente la Polizia per il trasporto del paziente presso un Pronto Soccorso, farlo visitare e poi richiedere un'eventuale Trattamento Sanitario Obbligatorio.

Subito ci troviamo di fronte ad un problema: chi determina lo “stato di necessità”, la pericolosità del soggetto e l'urgenza dell'intervento terapeutico? Le forze dell'ordine?!
E in che modo si dimostra che il ricovero ospedaliero è l'unica soluzione possibile?


Nella maggior parte dei casi i ricoveri coatti sono eseguiti senza rispettare le norme che li regolano e seguono il loro corso semplicemente per il fatto che quasi nessuno è a conoscenza delle normative e dei diritti del ricoverato.

Spesso il paziente non viene informato di poter lasciare il reparto dopo lo scadere dei sette giorni ed è trattenuto inconsapevolmente in regime di TSV (Trattamento Sanitario Volontario). Persone che si recano in reparto in regime di TSV sono poi trattenute in TSO al momento in cui richiedono di andarsene. Diffusa è la pratica di far passare, tramite pressioni e ricatti, quelli che sarebbero ricoveri obbligati per ricoveri volontari: si spinge cioè l’individuo a ricoverarsi volontariamente minacciandolo di intervenire altrimenti con un TSO. L'obbligo di cura oggi non si limita più alla reclusione in una struttura, ma si trasforma nell'impossibilità effettiva di modificare o sospendere il trattamento psichiatrico per la costante minaccia di ricorrere al ricovero coatto, cui ci si avvale alla stregua di strumento di oppressione e punizione.

Il grado di spersonalizzazione ed alienazione che si raggiunge durante una settimana di TSO ha pochi eguali. Il ricovero coatto rimane un atto di violenza e rappresenta un grande trauma per chi lo subisce. Insieme al bombardamento farmacologico che mira ad annullare la coscienza di sé, della persona e a renderla docile ai ritmi e alle regole ospedaliere, per i pazienti considerati “agitati” si ricorre ancora all'isolamento e alla contenzione fisica.


In Italia sono molti, troppi, i casi di decessi che avvengono a causa di queste torture sanitarie, ne ricordo solo alcuni:

* Giuseppe Casu, un venditore ambulante ricoverato in TSO a Cagliari, morto nel giugno 2006 dopo sette giorni di contenzione fisica e farmacologia.
* Edhmun Hiden, nigeriano di 34 anni morto in TSO nel Maggio 2007 a Bologna.
* Roberto Melino, un ragazzo di 24 anni, entrato in reparto in TSV a Empoli, nel giugno 2007, tramutato in TSO alla richiesta di andare a casa. Muore in reparto psichiatrico.
* Un mese fa un'altra condanna a morte, quella di Renata Laghi, 53 anni, di Forlì. Vi consiglio di leggere questo articolo dove la famglia della donna spiega la tragica vicenda.


Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di Legge. La legge non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana
(Art. 32 della Costituzione Italiana)

"Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate; il medico nell’informarlo dovrà promuovere la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche”
(Art. 30 del Codice di Deontologia Professionale della Federazione degli Ordini dei Medici, 1998)

"Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del consenso informato del paziente
Il medico deve attenersi, nel rispetto della dignità, della libertà e dell’indipendenza professionale, alla volontà di curarsi, liberamente espressa dalla persona
(Artt. 32 e 34 del Codice di Deontologia Professionale della Federazione degli Ordini dei Medici, 1998).

Sembra proprio che i dettami sopra citati vengano continuamente ignorati!


INFO

Killing Joke - Democracy



You have a choice, we are your voice
Red, blue or yellow.
We will blow away the green
Another five lane motorway
(You'll never get a referendum anyway)
Funny handshakes. insider dealing
Et in arcadia. arcadia ego
Backhanders and salamanders
A powerhouse that is morally
Mechula
I'm sorry democracy is changing
I'm sorry democracy is changing
I'm not a slogan or a badge
Or a cross in the ballot box
Neither values or objectives
You do not represent my deepest
Thoughts and wishes
Education in obsolete skills
Stereotyping and media projection
Industrial psychologists
Plan a campaign that is financed by
Big business
You have a choice, we are your voice
Red, blue or yellow.
We will blow away the green
Another five lane motorway
(You'll never get a referendum anyway)

mercoledì 19 novembre 2008

Forza Vik!

Aggiornamento su Vittorio ore 11.00

Confermo che Vik, Andrew e Darlene sono stati trasferiti questa mattina alla prigione Maasiyahu di Ramle. Pare che le condizioni di questo carcere siano buone (per quanto possibile) e che loro tre si trovino in un'area con altri attivisti internazionali e non con criminali israeliani.
Pare anche che abbiano deciso di opporsi pacificamente alla loro espulsione.
Un avvocato sta cercando di parlare con loro, ma per adesso non ci è ancora riuscito.
Si sta anche cercando di fargli avere alcuni dei loro effetti personali (vestiti, ecc...).

marele

martedì 18 novembre 2008

Gli israeliani hanno arrestato Vittorio. Passate parola!


Vittorio, Vik (Guerrilla) è stato arrestato dalla marina militare israeliana assieme ad altri due pacifisti. Audrey chiede a tutt* i blogger aiuto per diffondere questa notizia.
Ultime notizie dicono che Vik e Andrew (uno degli altri due internazionali arrestati) sono nel centro di detenzione dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dove aspettano di essere espulsi. Probabilmente anche Darlene (la terza arrestata) si trova lì.
I pescatori (arrestati con loro) sono ancora trattenuti ed è possibile che Vik ed Andrew decidano di resistere pacificamente all'espulsione fino a quando i pescatori non vengano liberati.
E' anche molto probabile che decidano, in caso di espulsione, di tornare a Cipro.

Dal blog di Vittorio (dove potete trovare il suo diario di viaggio):

Pressochè ogni giorno accompagniamo i pescatori palestinesi a pescare al largo.
Ogni volta siamo assaliti da navi da guerra israeliana che ci bersagliano con tutto il loro arsenale,
ultimamente hanno iniziato a tirarci addosso persino armi chimico-biologiche.
Tutto per impedire a della povera ma degna gente di procurarsi di che che sfamare le loro famiglie.
Il silenzio del "mondo civile" è molto più assordante dei colpi di arma da fuoco che udite nel cortometraggio.



Tramonti di piombo
cartoline postali mortali
spedite da Israele ai pescatori di gaza.

Affrancate di sionismo,
bollano i guardiani dei diritti umani con francobolli di antisemitismo.

Il portalettere in queste acque è corazzato
e rivestito d'odio,
le caselle postali paiono più delle bare galeggianti.

Non ho mai scorto tramonti più cremisi
di questi al largo delle coste di Gaza.

Imparare senza desiderio vuol dire disimparare a desiderare

[...]
Come si può eccitare la curiosità in esseri tormentati dall'angoscia della colpa e la paura delle sensazioni? Certo esistono professori sufficientemente entusiasti da appassionare il loro uditorio e far dimenticare per un istante le condizioni detestabili che degradano il loro mestiere. Ma quanti, e per quanti anni?
[...]
L'aberrazione del mondo a rovescio ha pesato per secoli sull'educazione del fanciullo.
[...]
Quando, finalmente disgustato da tante domande giudicate senza interesse, entra nel ciclo degli studi, gli si danno risposte di cui ha perduto il desiderio. Ciò che con passione aveva voluto conoscere qualche anno prima, è costretto a studiare per forza e sbadigliando di noia.
[...]
La conoscenza del mondo senza la coscienza dei desideri di vita è una conoscenza morta. Essa non ha utilità che al servizio dei meccanismi che trasformano la società secondo le necessità dell'economia. I lenimenti che essa procura alla sorte degli uomini, non li cede che a malincuore, e sotto la minaccia di un rigore futuro che ne cancellerà gli effetti.
Dopo aver strappato lo scolaro alle sue pulsioni di vita, il sistema educativo si industria per ingozzarlo artificialmente allo scopo di immetterlo sul mercato del lavoro, dove continuerà a ripetere stentatamente il leitmotiv dei suoi anni giovanili fino al disgusto: vinca il migliore!
Vincere che cosa? Più intelligenza sensibile, più affetto, più serenità, più lucidità su se stesso e sul mondo, maggiori mezzi di agire sulla propria esistenza, più creatività? Niente affatto, più denaro e più potere, in un universo che ha usato il denaro e il potere a forza di essere usato da loro.

Raoul Vaneigem, Avviso agli studenti, Nautilus, 1996

Facebook razzista

Razzismo su Facebook. Gruppi italiani contro i Rom


Calderoli e Borghezio, entrambi leghisti, sono iscritti [o sono stati iscritti perché Calderoli non ha più una sua pagina] a gruppi razzisti su Facebook, come denunciava lo scorso luglio Marcello Saponaro, consigliere dei Verdi in Lombardia. I gruppi erano: l’alcolica xenofobia di +Rum – Rom; la diversione sessuale del gruppo I have never had sex with a goat [capra]; a TPC – Terronism Prevention Committee [Terroni strike back]. C’è poi il gruppo di sostegno allo xenofobo d’oltralpe Jean Marie Le Pen quello «Odio i terroni».
Oggi il capogruppo del Pse al Parlamento europeo, Martin Schulz, ha lanciato una campagna per l’espulsione da Facebook di sette gruppi neo-fascisti italiani, sostenendo che contengono messaggi «ripugnanti» contro i rom. «Mi appello a Facebook affinché li rimuova immediatamente – dichiara in un comunicato Schulz – E’ vergognoso che nel giorno in cui l’Europa ricorda i caduti in guerra Facebook aiuti coloro che vogliono riportarci indietro a quell’epoca oscura”, ha detto Schulz l’11 novembre, ricordando il 90esimo anniversario della fine della Prima guerra mondiale.
Nel comunicato del Pse vengono citati i gruppi: Bruciamoli tutti, Rendiamo utili gli zingari: trasformiamoli in benzina verde, Diamo un lavoro gli zingari: collaudatori di camere a gas, tutti gestiti da italiani.

via Fuoriluogo.it

lunedì 17 novembre 2008

Zeitgeist Addendum - sottotitoli in italiano

Come avevamo già anticipato in un post precedente, è uscita la seconda puntata dell'interessante documentario curato interamente da Peter Joseph, la cui biografia è tuttavia irreperibile.
Ora è disponibile in un unico file sottotitolato in italiano.
Non abbiamo ancora avuto modo di vederlo ma, vista la qualità espressa nel primo episodio (e il secondo premio consecutivo vinto), non dubitiamo che anche questo sarà un documentario illuminante.
Riporto dal sito ufficiale quelle che sono le risorse basilari utilizzate per realizzare la pellicola:

- PARTE 1 -
“WEB OF DEBT”
by Ellen Brown
www.webofdebt.com

- PART 2 -
“CONFESSIONS OF AN ECONOMIC HITMAN”
by John Perkins

- PARTS 3 & 4 -
“THE BEST THAT MONEY CAN’T BUY”
by Jacque Fresco

Download here - via Megaupload (527 mb)
Download here - ed2k link (527 mb)

Qui, invece, potete vederlo in streaming su Google.

Buona visione!

sabato 15 novembre 2008

Macellai al di sopra di ogni sospetto

Via Mauro Biani

Xm24 consuma criticamente



PROGETTO CONSUMO CRITICO

La vita segreta delle cose è quella che ci ostiniamo a non vedere, lontana dai riflettori del mercato e dell'informazione. Una storia che non riusciamo a decifrare, e non vogliamo riconoscere neanche quando vomita sulle "nostre" storie di uomini e donne messi in fuga dalla barbarie...

Le tematiche Ambientali e quelle connesse alla gestione dei rifiuti in particolare, si presentano come una formidabile chiave di lettura del mondo in cui viviamo e forniscono gli strumenti per una critica radicale del modello di sviluppo dominante. Per comprendere a pieno il significato di questa affermazione, basterebbe seguire a ritroso il ciclo di vita di qualche prodotto, tra quelli di largo consumo che ritroviamo (e buttiamo) comunemente tra rifiuti; ci imbatteremmo con molta probabilità in storie di "ordinario" sfruttamento, di devastazione ambientale, di diritti umani violati, ma anche di guerre dichiarate (o meno) per il controllo e lo sfruttamento delle risorse necessarie alla loro produzione e per il controllo dei mercati di sbocco per i prodotti derivati. Miniere, foreste, corsi d'acqua, risorse energetiche e alimentari, biodiversità: il saccheggio delle risorse con le quali vengono realizzati molti dei prodotti che ci circondano, che consumiamo e che gettiamo tra i rifiuti produce ingiustizia, e acuisce il divario tra i pochi ricchi e i molti poveri.

L'aumento dei flussi migratori dal "sud" verso il "nord" del mondo ne è uno dei fenomeni più evidenti.
I rifiuti che produciamo in XM, l'energia e i prodotti che consumiamo, non fanno eccezione, hanno ognuno una storia da raccontare, storie di uomini, donne e di lavoro, di territori e habitat naturali devastati, di saccheggi e conflitti sociali, storie di paesi "naturalmente ricchi", resi poveri da chi ne sfrutta (o ne favorisce lo sfruttamento) le risorse.
Riteniamo che l'XM24, come spazio sociale e politico, inevitabilmente inserito all'interno di questo sistema, debba necessariamente farsi carico di questi temi, a partire dalle proprie azioni quotidiane, nelle quali si presenta inevitabilmente tanto nella veste di consumatore che in quella di venditore di beni e prodotti di consumo oltre che di produttore di rifiuti.
E' per questo che intendiamo sperimentare sia all'interno che all'esterno dello spazio, pratiche volte in linea generale alla riduzione dei consumi di materiali, acqua ed energia, alla sostituzione dei prodotti usati e venduti con prodotti che rispondano a requisiti di carattere etico e ridotto impatto ambientale e una gestione dei rifiuti residui orientata al recupero di materia attraverso l'introduzione di un sistema di raccolta differenziata per le principali tipologie di rifiuti prodotte. Molto abbiamo già fatto in questa direzione, molto c'è ancora da fare.

"BUONE PRATICHE" GIÀ INTRODOTTE E SPERIMENTATE (O IN FASE DI SPERIMENTAZIONE) ALL'INTERNO DI XM24:

RISPARMIO ENERGETICO
.lampade a basso consumo, neon, lampade a scarica con fotocellula crepuscolare (accese solo di notte).
.riscaldamento con convettori a gas e stufe alogene a basso consumo

RISPARMIO IDRICO
.bagno pubblico con fotocellula
.riduttori di flusso sulla rubinetteria

PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
.prenotazione contratto con fornitore di elettricità prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili.

CIBO DI PRODUZIONE LOCALE, FILIERA CORTA
.vendita di prodotti alimentari di produttori locali (mercatino biologico del giovedì) per abbattere l'inquinamento della produzione
industriale oltre a quello dovuto al trasporto.
.giardino -- orto botanico all'interno di XM24

MOBILITÀ SOSTENIBILE
.Ciclofficina popolare Ampio Raggio: per promuovere una mobilità ecologica e autoprodotta!

PRODURRE MENO RIFIUTI
.utilizzo di piatti in ceramica lavabili al posto dei piatti in plastica (con cauzione di 1 euro)
.cauzione di 50 cents sulle lattine di birra per differenziare la raccolta di alluminio
.cauzione di 50 cents su tutti i bicchieri in PLA (amido di mais certificato no OGM biodegradabile al 100%) per differenziare la raccolta di bicchieri in amido di mais
.sconto di 50 cents su tutte le bevande in bicchiere per incentivare il riutilizzo del bicchiere.
.parziale sostituzione delle bottiglie di vetro al bar con bottiglioni di vino da 5 litri con cauzione
.acqua in caraffa o del rubinetto e fontanelle pubbliche al posto delle bottiglie d'acqua in PET eliminando inquinamento per produzione e trasporto
.bacheche per i comunicati etc...al posto dei volantini
.compostaggio domestico al posto del conferimento al servizio pubblico
per l'orticello interno a XM24

CUCINA VEGETARIANA E VEGANA
.cucina vegetariana e vegana contro lo specismo e la crudeltà sugli animali, ridurre lo spreco di risorse ambientali e promuovere una dieta più sana

ELIMINAZIONE ALLA FONTE DEI RIFIUTI NON RECUPERABILI
.sostituzione totale dei bicchieri in plastica con bicchieri in PLA
(amido di mais certificato no OGM biodegradabile al 100%) avviati a
compostaggio o bruciati nelle stufe di XM24

UTILIZZO DI PRODOTTI RICICLATI O DERIVATI DAL RICICLO DI MATERIALE
.utilizzo di carta riciclata per la stampa di materiale di comunicazione
.riciclo e riutilizzo di materiali e prodotti usati di ogni tipo
.riciclo ortaggi, frutta e cibo invenduti
.mercatino dell' artigianato del giovedì esclusivamente dedicato a manufatti creati da materiali riciclati o autoprodotti artigianalmente
.mercatino di vestiti usati a basso costo ogni giovedì

RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI RECUPERABILI
raccolta differenziata di:

.alluminio (lattine)
.carta (volantini etc...)
.vetro (bottiglie di vino, e altre bevande in vetro)
.plastica (PET e altri rifiuti di imballaggio in plastica)
.rifiuti organici (scarti di cucina, bicchieri in mais)

xm24

venerdì 14 novembre 2008

Porco Diaz!













Undici ore di camera di consiglio per un sentenza che chiude, dopo quasi otto anni, quella che e' stata definita una delle pagine piu' nere della democrazia in Italia: i pestaggi alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. Sono stati inflitti 35 anni e 7 mesi di reclusione totali, in gran parte condonati. Tredici condanne, sedici assoluzioni, tra le quali tutti i vertici della Polizia mandati a giudizio.

Il trofeo per il commento più insulso alla notizia, lo vince senza alcun dubbio Pierferdinando Casini che si dichiara:

"lieto che la giustizia ordinaria riconosca una verita' nota a tutti gli italiani e cioe' che al vertice della polizia di stato ci sono stati e ci sono autentici galantuomini e servitori delle istituzioni".

giovedì 13 novembre 2008

Free blogger

Franco "Ricardo" Levi, ha depositato alla Commissione Cultura della Camera, con alcuni ritocchi degni di Pol Pot, la famigerata Levi/Prodi. Detta anche legge "ammazzablogger".
Legge che va ribattezzata in Levi/Veltroni grazie alle nuove clausole.

In sostanza:


- ogni blog è equiparato a un prodotto editoriale


- ogni blog che pubblica Adsense di Google o banner può risponderne all'Agenzia delle Entrate

- ogni blog deve iscriversi al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione)


- ogni blog è soggetto alle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa


- ogni blog che non si iscrive al ROC può essere denuciato per il reato di "stampa clandestina": due anni di carcere e sanzioni economiche.


Un blogger può scegliere se iscriversi al ROC, e correre il rischio di una delle innumerevoli denunce penali e civili sui reati a mezzo stampa che risalgono al Codice Rocco del fascismo o, in alternativa, entrare in clandestinità prima di entrare in galera. Insomma, può impiccarsi o spararsi un colpo in testa.

La
Commissione che deve esaminare la proposta di legge inizierà a breve i lavori sulla "ammazzablogger".


E se si va a dare un'occhiatina alla Commissione, si possono scoprire alcune delle illustri menti che dovranno decidere sulla proposta in questione:

* Gabriella Carlucci

* Renato Farina

* Manuela Di Centa

Carenze di fosforo? Crotone vi aspetta...

Secondo il bisettimanale "Il Crotonese" minerali fosfatici sono stati trovati sotto il piazzale della questura. Gli inquirenti stanno accertando se si tratti di fosforite, un minerale che contiene uranio 238 importato in passato dall'ex Montedison per la produzione di acido fosforico.

Ovviamente l’eventuale presenza di fosforite sarebbe preoccupante. Si tratta infatti di un minerale che contiene uranio 238 ed è classificato nei Norm (naturally occuring radioactive materials) per via delle sue criticità radiologiche.

Impallato

mercoledì 12 novembre 2008

Mi sa che la stesa la ritiro domani...

U.S. Marines scan for Taliban insurgents as Afghan forces search a house for weapons October 25, 2008 in the Korengal Valley of Kunar Province in eastern Afghanistan.
John Moore/Getty Images

via The Big Picture

Loro fermano il nostro futuro...noi fermiamo i loro siti


Il Netstrike è l'equivalente cibernetico di un corteo partecipato, di un sit-in o di un blocco metropolitano, come quelli di cui è stato protagonista il movimento studentesco nelle ultime settimane: una pratica telematica coordinata da uno o più utenti i quali, moltiplicando le connessioni ad un sito (ad esempio connettendosi contemporaneamente ad esso) ne rallentano le attività, eventualmente causandone la paralisi. Fu lanciato per la prima volta nel 1995 dagli attivisti di European Counter Network contro i siti del governo francese - contro la decisione di quest'ultimo di procedere a test nucleari sull'atollo di Mururoa, nell'Oceano Pacifico - e da allora impiegato in svariate altre occasioni.

Questa forma di protesta in rete viene ora ripresa dal movimento NoGelmini
: giovedì 13/11/2008 alle ore 14:00 la banda del Sito del Ministero dell'Università e della Ricerca verrà risucchiata nel gorgo dell'Onda. Ce n'è per tutti i livelli di abilità: fatevi sotto e buon netstrike a tutt*!


Cosa devi fare? Organizzati per avere un accesso ad internet intorno alle 14:00 del 13 novembre, per visitare il sito www.miur.it
. Scegli una delle seguenti modalità di partecipazione, calibrate in base alla difficoltà tecnica e il tempo richiesto:


* Low

Ingredienti: un browser e 5 minuti del tuo tempo, accessibile praticamente a chiunque sappia usare un mouse. [continua]

* Medium
Ingredienti: Utilizzare come browser firefox oppure opera. [continua]

* High
Ingredienti: Sai cos'è wget? allora questa è la sezione fatta apposta per te. [continua]

martedì 11 novembre 2008

Sul "pratello" proibito

Riporto un ficcante commento trovato su Repubblica online, in merito alla recente decisione dello sceriffo di proibire l'apertura serale ad alcuni locali bolognesi:

Si è da poco costituito il comitato di occupazione di via del pratello dal nome "liberapratello", questo comitato, per disposizione del direttorio degli osti avrà potere assoluto nel controllo e nel governo dell'area detta "il pratello". Qualsiasi altra autorità, statale o locale, è interdetta dall'intervenire nella gestione del potere all'interno di quest'area che è da intendere come pura estensione delle attività di mescita di alcolici. Da questo momento è fatto obbligo ai residenti di: socializzare e solidarizzare con la clientela dei pubblici esercizi, aprire e rendere accessibili i cortili condominiali per rivitalizzarli e renderli più sicuri, consentire l'accesso alla propria abitazione a chiunque, fra i frequentatori della strada, abbia bisogno di pisciare, dal momento che i bagni dei locali sono sempre rotti e comunque c'è sempre fila, essere sempre sorridenti e soprattutto giovani. I vecchi e coloro che non si atterrano a queste disposizioni saranno deportati.

Spegniamo lo spreco!



Scopro in ritardo che a Parigi, l'anno scorso, è sorto un movimento ambientalista che, grazie anche al web, si è allargato a macchia d'olio in altre città francesi: la banda del neon. Giovani spesso mascherati con parrucche eccentriche, occhiali da sole, e abiti viola, si aggirano nella notte con lo scopo di combattere lo spreco energetico. Le loro azioni sono dirette allo spegnimento degli interruttori delle boutique - quelli esterni, che proprietari o pompieri spengono in caso di incendio - e vengono poi coronate, incollando un'etichetta con la loro firma,sulle saracinesche.
"I neon non servono a nulla e consumano enormemente" afferma Alex della Banda del neon di Nantes. "Ci battiamo per risparmiare energia perche' il mondo va sempre peggio. Il nostro intervento sara' anche infimo, ma se tutti cominciano a fare piccole azioni, forse un giorno si potra' ottenere qualcosa di buono".
Sul loro sito è possibile scaricare il manifesto: "le insegne dei negozi accese tutta la notte rappresentano innanzi tutto un'aggressione pubblicitaria supplementare" si legge. "Inoltre consumano una quantita' importante di energia. Pensiamo all'impatto ecologico che questo puo' avere nel contesto attuale di rarefazione delle risorse e di riscaldamento climatico".
Oltretutto l'80% dell'energia consumata in Francia viene prodotta dalle centrali nucleari, quindi oltre allo spreco si tratta anche di inquinamento radioattivo.

"Queste illuminazioni generano un doppio danno sia perché producono elettricità che inquina l'ambiente sia perché la loro luce accecante impedisce alle persone di vedere le stelle". Per i militanti della notte, la capitale deve smettere di essere una "ville neon", di assomigliare così tanto a Las Vegas.
"In alcuni casi, noi sappiamo bene quanto siano necessarie le illuminazioni. Noi lottiamo prima di tutto contro il loro utilizzo abusivo, al servizio della pubblicità. Le nostre azioni non sono mai portate avanti contro locali, caffe' o farmacie ancora aperte...Ma tutte le luci che sprecano energia sono un danno anche per quelle utili. Troppa luce abbaglia!".
"Ci dovrebbe essere una legge che imponesse a tutti lo spegnimento delle illuminazioni notturne, ma purtroppo non e' stata ancora fatta. Perciò ce ne dobbiamo occupare noi, a modo nostro".

Un ottimo esempio da seguire, in un'epoca sempre più pigra che ci vede troppo spesso recitare la parte di semplici spettatori.

La settimana di mobilitazione a Scienze Politiche


###Lunedì 10:

>ore 15: Assemblea di Facoltà nel giardino di S.Cristina

>ore 21: Assemblea di Ateneo a Giurisprudenza



###Martedì 11:

>ore 14-16: Cinematografo: "Vogliamo anche le rose"

>ore 16-19: FiglieFemmine, SexyShock e MIT presentano
"Ni copupables, ni victimes"
video-inchiesta sulla prostituzione in Europa, in occasione del meeting europeo del 2006

>ore 19-21: lezione su "Formazione e percorsi di liberazione"
con la prof.ssa Baritono

>ore 21: Festa di autofinanziamento verso il corteo di Roma



###Mercoledì 12:

>ore 15-17: incontro con Moni Ovadia

>ore 17-19: Cinematografo: "Zero In Condotta"

>ore 19-21: Didattica/mente parlando
con A.Genovese, M.Ambrosini, R.Dall'Olio

>ore 21: Festa di autofinanziamento a Giurisprudenza



###Giovedì 13:

>ore 15-17: Welfare e nuove forme di povertà
con M.Bergamaschi

>ore 17-19: Formazione e precarietà
con M.Ricciardi

>ore 19: Assemblea di facoltà (luogo da decidere)


via ScipolMOVE

lunedì 10 novembre 2008

Fuori sede, fuori corso...fuori dalle palle!

La Gelmini ha esternato di nuovo:
"Non si può accettare che ci sia il 30-40% degli studenti che scambia l'università per un parcheggio, ingolfa le strutture, si laurea tardi o non si laurea affatto".

Brutta cretina, è anche colpa della tua amica Moratti se la situazione è questa (a Bologna la percentuale, nelle lauree specialistiche, di laureati in corso è vicina al 30%!). Prova tu a dare 45 esami in 5 anni!

I fratelli maggiori in pettorina


Bologna, 10 novembre 2008

Dopo un primo concorso andato a vuoto, come annunciato giovedì dall'assessore Libero Mancuso, ora abbiamo i vincitori del bando per gli "Studenti Civici", la vigilanza studentesca anti-degrado ideata da Comune e Università. Si tratta di Altra Babele, Terzo Millennio e Gruppo Prometeo, ovvero le ex-emanazioni di Sinistra Universitaria (DS) rispettivamente a Lingue, Ingegneria e Medicina, tutte e tre fuoriuscite negli scorsi anni dalla casa-madre.

Quindi, a cavalcare l'onda repressiva e intollerante propagandata dalla maggioranza al governo, ora ci si mettono anche gli studenti, pochissimi per la verità. Per capire meglio riporto dal loro sito come si autodefiniscono:


Siamo un gruppo di ragazze e ragazzi che studiano a Bologna e mediano il rapporto tra residenti, studenti, commercianti e frequentatori della Zona Universitaria. Intendiamo promuovere un maggiore senso civico tra i giovani, ridurre la conflittualità sociale e migliorare il grado di sicurezza dei cittadini e di vivibilità del territorio, riaffermando un patrimonio condiviso di regole.

Ci ispiriamo all'idea dei “mediatori” – persone che si pongono al servizio della comunità per attenuare i conflitti urbani e sociali, operano esclusivamente in un'ottica di prevenzione, dialogano con gli altri studenti in una prospettiva di peer-education. Viceversa, rifiutiamo totalmente il modello delle “ronde” – caratterizzate da una logica di repressione e pericolosa sostituzione alle Forze dell'Ordine, nonché spesso viziate, in modo più o meno latente, da ideologie violente o discriminatorie. Pratichiamo la mediazione e comunicazione sociale, cioè sosteniamo attivamente il corretto uso collettivo dello spazio pubblico da parte dei giovani.

Ed ecco quindi i nuovi paladini del silenzio, della disciplina, della sobrietà. Della noia.
Giovani che pretendono di educare altri giovani a una ordinata cittadinanza.
Da buoni moderati, venerano il dio mediazione, convinti che tramite il suo aiuto si riesca a "migliorare il grado di sicurezza dei cittadini", se mai la sicurezza può essere misurata in gradi (e in quale scala poi? La scala Maroni?). Da bravi moralizzatori e quindi forti della loro superiorità, verrano da noi a darci lezioni di cittadinanza e a insegnarci il "corretto uso dello spazio pubblico". E anche qui la correttezza in questione vorrei proprio sapere chi la decide.
In ogni caso, saranno solo altri coetanei con cui perdere tempo a discutere.