Scopro in ritardo che a Parigi, l'anno scorso, è sorto un movimento ambientalista che, grazie anche al web, si è allargato a macchia d'olio in altre città francesi: la banda del neon. Giovani spesso mascherati con parrucche eccentriche, occhiali da sole, e abiti viola, si aggirano nella notte con lo scopo di combattere lo spreco energetico. Le loro azioni sono dirette allo spegnimento degli interruttori delle boutique - quelli esterni, che proprietari o pompieri spengono in caso di incendio - e vengono poi coronate, incollando un'etichetta con la loro firma,sulle saracinesche.
"I neon non servono a nulla e consumano enormemente" afferma Alex della Banda del neon di Nantes. "Ci battiamo per risparmiare energia perche' il mondo va sempre peggio. Il nostro intervento sara' anche infimo, ma se tutti cominciano a fare piccole azioni, forse un giorno si potra' ottenere qualcosa di buono".
Sul loro sito è possibile scaricare il manifesto: "le insegne dei negozi accese tutta la notte rappresentano innanzi tutto un'aggressione pubblicitaria supplementare" si legge. "Inoltre consumano una quantita' importante di energia. Pensiamo all'impatto ecologico che questo puo' avere nel contesto attuale di rarefazione delle risorse e di riscaldamento climatico".
Oltretutto l'80% dell'energia consumata in Francia viene prodotta dalle centrali nucleari, quindi oltre allo spreco si tratta anche di inquinamento radioattivo.
"Queste illuminazioni generano un doppio danno sia perché producono elettricità che inquina l'ambiente sia perché la loro luce accecante impedisce alle persone di vedere le stelle". Per i militanti della notte, la capitale deve smettere di essere una "ville neon", di assomigliare così tanto a Las Vegas.
"In alcuni casi, noi sappiamo bene quanto siano necessarie le illuminazioni. Noi lottiamo prima di tutto contro il loro utilizzo abusivo, al servizio della pubblicità. Le nostre azioni non sono mai portate avanti contro locali, caffe' o farmacie ancora aperte...Ma tutte le luci che sprecano energia sono un danno anche per quelle utili. Troppa luce abbaglia!".
"Ci dovrebbe essere una legge che imponesse a tutti lo spegnimento delle illuminazioni notturne, ma purtroppo non e' stata ancora fatta. Perciò ce ne dobbiamo occupare noi, a modo nostro".
Un ottimo esempio da seguire, in un'epoca sempre più pigra che ci vede troppo spesso recitare la parte di semplici spettatori.
"I neon non servono a nulla e consumano enormemente" afferma Alex della Banda del neon di Nantes. "Ci battiamo per risparmiare energia perche' il mondo va sempre peggio. Il nostro intervento sara' anche infimo, ma se tutti cominciano a fare piccole azioni, forse un giorno si potra' ottenere qualcosa di buono".
Sul loro sito è possibile scaricare il manifesto: "le insegne dei negozi accese tutta la notte rappresentano innanzi tutto un'aggressione pubblicitaria supplementare" si legge. "Inoltre consumano una quantita' importante di energia. Pensiamo all'impatto ecologico che questo puo' avere nel contesto attuale di rarefazione delle risorse e di riscaldamento climatico".
Oltretutto l'80% dell'energia consumata in Francia viene prodotta dalle centrali nucleari, quindi oltre allo spreco si tratta anche di inquinamento radioattivo.
"Queste illuminazioni generano un doppio danno sia perché producono elettricità che inquina l'ambiente sia perché la loro luce accecante impedisce alle persone di vedere le stelle". Per i militanti della notte, la capitale deve smettere di essere una "ville neon", di assomigliare così tanto a Las Vegas.
"In alcuni casi, noi sappiamo bene quanto siano necessarie le illuminazioni. Noi lottiamo prima di tutto contro il loro utilizzo abusivo, al servizio della pubblicità. Le nostre azioni non sono mai portate avanti contro locali, caffe' o farmacie ancora aperte...Ma tutte le luci che sprecano energia sono un danno anche per quelle utili. Troppa luce abbaglia!".
"Ci dovrebbe essere una legge che imponesse a tutti lo spegnimento delle illuminazioni notturne, ma purtroppo non e' stata ancora fatta. Perciò ce ne dobbiamo occupare noi, a modo nostro".
Un ottimo esempio da seguire, in un'epoca sempre più pigra che ci vede troppo spesso recitare la parte di semplici spettatori.
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