* invito quei pochi, ma buoni, lettori a cliccare su tutti i links per soddisfare appieno le loro più recondite curiosità.
Il Manuale di cultura industriale è una guida alla filosofia e agli interessi di un'alleanza flessibile tra alcuni artisti devianti... Throbbing Gristle, Cabaret Voltaire, SPK, Z'ev, Monte Cazazza, Clock Dva, Foetus, Test Dept., Einsturzende Neubauten, Laibach, Coil, Current 93, Nurse with Wound.... La maggior parte di questi sta operando in modo creativo da molti anni, a vari livelli di oscurità. Lo slancio che li accomuna è la ribellione.
Con "industriale" intendiamo il lato oscuro della società postindustriale: mitologia, storia, scienza, tecnologia psicopatologia represse. "Cultura" fa riferimento a libri, film, riviste, dischi eccetera, ritenuti validi e importanti nel sovraccarico di informazioni disponibili.
Non c'è un criterio estetico unificante, a eccezione del fatto che tutto ciò che è volgare, atroce, raccapricciante, folle e non etico viene esaminato con occhi iniettati di humor nero.
Niente è (o sarà mai più) considerato sacro, tranne la dedizione alla completa realizzazione dell'immaginazione individuale. Questi non sono artisti da galleria d'arte che lottano per arrivare dove c'è denaro: questi sono artisti in spregio all'arte. Tutte le norme e i valori vengono messi in discussione.
Gli stili, i principi e i contenuti che resistono sono di natura perversamente anarchica, fondati su una moralità postolocausto. Vengono spazzate via le false cortesie, l'etichetta, le preoccupazioni di struttura e di forma, e tutte le smancerie associate a diverse generazioni di arte che si occupa di altra arte. Partendo da una base riallineata di storia "nera", scienza "nera" e arti "nere", questi artisti hanno rivelato le loro visioni, espressione di come loro vedano il mondo, non della realtà ufficiale. I problemi di moralità e valutazione critica sono lasciati all'occhio dell'osservatore e alla storia - o a quello che di essa ne rimane...
Tutta l'arte ha come fonte i sogni, l'inconscio e l'immaginazione. E nei sogni, come nell'arte e nell'immaginazione, niente è vero, tutto è permesso...
Vale, San Francisco, 1982
Tratto da Industrial Culture Handbook, Re/Search, 1983
Il Manuale di cultura industriale è una guida alla filosofia e agli interessi di un'alleanza flessibile tra alcuni artisti devianti... Throbbing Gristle, Cabaret Voltaire, SPK, Z'ev, Monte Cazazza, Clock Dva, Foetus, Test Dept., Einsturzende Neubauten, Laibach, Coil, Current 93, Nurse with Wound.... La maggior parte di questi sta operando in modo creativo da molti anni, a vari livelli di oscurità. Lo slancio che li accomuna è la ribellione.
Con "industriale" intendiamo il lato oscuro della società postindustriale: mitologia, storia, scienza, tecnologia psicopatologia represse. "Cultura" fa riferimento a libri, film, riviste, dischi eccetera, ritenuti validi e importanti nel sovraccarico di informazioni disponibili.
Non c'è un criterio estetico unificante, a eccezione del fatto che tutto ciò che è volgare, atroce, raccapricciante, folle e non etico viene esaminato con occhi iniettati di humor nero.
Niente è (o sarà mai più) considerato sacro, tranne la dedizione alla completa realizzazione dell'immaginazione individuale. Questi non sono artisti da galleria d'arte che lottano per arrivare dove c'è denaro: questi sono artisti in spregio all'arte. Tutte le norme e i valori vengono messi in discussione.
Gli stili, i principi e i contenuti che resistono sono di natura perversamente anarchica, fondati su una moralità postolocausto. Vengono spazzate via le false cortesie, l'etichetta, le preoccupazioni di struttura e di forma, e tutte le smancerie associate a diverse generazioni di arte che si occupa di altra arte. Partendo da una base riallineata di storia "nera", scienza "nera" e arti "nere", questi artisti hanno rivelato le loro visioni, espressione di come loro vedano il mondo, non della realtà ufficiale. I problemi di moralità e valutazione critica sono lasciati all'occhio dell'osservatore e alla storia - o a quello che di essa ne rimane...
Tutta l'arte ha come fonte i sogni, l'inconscio e l'immaginazione. E nei sogni, come nell'arte e nell'immaginazione, niente è vero, tutto è permesso...
Vale, San Francisco, 1982
Tratto da Industrial Culture Handbook, Re/Search, 1983
4 commenti:
ciao,
sono sempre io, uno di quei pochi che clicca su tutti i link, nonostante diversi gruppi scritti siano già i suoi preferiti.
tu saresti ancora disponibile a fotocopiarmi la tua copia (in biblioteca non l'ho trovata)?
ti ringrazio di cuore qualsiasi sia la risposta :)
glasgo.
ciao glasgo!
mi stavo giusto chiedendo se eri ancora interessato..
certo sono disponibilissimo. se ti va lasciami qua la tua mail così ne parliamo in privato.
ti saluto
puoi contattarmi a closing.in@hotmail.it
;)
a presto.
grazie mille!
ilario-
Ciao, sto leggendo com molto piacere il tuo blog e come glasgo sto cercando una copia del Manuale di Cultura Industriale.
Ho una copia di quello in inglese, ma purtroppo per le condizioni precarie non posso fotocopiarla (non vorrei che si staccassero delle pagine)
possiamo sentirci per questo?
Grazie la mia mail è:
alyver00 at gmail dot com
ciao e grazie ancora
Posta un commento