lunedì 22 novembre 2010
mercoledì 6 ottobre 2010
Throbbing Gristle live performances 2010
23rd Oct - LONDON VILLAGE UNDERGROUND, UK
30th Oct - PRAGUE ARCHA THEATRE, Czech Republic
2nd Nov - BOLOGNA, ITALY
5th Nov - PORTO CASA MUSICA, Portugal
4th Dec - ATP, MINEHEAD, UK
http://throbbing-gristle.com
venerdì 1 ottobre 2010
Una montagna di balle
Una Montagna Di Balle from spazzatour on Vimeo.
Dal 2003 al 2009, un gruppo di videomakers, ha documentato la cosidetta emergenza rifiuti Campana per svelarne gli ingranaggi, individuare responsabilità e attori di quindici anni di gestione straordinaria. Uno spettacolo costato miliardi di euro e decine di processi in corso. Ma dove finiscono i rifiuti campani? Quali sono le ferite di una terra bruciata e i danni alla salute di milioni di persone? Il più grande disastro ecologico dellEuropa occidentale raccontato dalle voci delle comunità in lotta per difendere il proprio futuro: l'assalto ai fondi pubblici, le zone d'ombra della democrazia, il boicottaggio della differenziata, le collusioni con le ecomafie e le proposte di chi si interroga seriamente sulle alternative.
E se vivere in emergenza fosse solo una strategia per accumulare profitti!?
Da un'idea di Sabina Laddaga, Maurizio Braucci e Nicola Angrisano Voce narrante di Ascanio Celestini
Musiche di Marco Messina
Regia di Nicola Angrisano
http://docutrashfilm.noblogs.org/
martedì 31 agosto 2010
Rest in vinyl
Registrate un messaggio personale, le vostre ultime volontà/testamento, la vostra colonna sonora o semplicemente stampate le vostre ceneri per ascoltare i vostri pops & crackles per un approccio minimale.
dal sito And Vinyly; via Boing Boing
Finalmente una valida alternativa alla tumulazione.
venerdì 27 agosto 2010
Crashkurs - Appunti sulla crisi finanziaria
Una nuova “leggenda della pugnalata alle spalle” (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Dolchstosslegende) sta facendo il giro del mondo: la “nostra economia” sarebbe caduta vittima della sconfinata avidità di un pugno di banchieri e speculatori. Ingozzati dalla conveniente moneta della Banca Centrale degli USA (la Federal Reserve) e coperti da politici irresponsabili, costoro avrebbero portato il mondo alle soglie dell’abisso, mentre gli “onesti” verrebbero una volta di più presi per il naso.
Niente è oggettivamente più falso e ideologicamente più pericoloso di questa diffusa rappresentazione che passa attraverso tutti i canali dell’opinione pubblica. Le cose stanno esattamente al contrario. Il mostruoso rigonfiamento dei mercati finanziari non è la causa della miseria, bensì è esso stesso un tentativo di contrastare la crisi fondamentale con la quale la società capitalistica lotta già dagli anni ’70. In quel periodo giunse a termine, con il boom economico successivo alla seconda guerra mondiale, un lungo periodo di crescita dell’economia reale, reso possibile dalla generalizzazione del modo di produzione industriale e dal suo ampliamento verso nuovi settori come la produzione dell’automobile. Per la produzione di massa degli anni ’50 e ’60 erano necessarie grosse quantità di forza lavoro, che da essa traevano il proprio salario che a sua volta permetteva loro di fruire della massa delle merci. Da allora l’ampia e diffusa razionalizzazione dei settori chiave della produzione per il mercato mondiale, che ha sempre più sostituito la forza lavoro con processi automatizzati, ha distrutto questo meccanismo e con esso i presupposti per un nuovo boom economico sorretto dall’economia reale. La crisi capitalistica classica è stata soppiantata dalla fondamentale crisi del lavoro.
Forza lavoro svalorizzata=umanità “superflua”
È un risultato tipico delle folli contraddizioni del modo di produzione capitalistico il fatto che l’enorme aumento di produttività ottenuto grazie alla “rivoluzione microelettronica” non renda possibile un buon livello di vita per tutti. Al contrario: il lavoro viene compresso, i ritmi di lavoro accelerati e i salari ridotti. Dappertutto nel mondo sempre più persone devono vendersi alle peggiori condizioni poiché la loro forza-lavoro è sempre più deprezzata in relazione al livello di produttività vigente.
Alle contraddizioni del capitalismo appartiene però anche che esso stesso mina i propri fondamenti, poiché una società che si basa sullo sfruttamento della forza-lavoro umana incontra i propri limiti strutturali quando essa rende superflua in sempre più crescente misura questa stessa forza-lavoro. La dinamica dell’economia mondiale è tenuta in corsa, oramai da più di 30 anni, solo da una sempre crescente bolla speculativa e creditizia (“capitale fittizio”). Il capitale ha iniziato a rivolgersi verso i mercati finanziari perché l’economia reale non offriva più alcuna soddisfacente possibilità di investimento. Gli stati si sono indebitati per sanare i bilanci e sempre più persone hanno iniziato a finanziare i loro consumi direttamente o indirettamente con il credito. In questo modo la sfera finanziaria è divenuta l’”industria di base” del mercato mondiale e il motore della crescita capitalistica. La tanto decantata economia reale non è dunque stata “schiacciata” dalla sfera finanziaria, al contrario, essa ha potuto rifiorire solo come sua appendice. Il “miracolo economico cinese” e la “Germania campione mondiale dell’export” degli ultimi decenni non avrebbero potuto esistere senza questo gigantesco circuito di indebitamento globale, con gli USA a giocare un ruolo centrale
Stato di emergenza e stagflazione
Questo continuo procrastinare la crisi ha raggiunto i suoi limiti. Non c’è comunque da esserne troppo felici. Gli effetti potrebbero essere drammatici, poiché adesso l’insieme di crisi e svalorizzazione accumulatosi negli ultimi trenta anni potrebbe scaricarsi con estrema violenza. La politica può al massimo influire sui ritmi e sul corso di questo processo, tuttavia non può fermarlo. Le miliardarie “manovre anti-crisi” possono fallire, e la crisi rovinerebbe sulla cosiddetta “economia reale” con conseguenze catastrofiche, oppure possono riuscire a “tenere” ancora una volta, causando però un esorbitante aumento del debito pubblico che porterà ad un nuovo gigantesco collasso finanziario in un prossimo futuro. Il ritorno della “stagflazione” – inflazione galoppante combinata ad una contemporanea recessione – è già in corso, ad un livello più alto di quello degli anni ’70.
Negli ultimi decenni i salari sono stati fortemente compressi, le condizioni di lavoro precarizzate e gran parte del settore pubblico privatizzata, tanto che una parte insospettabilmente più grande del previsto di persone, e in quantità sempre più crescente, è diventata semplicemente superflua. Il tanto reclamato “ruolo rinnovato dello stato” non ha la minima chance di ricreare un nuovo “welfare-capitalismo” stile anni ’60-’70, con la piena occupazione e un crescente benessere collettivo. Al contrario, servirà solo ad organizzare ed amministrare l’esclusione sociale, razziale e nazionalistica. Il ritorno della “politica regolativa” e del “capitalismo di stato” è concepibile solo nella forma di uno stato di emergenza repressivo e autoritario.
Il mondo è troppo ricco per il capitalismo
L’attuale crisi dei mercati finanziari segna un punto di non-ritorno nell’epoca del capitale fittizio e con ciò la crisi fondamentale del capitalismo, visibile sin dagli anni ’70, raggiunge un nuovo livello. Questa crisi non è quella di uno specifico “sistema anglo-sassone” del “neo-liberismo”, come viene talvolta affermato a seguito di mobilitazioni mosse da un sentimento anti-americano con venature anti-semitiche. Piuttosto ciò che si mostra adesso è che il mondo è troppo ricco per il miserabile modo di produzione capitalistico, che la società è destinata a frantumarsi, inselvatichirsi ed essere ridotta alla mercé della miseria, della violenza e dell’irrazionalità se non riesce ad oltrepassarlo una volta per tutte.
Il problema non sono gli “speculatori” o i mercati finanziari, bensì l’assurdità di un sistema sociale che produce ricchezza solo come prodotto di scarto della valorizzazione del capitale, sia essa reale o fittizia. Il ritorno ad un capitalismo solo apparentemente stabile, fondato sull’impiego di enormi masse di lavoratori, non è più possibile né auspicabile.
Ogni sacrificio che ci venga richiesto per mantenere in vita la (auto)distruttiva dinamica di questo folle modo di produzione e di vita è una sberleffo alla dignitosa esistenza che già da lungo tempo sarebbe possibile vivere in una società emancipata dalla produzione delle merci, dal denaro e dallo stato. La crisi mette in questione l’intero sistema. Sta a noi, adesso, trovare la risposta.
Gruppo Krisis, dicembre 2008.
(www.krisis.org)
martedì 24 agosto 2010
mercoledì 18 agosto 2010
domenica 15 agosto 2010
venerdì 18 giugno 2010
Good news / Bad news
domenica 6 giugno 2010
Testimonianze dalla Freedom Flotilla
Da ascoltare!!
1° Parte
Altre testimonianze.
giovedì 3 giugno 2010
Sempre dalla parte sbagliata
Frattini ribadisce la fiducia incondizionata in una fantomatica inchiesta militare israeliana e non si pone nemmeno il problema che sei suoi concittadini siano stati sequestrati illegalmente assieme ai circa 700 attivisti. Oltretutto al contrario di quanto si desume dai tg, i pacifisti non sono stati rilasciati, bensì espulsi per decreto come se loro stessi avessero chiesto di entrare in Israele.
Secondo il governo israeliano, dato l'embargo imposto ai territori palestinesi gli attivisti e le loro flotte sarebbero dovute prima attraccare in Israele, affinchè venissero controllati gli aiuti umanitari e selezionati nel rispetto delle proprie leggi.
Insomma Israele attacca una flotta di pacifisti arrivati da ogni parte del globo, ne uccide almeno una decina, in acque internazionali, impone il blocco di Gaza da più di tre anni, costruisce muri infiniti che escludono i palestinesi e li recludono nella miseria e nella sofferenza come in un carcere a cielo aperto e vuole decidere quali aiuti possono entrare quali no (e ci sarebbe molto altro da dire, purtroppo).
Questo è un comportamento da governo terrorista che viola qualsiasi norma di diritto internazionale e agisce nella serena impunità. E gli ultra ortodossi festeggiano l'assassinio di uomini e donne che lottavano ogni giorno per far sì che il mondo fosse un pò più vivibile anche per i più deboli della terra.
Un articolo del 2008 che rende l'idea di come si viva assediati.
mercoledì 2 giugno 2010
lunedì 31 maggio 2010
venerdì 28 maggio 2010
Colpo di stato strisciante
È nota la definizione della democrazia come sistema pieno di difetti ma di cui non si è ancora trovato nulla di meglio. Da questa ragionevole assunzione discende, per la maggior parte della gente, la convinzione errata che la democrazia (il migliore o il meno peggio dei sistemi di governo) sia quello per cui la maggioranza ha sempre ragione. Nulla di più falso. La democrazia è il sistema per cui, visto che è difficile definire in termini qualitativi chi abbia più ragione degli altri, si ricorre a un sistema bassamente quantitativo, ma oggettivamente controllabile: in democrazia governa chi prende più consensi. E se qualcuno ritiene che la maggioranza abbia torto, peggio per lui: se ha accettato i principi democratici deve accettare che governi una maggioranza che si sbaglia.
Una delle funzioni delle opposizioni è quella di dimostrare alla maggioranza che si era sbagliata. E se non ce la fa? Allora abbiamo, oltre a una cattiva maggioranza, anche una cattiva opposizione. Quante volte la maggioranza può sbagliarsi? Per millenni la maggioranza degli uomini ha creduto che il sole girasse intorno alla terra (e, considerando le vaste aree poco alfabetizzate del mondo, e il fatto che sondaggi fatti nei paesi più avanzati hanno dimostrato che moltissimi occidentali ancora credono che il sole giri) ecco un bel caso in cui la maggioranza non solo si è sbagliata ma si sbaglia ancora. Le maggioranze si sono sbagliate a ritenere Beethoven inascoltabile o Picasso inguardabile, la maggioranza a Gerusalemme si è sbagliata a preferire Barabba a Gesù, la maggioranza degli americani sbaglia a credere che due uova con pancetta tutte le mattine e una bella bistecca a pasto siano garanzie di buona salute, la maggioranza si sbagliava a preferire gli orsi a Terenzio e (forse) si sbaglia ancora a preferire "La pupa e il secchione" a Sofocle. Per secoli la maggioranza della gente ha ritenuto che esistessero le streghe e che fosse giusto bruciarle, nel Seicento la maggioranza dei milanesi credeva che la peste fosse provocata dagli untori, l'enorme maggioranza degli occidentali, compreso Voltaire, riteneva legittima e naturale la schiavitù, la maggioranza degli europei credeva che fosse nobile e sacrosanto colonizzare l'Africa.
In politica Hitler non è andato al potere per un colpo di Stato ma è stato eletto dalla maggioranza, Mussolini ha instaurato la dittatura dopo l'assassinio di Matteotti ma prima godeva di una maggioranza parlamentare, anche se disprezzava quell'aula «sorda e grigia». Sarebbe ingiusto giocare di paradossi e dire dunque che la maggioranza è quella che sbaglia sempre, ma è certo che non sempre ha ragione. In politica l'appello alla volontà popolare ha soltanto valore legale ("Ho diritto a governare perché ho ricevuto più voti") ma non permette che da questo dato quantitativo si traggano conseguenze teoriche ed etiche ("Ho la maggioranza dei consensi e dunque sono il migliore").
In certe aree della Sicilia e della Campania i mafiosi e i camorristi hanno la maggioranza dei consensi ma sarebbe difficile concluderne che siano pertanto i migliori rappresentati di quelle nobilissime popolazioni. Recentemente leggevo un giornalista governativo (ma non era il solo ad usare quell'argomento) che, nell'ironizzare sul caso Santoro (bersaglio ormai felicemente bipartisan), diceva che costui aveva la curiosa persuasione che la maggioranza degli italiani si fosse piegata di buon grado a essere sodomizzata da Berlusconi. Ora non credo che Berlusconi abbia mai sodomizzato qualcuno, ma è certo che una consistente quantità di italiani consente con lui senza accorgersi che il loro beniamino sta lentamente erodendo le loro libertà. Erodere le libertà di un paese significa di solito mettere in atto un colpo di Stato e instaurare violentemente una dittatura. Se questo avviene, gli elettori se ne accorgono e, se pure non hanno la forza di zione di colpo di Stato che è con lui cambiata. Al colpo di Stato si è sostituito lo struscio di Stato. All'idea di una trasformazione delle strutture dello Stato attraverso l'azione violenta il genio di Berlusconi è stato ed è quello di attuarle con estrema lentezza, passettino per passettino, in modo estremamente lubrificato.
Pensate alla inutile violenza con cui il fascismo, per fare tacere la voce scomoda di Matteotti, ha dovuto farlo ammazzare. Cose da medioevo. Non sarebbe bastato pagargli una buona uscita megagalattica (e tra l'altro non con i soldi del governo ma con quelli dei cittadini che pagano il canone)? Mussolini era davvero uomo rozzissimo. Quando una trasformazione delle istituzioni del Paese avviene passo per passo, e cioè per dosi omeopatiche, è difficile dire che ciascuna, presa di per sé, prefiguri una dittatura - e infatti quando qualche cassandra lo fa viene sbertucciata. Il fatto è che per un nuovo populismo mediatico la stessa dittatura è un sistema antiquato che non serve a nulla. Si possono modificare le strutture dello Stato a proprio piacere e secondo il proprio interesse senza instaurare alcuna dittatura.
Si può dire che il lodo Alfano prefiguri una tirannia? Sciocchezze. E calmierare le intercettazioni attenta davvero alla libertà d'informazione? Ma suvvia, se qualcuno ha delitto lo sapranno tutti a giudizio avvenuto, e l'evitare di parlare in anticipo di delitti solo presunti rispetta se mai la privatezza di ciascuno di noi. Vi piacerebbe che andasse sui giornali la vostra conversazione con l'amante, così che lo venisse a sapere la vostra signora? No, certo. E se il prezzo da pagare è che non venga intercettata la conversazione di un potente corrotto o di un mafioso in servizio permanente effettivo, ebbene, la nostra privatezza avrà bene un prezzo. Vi pare nazifascismo ridurre i fondi per la scuola pubblica? Ma dobbiamo risparmiare tutti, e bisogna pur dare l'esempio a cominciare dalle spese collettive. E se questo consegna il paese alle scuole private? Non sarà la fine del mondo, ce ne sono delle buonissime. È stalinismo rendere inguardabili i telegiornali delle reti pubbliche? No, se mai le vecchie dittature facevano di tutto per rendere la radio affettuosissima. Ma se questo va a favore delle reti private? Beh, vi risulta che Stalin abbia mai favorito le televisioni private?
Ecco, la funzione dei colpi di Stato striscianti è che le modificazioni costituzionali non vengono quasi percepite, o sono avvertite come irrilevanti. E quando la loro somma avrà prodotto non la seconda ma la terza Repubblica, sarà troppo tardi. Non perché non si potrebbe tornare indietro, ma perché la maggioranza avrà assorbito i cambiamenti come naturali e si sarà, per così dire, mitridatizzata. Un nuovo Malaparte potrebbe scrivere un trattato superbo su questa nuova tecnica dello struscio di Stato. Anche perché di fronte a essa ogni protesta e ogni denuncia perde valore provocatorio e sembra che chi si lamenta dia corpo alle ombre.
Pessimismo globale, dunque? No, fiducia nell'azione benigna del tempo e della sua erosione continua. Una trasformazione delle istituzioni che procede a piccoli passi può non avere tempo per compiersi del tutto, a metà strada possono avvenire smandrappamenti, stanchezze, cadute di tensione, incidenti di percorso. È un poco come la barzelletta sulla differenza tra inferno tedesco e inferno italiano. In entrambi bagno nella benzina bollente al mattino, sedia elettrica a mezzogiorno, squartamento a sera. Salvo che nell'inferno italiano un giorno la benzina non arriva, un altro la centrale elettrica è in sciopero, un altro ancora il boia si è dato malato… Tagliare la testa al re o occupare il Palazzo d'Inverno è cosa che si fa in cinque minuti. Avvelenare qualcuno con piccole dosi d'arsenico nella minestra prende molto tempo, e nel frattempo chissà, vedrà chi vivrà. Per il momento, resistere, resistere, resistere.
via L'Espresso
lunedì 24 maggio 2010
Stanno lavorando per noi
martedì 18 maggio 2010
giovedì 13 maggio 2010
Z'EV live @ Xm24 (Bologna)
Start at 22.00, punctual, at via Fioravanti 24, Bologna.
For info, info@spettrorec.com
Z'EV
Conceptual artist, poet and sound sculptor. After studying at CalArts with Concrete poet Emmett Williams he produced visual and sound poetries, and was included in the “Second Generation” show at the Museum of Conceptual Art in San Francisco in 1975.
While but one of the progenitors of the ‘industrial movement’ in the mid-70’s, he, along with Neil Megson, was primarily responsible for delivering the ‘tribal’ impulse and esthetic into the Western cultural milieu between the years 1978-1984.
While generally most known as a solo performer, since 2003 he has been concentrating on cooperative and collaborative composition and performance. Recording/performing with:
Oren Ambarchi, Konrad Becker [as PSYOPS SOUND SYSTEM], Hans Joachim Irmler [as FAUZ’t], David Jackman/Organum, Jason Kahn, Kknull, Larsen, Franciso Lopez, Merzbow, Bj Nilsen, Stephen O’malley, Osso Exotico, Pita, Boyd Rice, the.bänd, Kasper T.Toeplitz, Luc Van Acker, Nico Vascellari [as Pslayer], Chris Watson, and John Zorn.
Stefano Pilia was born in Genoa in 1978. He lives and works in Bologna. An electro-acoustic composer and multi-instrumentalist who has realeased various recordings with both Italian and foreign labels , has toured Europe and the USA, collaborating with artists as well as musicians. His work has become progressevly concerned with the research of the sculputural dimensions of sound and it's relations with space both through instrumental executional practices and investigations into the recording and production process. He is one of the founder members of 3/4HadBeenEliminated, a synthethis between improvisation, electro-acoustic composition and avant-rock sensibilties. He generally plays live as solo and with 3/4HadBeenEliminated and Massimo Volume, and frequently collaborates on the sound-tracking (both live and on CD/video) for the productions of Zimmerfrei, Cosmesi, Homemovies and Wuming2.
domenica 2 maggio 2010
venerdì 23 aprile 2010
mercoledì 21 aprile 2010
I need that record!
lunedì 19 aprile 2010
giovedì 15 aprile 2010
Gli inquilini resistenti
Da nove giorni sotto la nuova sede del comune di Bologna (un palazzaccio orribile tutto vetri e acciaio) si è installato un presidio permanente degli inquilini resistenti. Ecco, gli inquilini resistenti non sono degli affittuari partigiani ma persone comuni (la maggior parte migranti) che, oltre ad essere schiacciate dai meccanismi di esclusione sociale, sono vittime dell'evanescente sistema di edilizia pubblica italiana e dell'arroganza dei proprietari di casa (troppo spesso in combutta con la rigida burocrazia statale e la crudeltà delle "forze dell'ordine"). Tutto questo si traduce in sfratti quotidiani ordinati per accontentare l'ultima voglia dello speculatore di turno. Gli inquilini resistenti, e chi solidarizza con loro, sono lì da nove giorni "per reclamare il diritto alla casa, per il blocco degli sfratti, per la requisizione delle case sfitte, per le case popolari, per la tutela degli insolventi al mutuo prima casa".
Dormono lì (in una allegra e variopinta tendopoli con tanto ironica toponomastica: vicolo degli sfratti, piazza del diritto alla casa...), organizzano assemblee, dibattiti, aperitivi, concerti, cercano di sensibilizzare le persone del quartiere su queste problematiche (imperdibili gli sguardi schifati che arrivano dal locale fighetto lì a fianco) e intanto continuano la loro lotta quotidiana sul territorio (è di oggi la notizia che sono riusciti a bloccare l'ennesimo sfratto in città).
Fino ad oggi l'amministrazione comunale (commissiariata in seguito all'affaire Delbono) tace. Il problema è che a tacere sono anche i mezzi di comunicazione: fino a qualche giorno fa nessuno quotidiano locale o telegiornale regionale aveva parlato dell'iniziativa, nonostante la tendopoli sia lievitata a vista d'occhio e sempre più persone durante la giornata sostengano la lotta degli inquilini resistenti. Poi, in seguito ad un presidio sotto la sede Rai locale, sembra che siano riusciti ad attirare un minimo di attenzione. In ogni caso il presidio è ad oltranza, sperando che il comune decida presto di intervenire concretamente per risolvere l'ormai drammatica crisi abitativa bolognese.
Info:
http://bolognaprendecasa.noblogs.org/
http://asia.rdbcub.it/
http://www.zic.it/
lunedì 12 aprile 2010
lunedì 22 marzo 2010
mercoledì 17 marzo 2010
Copyright always wins!
Per la prima volta il continuo calo dei ricavi da supporti fisici come cd e dvd (-8.7 milioni di sterline) è stato compensato positivamente dal comparto online (+12 milioni di sterline).
Risultato finale: il fatturato totale è aumentato del 2,6%
Ma internet non doveva uccidere la musica ed affamare gli artisti ?
via LorenzoC
giovedì 4 marzo 2010
Effetti collaterali?
L'esercito statunitense non solo nega di aver usato armi in grado di provocare simili danni (uranio impoverito?) ma nega persino che vi sia un aumento di malformazioni natali in seguito all'attacco di Fallujah di sei anni fa.
Commenti?
Qui e qui altri articoli e qua un altro video, tutti con immagini che potrebbero turbarvi.
domenica 28 febbraio 2010
Cellulari e tumori: la parola all'esperto
Gli occhi dell'oncologo parlano da soli: non ha la minima idea di cosa stia parlando. Dovremmo riflettere bene su quest'uso scriteriato della tecnologia.
Mazzetta, invece, si è documentato per bene e ha tirato fuori quest'ottimo articolo.
martedì 23 febbraio 2010
mercoledì 17 febbraio 2010
Prevenire e inculare
Prima notizia (da Il Manifesto del 10.02): qualche giorno fa, alle tre del mattino, i Carabinieri prelevano 27 ragazzi tra i 17 e i 23 anni dalle loro abitazioni di Monfalcone e comuni limitrofi; li scarrozzano al pronto soccorso; gli fanno “volontariamente” firmare il modulo di consenso; gli fanno fare dagli operatori in servizio i prelievi per i test antidroga. Risultato: sequestro di modiche quantità di droga, sei denunce per cessione e 21 segnalazioni alla prefettura per consumo. Il blitz fa parte di una più ampia operazione disposta dai Tribunali dei Minori di Trieste e Gorizia. Il Comandante provinciale della Benemerita, Roberto Zuliani, vanta nelle sue dichiarazioni il grande valore sociale di quest’azione di “prevenzione” e di avvertimento alle famiglie. Di parere diametralmente e seccamente opposto la Camera penale di Gorizia: in una delibera riguardante il fatto sottolinea come in un ordinamento democratico, attento ai diritti dei cittadini, una funzione politico-sociale come quella esercitata dall’Arma non possa e non debba essere affidata alle Forze dell’Ordine. A questo giudizio non c’è molto da aggiungere, considerato che il fatto sembra una replica dei sequestri di persona, tramite “lettre de cachet”, nella Francia assolutista dell’Ancien Régime. Con più spazio, di certo, si potrebbe parlare del clima non proprio idillico di quella notte, quando neanche uno dei 27 esercita il diritto di rifiuto dei test, quando gli operatori di pronto soccorso fanno zitti e buoni “il loro dovere”. E magari anche del silenzio tombale dei grandi media.
Seconda notizia (da Il Tirreno del 13.02): dalla “terapia” di gruppo a quella individuale. A prato due ragazzi vengono sorpresi per strada con un pò di fumo da due Carabinieri. Senza verbalizzare, il capopattuglia avrebbe intascato la roba; e poi lasciato andare i “rei” senza denunciarli né segnalarli alla prefettura. Dopo qualche giorno uno dei due, minore, confessa ai genitori di esser stato successivamente contattato dal milite in subordine; invitato a casa sua a Chiesina Uzzanese; convinto – facendo leva sul “trattamento speciale” accordato in precedenza – a subire un rapporto sessuale, per buona giunta ripreso con cellulare o telecamera e riversato in un computer. I genitori riferiscono al Comando provinciale: si apre un indagine; si fa perquisire l’abitazione sospetta; si sequestra il computer; e qui, per ora, la vicenda scende come il Timavo nel percorso carsico della Procura di Prato (competente, tra l’altro, per l’eventuale appropriazione indebita della roba, ma non per l’eventuale violenza sessuale in territorio di Pistoia). Se la storia viene confermata – e ci si deve augurare una smentita documentata e convincente - si sentirà di certo parlare di mele marce, di “situazione sotto controllo”: ma mele marce ieri (i militi dell’affaire Marrazzo), forse altre mele marce oggi… la china sembra alquanto scivolosa, la situazione a forte rischio di sfuggire – bertolasianamente – al controllo.
Giorgio Bignami
* I celebri versi del “Ça ira” del nostro Giosuè nazionale sembrano assai pertinenti: si riferiscono infatti agli eroici sanculotti incalzati dai mercenari della maxi-coalizione di regali parenti e ricchi compagni di merenda dei Borboni di Francia; eppur vinceranno.
via Fuoriluogo.it
Hüsker Dü - Signals from above
can't see a thing cause your eyes are closed
dirt cheap love is a thing of the past
I feel hate cause I move fast
You think the whole world is incense, peace and love
you can't escape the siganls from above.
lunedì 15 febbraio 2010
Piombo Fuso
domenica 14 febbraio 2010
giovedì 11 febbraio 2010
NO VAT 2010 @ Roma
Non viene richiesta alcuna quota per aderire, ma se vogliamo continuare ad avere questa indipendenza dobbiamo contribuire anche economicamente alla costruzione di NO VAT, quindi chiunque, gruppi e/o singoli/e/*, voglia appoggiare l'indipendenza di NO VAT può fare un versamento su
C/C: 6725417 - ABI: 01030 - CAB 02800: - CIN: V
PRESSO MONTE DEI PASCHI DI SIENA AG. FIRENZE SEDE
INTESTATO A: AZIONE GAY E LESBICA Firenze
codice IBAN IT70V0103002800000006725417
Come deciso nell'assemblea nazionale di Facciamo Breccia è stato infatti aperto un sottoconto del CCB di Azione gay e Lesbica appositamente per raccogliere l'autofinanziamento di NO VAT.
Per poter verificare l'effettivo accreditamento preghiamo inoltre di inviare una mail con l'importo e il nominativo del/la versante alla mail adesioni@facciamobreccia.org
domenica 7 febbraio 2010
Chi vuole imporre a Joy il silenzio?
Il 04/02/2010 l'avvocato Massimiliano D'Alessio chiama in carcere a Como, per l'istanza depositata nel tribunale di Milano il 2 febbraio scorso, che gli autorizza l'ingresso in carcere insieme all'interprete nigeriana per incontrare in colloquio la sua assistita Joy.
Dall'ufficio colloqui del carcere rispondono che è tutto a posto per la suddetta visita.
Il giorno seguente, venerdì 5 febbraio 2010, l'avvocato insieme all'interprete si presenta all'ufficio colloqui del carcere di Como per incontrare la sua assistita e gli viene detto che Joy il 4 febbraio 2010 ha revocato la nomina al suo avvocato di fiducia, Massimiliano d'Alessio, nominando l'avvocata d'ufficio che le avevano assegnato in precedenza e con la quale non ha mai avuto un colloquio né un contatto.
Non avendo potuto incontrarla non ci spieghiamo come Joy abbia potuto scegliere di cambiare l'avvocato che la seguiva fino a quel momento nel processo di appello per la rivolta dello scorso agosto nel Cie di via Corelli a Milano e nella denuncia per tentata violenza sessuale nei confronti dell'ispettore capo dello stesso Cie, Vittorio Addesso, mettendosi così nelle mani di un'emerita sconosciuta.
Allora ci chiediamo: ma ha fatto la richiesta veramente Joy? Quale 'forza oscura' l'ha indotta a farlo? In questo modo non ha potuto parlare con il suo avvocato e la interprete nigeriana. Perchè succedono queste cose improvvise? C'è qualcuno o qualcosa che non vuole che si sappia come è andata la vicenda?
Non abbiamo potuto vedere Joy, non abbiamo potuto parlare con Joy, non sappiamo come stia, non sappiamo cosa pensi, non abbiamo potuto dirle che il 12 febbraio, giorno della sua scarcerazione, saremo lì fuori ad aspettarla.
Lei continua a lottare, ma purtroppo è in carcere dove non possiamo comunicare con lei perché loro non vogliono.
Dobbiamo far sapere a tutti che non possono zittirla perchè siamo noi la sua voce!
Appuntamento 12 febbraio ore 6.30 di mattina davanti alla stazione di Albate Camerlata Fs. Dalle ore 7 in poi davanti al carcere di Como – in via Bassone 11 – per aspettare Joy!
Invitiamo chi non può venire a Como a costruire iniziative a supporto del presidio nel territorio in cui vive.
Leggete e cliccate anche alcuni articoli di Femminismo a sud e lo stesso noinonsiamocomplici qui, qui, qui e qui.
sabato 23 gennaio 2010
La paura funziona
"L'influenza A è una bufala orchestrata dalle case farmaceutiche, tramite l'Organizzazione mondiale della sanità, per fare miliardi con inutili e per giunta pericolosi vaccini. Uno dei più grandi scandali sanitari del secolo.
E' stata una grande campagna di panico sostenuta da una massiccia operazione di disinformazione che ha procurato enormi guadagni a chi l'ha pianificata, enormi sprechi di denaro pubblico. Ed elevati rischi per la salute della popolazione a causa della velocità con cui i vaccini sono stati prodotti: alcuni con ingredienti non sufficientemente testati, altri addirittura, come il vaccino della Novartis, creati in bireattori da cellule cancerogene: una tecnica finora mai usata".
Wolfang Wodarg
Presidente della commissione Sanità del Consiglio d'Europa
L'Italia ha regalato a Novartis 184 milioni di euro. Proprio con la Novartis il governo italiano, all'epoca dell'allarme, ha firmato un accordo capestro per l'acquisto di 24 milioni di dosi a un costo di circa 184 milioni di euro. Anche se sono stati somministrati solo 850mila vaccini, le clausole del contratto non prevedono né restituzione né rimborsi. Un bell'affare di cui possiamo ringraziare l'ex ministro della Sanità, Maurizio Sacconi. O forse sua moglie Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria.
via PeaceReporter
giovedì 21 gennaio 2010
Hai(u)ti?
Eric Toussainte, direttore del Comitato per l’annullamento del Debito del Terzo Mondo (CADTM), avverte che le esperienze negative dei soccorsi internazionali in occasione dello tsunami, convogliati verso il Bangladesh, Indonesia, Sri Lanka e Bangladesh, possono ripetersi puntualmente ora nell’isola caraibica. I fondi raccolti servirono per arricchire le grandi compagnie e le autorità locali. L’esperienza dei soccorsi confluiti nel 2004 ad Haiti in occasione del ciclone Jeanne, non fanno purtroppo sperare in bene.
Tutti gli aiuti finanziari cash sono vincolati e accaparrati dai grandi centri finanziari o dagli organismi internazionali creditori (Club de Paris, FMI ecc).
“Più dell’80% del debito estero di Haiti appartiene al Banco mondiale (BM) ed al Banco Interamericano dello Sviluppo (BID)” dice Toussaint. “Il programma PPME (Iniziativa Paesi Poveri molto indebitati) a cui venne ammesso Haiti nel 2006, è una tipica “operazione di lavaggio” del debito odioso. Il risultato è che solo tre anni dopo, il debito haitiano era aumentato da 1337 a 1884 milioni di dolari”.
Ad Haiti, l’unico ed effettivo aiuto concreto - dagli effetti duraturi - che si possa concedere, è l’annullamento del suo debito estero. In tal senso, gli annunci fatti dalla Francia e dall’Italia vanno nella direzione corretta perchè esonerano gli haitiani dal pagamento del debito esistente.
via America Latina - Altri occhi e parole
mercoledì 20 gennaio 2010
Berto-lazy-o
photo credits: colormagickid
lunedì 18 gennaio 2010
Tecno-mafia
via emmanuelnegro
Brambilla vuol dire modestia
in cui si dice che LEI ha varato questo brillante provvedimento che "permette alle famiglie italiane, in un momento di crisi congiunturale (congiuntura un corno, questa è una crisi strutturale!) come quello attuale, di poter trascorrere momenti di relax e di riposo ad un costo ridotto" e di "destagionalizzare le proprie vacanze".
Capito? Non pensate alle bollette, ai mutui, agli affitti, alla spesa e a tutto il resto. Fatevi una bella vacanza. Meglio se destagionalizzata.
E se potete, non tornate più, che ci sono gli ufficiali giudiziari ad aspettarvi...
Questa sì che è "una vera e propria azione concreta al servizio delle molteplici esigenze delle famiglie italiane".
domenica 17 gennaio 2010
Attentato incendiaro contro i NO-TAV
Ieri sera, forti del clima disgustoso creato dai media, dai politici e dalle istituzioni contro il popolo NO TAV (reo di difendere la legalità e la propria terra, oltre che difendere le finanze dello Stato e dell'Europa dalle grinfie voraci di politici, affaristi & mafiosi) i "soliti ignoti" hanno incendiato il presidio NO TAV di Bruzolo.
Il pronto intervento di cittadini e vigili del fuoco hanno potuto limitare i danni che, al di là dell'odioso gesto di chi fa della violenza le sue ragioni (d'altronde non ne ha altre), restano comunque ingenti.
Adesso il presidio è stato "sequestrato" dalla magistratura per le indagini. Questo "sequestro" deve durare al massimo due o tre giorni. Il presidio deve essere immediatamente ricostruito.
Per dare una risposta FORTE ed IMMEDIATA alle MAFIE che stanno dietro a questo gesto, l'assemblea popolare tenutasi ieri sera al presidio di Susa ha fatto queste proposte:
1. Questa sera, domenica 17 gennaio, alle ore 21 ritrovo al presidio di Bruzolo con fiaccole, pile, candele, lumini e luminarie varie per una marcia contro il clima di violenza, quanto meno verbale, e di intolleranza alla dissidenza nei confronti delle ISTITUZIONI LOCALI REGOLARMENTE E DEMOCRATICAMENTE ELETTE, i COMITATI ed il MOVIMENTO NO TAV, e dei CITTADINI RESISTENTI che non accettano il pensiero unico PRO TAV del Governo, di madama Bresso e di Saitta. Questa campagna istituzionale è stata amplificata e ingigantita oltre ogni decenza da tutti i media, e questo gesto incendiario e sconsiderato è il frutto di questo clima.
Si partirà dal presidio di Bruzolo e si salirà in piazza del municipio.
2. Sabato prossimo nel pomeriggio manifestazione NO TAV e CONTRO TUTTE LE MAFIE dal presidio di Susa al municipio di Susa passando per tutti i siti dove, nel comune di Susa dovrebbero venire impiantati i cantieri delle trivelle.
Susa, 17 gennaio 2010
Movimento NO-TAV
venerdì 15 gennaio 2010
sabato 9 gennaio 2010
La città di cartone
tratto da La città di cartone di Gialuigi Lopes - Premio "L'anello debole" 2009 - Opera menzionata, sezione "TV"
giovedì 7 gennaio 2010
lunedì 4 gennaio 2010
The show must go on
1. L'intera vita delle società, in cui dominano le moderne condizioni di produzione, si annuncia come un immenso accumulo di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione.
[...]
4. Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale tra le persone, mediato dalle immagini.
Guy Debord, La società dello spettacolo