Ricevetti in regalo questo romanzo (edito dalla Feltrinelli nel 2002) tre anni fa, e a colpirmi subito fu il titolo bizzarro. Poi, non sapendo cosa aspettarmi, iniziai curioso la lettura, e in una settimana mi ritrovai alla fine del libro, quasi dispiaciuto di non poter rimanere ancora un po' in compagnia delle storie di Tusset. Stile asciutto e dialoghi ritmati, ma soprattutto una persistente, a tratti fragorosa e caustica ironia è ciò che distingue il modo di scrivere di questo quarant'enne informatico catalano, al debutto assoluto come romanziere.
Il racconto parte a manetta, lasciando quasi senza fiato il lettore, con dialoghi esilaranti e una sommaria descrizione dello sfondo nel quale si svolge l'azione (una Barcellona "stupefacente", in ogni sua possibile accezione). In seguito, quando la vicenda si complica, quando non sai proprio che cosa possa succedere nelle cento pagine che ti separano dalla fine del libro, ecco che Tusset tira fuori quel colpo di genio che lascia totalmente spiazzato. Colpo di genio nel quale si inserisce alla perfezione uno stupendo finale, che sorprende per fantasia e originalità.
Insomma un romanzo avvincente, scritto da un giovane (visto che ormai anche i quarant'enni sono da considerarsi dei ragazzi) e rivolto ai giovani (colpisce l'aderenza assoluta del linguaggio dei personaggi alla realtà odierna); un thriller con una spruzzata di cyberpunk e di filosofia di strada. Pollice su.
Dalla quarta di copertina:
Cosa succede quando Pablo Baloo Miralles, trentenne disadattato e arrogante, fannullone, misogino, oltre che pecora nera e noto filosofo della Rete, si trova coinvolto in un mistero nel quartiere più figo di Barcellona? A bordo di un coupé, Pablo ci guida nei meandri di una storia ricca di allegri sprazzi alcolici, divagazioni veneree, sulle tracce di suo fratello Sebastián, detto The First, presidente della Miralles & Miralles, la prospera azienda di famiglia. Una fuga con l'amante? La vendetta di qualche impostore della concorrenza? Un rapimento? L'agitazione dei familiari costringe Pablo a improvvisarsi detective nelle viscere di un'inedita Barcellona dalle mille meraviglie.
Il racconto parte a manetta, lasciando quasi senza fiato il lettore, con dialoghi esilaranti e una sommaria descrizione dello sfondo nel quale si svolge l'azione (una Barcellona "stupefacente", in ogni sua possibile accezione). In seguito, quando la vicenda si complica, quando non sai proprio che cosa possa succedere nelle cento pagine che ti separano dalla fine del libro, ecco che Tusset tira fuori quel colpo di genio che lascia totalmente spiazzato. Colpo di genio nel quale si inserisce alla perfezione uno stupendo finale, che sorprende per fantasia e originalità.
Insomma un romanzo avvincente, scritto da un giovane (visto che ormai anche i quarant'enni sono da considerarsi dei ragazzi) e rivolto ai giovani (colpisce l'aderenza assoluta del linguaggio dei personaggi alla realtà odierna); un thriller con una spruzzata di cyberpunk e di filosofia di strada. Pollice su.
Dalla quarta di copertina:
Cosa succede quando Pablo Baloo Miralles, trentenne disadattato e arrogante, fannullone, misogino, oltre che pecora nera e noto filosofo della Rete, si trova coinvolto in un mistero nel quartiere più figo di Barcellona? A bordo di un coupé, Pablo ci guida nei meandri di una storia ricca di allegri sprazzi alcolici, divagazioni veneree, sulle tracce di suo fratello Sebastián, detto The First, presidente della Miralles & Miralles, la prospera azienda di famiglia. Una fuga con l'amante? La vendetta di qualche impostore della concorrenza? Un rapimento? L'agitazione dei familiari costringe Pablo a improvvisarsi detective nelle viscere di un'inedita Barcellona dalle mille meraviglie.
1 commento:
almeno ringrazia chi ti ha regalato il libro..........e forse ha precorso i tempi
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