martedì 20 gennaio 2009

Bologna, donne in piazza per dire basta al massacro

Mercoledì 21 gennaio dalle 17 alle 19 saremo in Piazza Nettuno (Bologna) donne singole, di associazioni, della rete delle donne, per tentare di far sentire la nostra vicinanza e sorellanza alle donne di Gaza così drammaticamente colpite dal massacro portato avanti dall'esercito israeliano, per esprimere il nostro BASTA AL MASSACRO, la nostra volontà di chiedere che lo stato israeliano sia chiamato a rispondere davanti al tribunale internazionale per i crimini di guerra e contro i diritti umani che ha compiuto e sta compiendo in nome di una fantomatica sicurezza mentre nega dignità alla popolazione palestinese e infligge a donne e uomini, bambine e bambini, umiliazioni e violenze infinite, sradica ulivi, ruba terra ogni giorno di più, costruisce muri, check point dove nega il passaggio verso un ospedale e costringe le donne a partorire dietro un masso senza curarsi se questo procurerà la morte della madre o del neonato o di entrambi.

C'è un'opposizione in Israele composta da donne e uomini che dedicano la maggior parte del loro tempo a manifestare, a compiere piccoli e grandi atti definiti di "tradimento dello stato ebraico", a cercare di impedire soprusi, a difendere legalmente i palestinesi, a lottare accanto ai palestinesi, a chiedere che si metta fine al massacro, siamo qui anche per sostenere questa opposizione che per quanto minoritaria, fa tutto quello che è possibile fare continuando a ripetere che bisogna cessare l'occupazione dei territori oltre che smettere di massacrare la popolazione di Gaza.

Se guardiamo l'evolversi negli anni della carta geografica del territorio Israelo palestinese, con il progressivo ridursi dei territori dove i palestinesi possono vivere come in bantustan , vediamo chiaramente "Chi vuole mandare via chi":


Lo stato israeliano esiste ed è riconosciuto dal mondo benché non da hamas mentre lo stato palestinese senza la restituzione dei territori rubati non potrà mai esistere.

Siamo qui anche per denunciare le menzogne della maggior parte della stampa e dei media italiani che operando autocensura preventiva,si schierano con Israele dimostrando una mancanza di umanità e ormai una assuefazione alla menzogna che fa veramente orrore, il giornalismo crediamo debba essere un'altra cosa, un massacro è un massacro non è né una guerra, né un conflitto.

Siamo qui anche per denunciare l'uso ancora una volta interno che la politica italiana fa della questione di gaza mettendo in evidenza tutto il suo cinismo e la sua amoralità, qualche esempio positivo di impegno e generosità non fa altro che mettere maggiomente in evidenza la pochezza generale ed i giochi di potere che prevalgono.

Siamo inoltre qui per denunciare lo scarso coraggio dell'Europa, di fronte all'ingiustizia fatale di quanto accade a Gaza, meno male che per iniziativa di Luisa Morgantini e altri parlamentari si sta rallentando l'iter della procedura di perfezionamento dei rapporti con Israele che avrebbe dovuto rafforzare ancora di più i legami prima di tutto economici e poi politici che legano con nodi strettissimi l'Europa e Israele.

Siamo qui per dire che bisogna inventare sempre nuove forme di lotta per dire no alla violenza, perché si metta fine alla mattanza avviando un vero cammino di pace che riconosca l'esistenza e la dignità di tutti.

La rete delle donne


1 commento:

Alberto ha detto...

Mentre sto scrivendo sarete in piazza. Sono con tutte voi. Ciao.