venerdì 1 maggio 2009

Festa del non-lavoro

C'è una categoria di persone che questa crisi non la sente: sono quelli delle crociere che non capiscono perchè dei Somali possano attaccare le loro navi, sono alcuni di altre regioni che non capiscano come si possa rimanere in mutande dentro un campo sportivo, sono quelli che incitano gli italiani a consumare e ad essere ottimisti. Il lavoro non ha più il valore di una volta. Potrebbe essere una frase banale. Forse abbiamo tirato troppo la corda nell'idealizzarlo. Ho già sostenuto in questo blog come il lavoro faccia schifo. Ma adesso non fa solo schifo, è qualcosa di pericoloso per i giovani e per i vecchi: per i giovani perchè qualcuno, all'uscita dalle Università, li illude che quello sia l'ultimo scoglio da superare per entrare nel mondo gioioso della produttività. Per i vecchi perchè qualcuno fa capire loro che , dopo il lavoro, non conteranno più un cazzo e saranno costretti a morire di inutili pensioni. Spero possa tornare un pizzico di realismo sulle reali possibilità di questo paese, senza drammi. Ma se dramma sarà, spero di avere una pala per poter dissotterrare i miei fucili...
tratto da un commento de Il Grande Favollo

4 commenti:

laritorna ha detto...

Non ho mai sentito il lavoro lontano come in questo ultimo anno. Il paradosso è che ho tanto lavoro, ma questo è lontanissimo dal procurare a me ed alla mia famiglia, un minimo di serenità. Figuriamoci poi per chi non ha più un lavoro. Sono tra quegli artigiani che riesce ancora a galleggiare, combattendo contro banche che stanno facendo pagare i loro errori ai piccoli correntisti. Ma c'è una categoria di persone che questa crisi non la sente: sono quelli delle crociere che non capiscono perchè dei Somali possano attaccare le loro navi, sono alcuni di altre regioni ( io sono abruzzese) che non capiscano come si possa rimanere in mutande dentro un campo sportivo, sono quelli che incitano gli italiani a consumare e ad essere ottimisti. Il lavoro non ha più il valore di una volta. Potrebbe essere una frase banale. Forse abbiamo tirato troppo la corda nell'idealizzarlo. Ho già sostenuto in questo blog come il lavoro faccia schifo. Ma adesso non fa solo schifo, è qualcosa di pericoloso per i giovani e per i vecchi: per i giovani perchè qualcuno, all'uscita dalle Università, li illude che quello sia l'ultimo scoglio da superare per entrare nel mondo gioioso della produttività. Per i vecchi perchè qualcuno fa capire loro che , dopo il lavoro, non conteranno più un kazzo e saranno costretti a morire di inutili pensioni. Spero possa tornare un pizzico di realismo sulle reali possibilità di questo paese, senza drammi. Ma se dramma sarà, spero di avere una pala per poter dissotterrare i miei fucili...

Titus Bresthell ha detto...

@ favollo:
io e te bisogna che ci si incotnri prima o poi...che io una pala da qualche parte la dovrei avere...

laritorna ha detto...

Ti ringrazio per la citazione. Non merito tanto onore. Forse ho un unico pregio: rendere a parole quello che gran parte di noi ha capito già da tempo. Grazie.

Pel(l)acani ha detto...

Spero possa tornare un pizzico di realismo sulle reali possibilità di questo paesee soprattutto sulle reali possibilita' dell'essere umano, a prescindere dal possesso o meno di un lavoro.