Che gli umani siano stupidi è una cosa ormai accertata e lo dimostrano gli innumerevoli paradossi a cui è giunta la nostra civiltà. Penso in particolare ai vari rimedi escogitati per limitare i danni causati dall'inquinamento, prodotto a sua volta dall'uomo stesso.
In questo campo, l'ultima trovata arriva dalla Columbia University, che sta lavorando al progetto di 'spazzini dell'aria' molto particolari: dei dispositivi che sotto forma di alberi sarebbero in grado di catturare attraverso le loro 'foglie' di plastica il carbonio che è nell'aria, ad una velocità 1.000 volte maggiore di quella degli alberi reali.
Il prototipo creato sarebbe in grado di catturare, attraverso le foglie, il carbonio presente nell'aria, che a quel punto verrebbe intrappolato in una camera speciale, 'spremuto' e immagazzinato come biossido di carbonio liquido.
In pratica la tecnologia studiata dai ricercatori americani sembra molto simile a quella per catturare il carbonio a disposizione fino ad oggi, con la differenza che questi alberi possono essere posizionati ovunque e possono fare il loro 'lavoro' sempre e potrebbero liberarci del CO2 rilasciato nell'aria non solo dalle fabbriche ma anche dalle macchine, dagli aerei o laddove sarebbe quasi impossibile da 'acchiappare'.
Premesso che in ogni caso preferirei vedere in città più alberi con radici, fusti e foglie VERE, sicuramente questo mi sembra un eccellente passo in avanti rispetto all'utilizzo che degli "alberi" ne hanno fatto e vogliono continuare a farne alcuni sadici ed infami im-prenditori nostrani, su commissione delle principali compagnie telefoniche nazionali.
Questi assassini dell'etica ed amanti del profitto, hanno cosparso l'Italia di antenne (per i cellulari), prestando molta attenzione all'eventuale risvolto conflittuale del loro lavoro. Hanno pensato bene di inventarsi antenne camuffate da alberi, evitando così eventuali ed indesiderati grattacapi provenienti da cittadini armati di un minimo di buon senso. Il vergognoso campionario prevede antenne-Pino nero, antenne-Pino marittimo, antenne-Palma da dattero, antenne-Palma da cocco e antenne-Cipresso, affinchè l'amministratore locale di turno possa trovare la soluzione che meglio si adatta alla conformazione botanica del territorio.
Fa sorridere vedere, però, che questi valenti im-prenditori italici, hanno riservato un trattamento speciale per il nostro presdelcons, progettando un'elegante antenna-Palma nana, i cui esemplari potrà spargere per l'intero parco di Villa Certosa senza mai provare alcun senso di inferiorità.
Aprite bene gli occhi, dunque, e toccate sempre con mano (e naso) gli alberi che vi circondano.
Potrebbero essere di plastica!
In questo campo, l'ultima trovata arriva dalla Columbia University, che sta lavorando al progetto di 'spazzini dell'aria' molto particolari: dei dispositivi che sotto forma di alberi sarebbero in grado di catturare attraverso le loro 'foglie' di plastica il carbonio che è nell'aria, ad una velocità 1.000 volte maggiore di quella degli alberi reali.
Il prototipo creato sarebbe in grado di catturare, attraverso le foglie, il carbonio presente nell'aria, che a quel punto verrebbe intrappolato in una camera speciale, 'spremuto' e immagazzinato come biossido di carbonio liquido.
In pratica la tecnologia studiata dai ricercatori americani sembra molto simile a quella per catturare il carbonio a disposizione fino ad oggi, con la differenza che questi alberi possono essere posizionati ovunque e possono fare il loro 'lavoro' sempre e potrebbero liberarci del CO2 rilasciato nell'aria non solo dalle fabbriche ma anche dalle macchine, dagli aerei o laddove sarebbe quasi impossibile da 'acchiappare'.
Premesso che in ogni caso preferirei vedere in città più alberi con radici, fusti e foglie VERE, sicuramente questo mi sembra un eccellente passo in avanti rispetto all'utilizzo che degli "alberi" ne hanno fatto e vogliono continuare a farne alcuni sadici ed infami im-prenditori nostrani, su commissione delle principali compagnie telefoniche nazionali.
Questi assassini dell'etica ed amanti del profitto, hanno cosparso l'Italia di antenne (per i cellulari), prestando molta attenzione all'eventuale risvolto conflittuale del loro lavoro. Hanno pensato bene di inventarsi antenne camuffate da alberi, evitando così eventuali ed indesiderati grattacapi provenienti da cittadini armati di un minimo di buon senso. Il vergognoso campionario prevede antenne-Pino nero, antenne-Pino marittimo, antenne-Palma da dattero, antenne-Palma da cocco e antenne-Cipresso, affinchè l'amministratore locale di turno possa trovare la soluzione che meglio si adatta alla conformazione botanica del territorio.
Fa sorridere vedere, però, che questi valenti im-prenditori italici, hanno riservato un trattamento speciale per il nostro presdelcons, progettando un'elegante antenna-Palma nana, i cui esemplari potrà spargere per l'intero parco di Villa Certosa senza mai provare alcun senso di inferiorità.
Aprite bene gli occhi, dunque, e toccate sempre con mano (e naso) gli alberi che vi circondano.
Potrebbero essere di plastica!
7 commenti:
ciù in là ü ghea tapaü.
scoundrel
ciù in là ü ghea tapaü.
scoundrel
@scoundrel
"più in là era tappato", giusto?
ma temo di non aver capito il riferimento..
@Titus:era riferito alle antenne-albero(quelle italiane).
E' un modo di dire che si usa nei confronti di chi ha avuto una "pensatona"(il degurdiü=volpinghen di turno),e significa che non ne ha potuto avere una ancora più grossa,ossia non ha potuto andare ancora più in là,non perché non ci arrivi col cervello ma solo perché c'era tappato.
Ho sempre creduto che questo detto fosse internescional...un pò come belin.
@scoundrel
grazie. non l'avevo mai sentito e direi che suona bene! ;)
@Titus:..vero!..non è proprio un complimento... ; )
sc.
che possano essere cacati in testa da un uccello antenna
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