Si avvicinano le elezioni e, puntuale come la carta igienica finita dopo la cagata, è arrivato lo spottino prodotto dalla sezione Propaganda e Affini del Governo, che invita con la solita demagogia e retorica ad andare a votare. Non che mi aspettassi qualcosa di particolarmente intelligente, ma un tale concentrato di cazzate in soli 30 secondi era veramente difficile da immaginare.
- Sei nata con la guerra: solita gerontofilia... - Assieme ai vostri colleghi europei garantite più sicurezza: la loro? No, grazie. - L'esperienza di studio a Malta: a Maltaaaaaaaaaaaaa? machicazzoèchevaaMalta? - Con i cantieri europei hai trovato lavoro: a giudicare dal video nei cantieri ci stanno solo geometri in camicia... - Grazie ai fondi comunitari hai avviato la tua impresa: che nel frattempo è fallita. - Un'azienda italiana ti ha offerto un lavoro a Parigi: sembrava troppo bello che lo offrisse in Italia! - Oggi in Europa puoi vivere, viaggiare, lavorare dove vuoi: sì, vallo a dire ai romeni...
Sembrava strano che per una volta il parlamento avesse fatto il suo dovere... E infatti i vichinghi verdi sono tornati alla carica con i loro soliti emendamenti xenofobi.
"Sono furibondo per quello che è avvenuto alla Camera, questa votazione mette in crisi l'intera politica di contrasto all'immigrazione clandestina. Si tratta di un vero e proprio indulto per i clandestini".
Proseguendo sulla linea della crudeltà ministeriale, il nostro non ha voluto cedere a questo ignobile affronto della Camera ed è andato a protestare dal capo('). Quest'ultimo, d'altronde, con la sua lunga esperienza di volontario nei CPT alle spalle, non ha battuto ciglio ed ha consigliato al suo sottoposto il metodo migliore per fare "il cazzo che ti pare". "Chiedi la fiducia! Vedrai...l'ho fatto anch'io tante volte. Funziona!"
Così, tutto contento, il verde-puffo milanista, è andato a strillare ai quattro venti il suggerimento appena fornitogli dal capo('), noncurante dell'abominio legislativo che andava partorendo.
Proprio strana la democrazia italiana. Nonostante costituzione, leggi, articoli e commi, riesce sempre a lasciare aperta una scappatoia per qualche breve ma ficcante attimo di tirannia. Quando poi la scappatoia viene addirittura definita "fiducia", allora si perde proprio il contatto con quella che cercano di spacciarci per realtà.
E' entrata in funzione la torre solare più grande del mondo, la Ps20. Ovviamente non Italia, bensì in Spagna un paese che ha deciso di investire sulle energie rinnovabili.
Qualche giorno fa, infatti, il governo iberico ha approvato anche la mappa delle zone in cui sarà possibile sviluppare l’eolico offshore, che compagnie private potranno successivamente affittare. Sorella maggiore della Ps10, la nuova torre sarà in grado di produrre 20 Megawatt di energia che soddisferanno i bisogni di 10.000 abitazioni evitando di immettere nell'atmosfera 12.000 tonnellate di anidride carbonica.
Ecco come funziona secondo Abengoa solar, costruttore e gestore dell'opera:
"PS20 è costituita da un campo solare composto di 1.255 pannelli eliostatici. Ogni pannello, con una superficie di 1.291 metri quadrati, riflette la radiazione solare sul ricevitore, il quale si trova sulla cima di una torre alta circa 160 metri, che produce vapore poi convertito in energia elettrica da una turbina".
In pratica, una vasta superficie di specchi concentra i raggi solari sulla torre dove un ricevitore solare e una turbina a vapore azionano un generatore che a sua volta produce elettricità.
Con questi progetti ecologici la Spagna tenta di smarcarsi dalla morsa nucleare andando nella direzione opposta rispetto a quella della vicina e altrettanto soleggiata Italia.
"Per ricostituire un'affidabile filiera nucleare nel nostro paese stiamo sviluppando la cooperazione tecnologica con diversi stati come Francia e Russia e contiamo anche sul contributo di know how, professionalita' ed esperienza che puo' giungerci dalle imprese americane". "La strategia energetica del governo Berlusconi punta ad innalzare dal 16 al 25% l'apporto delle rinnovabili alla produzione di energia elettrica nazionale. Un ulteriore 25% sara' assicurato dal rilancio del nucleare, settore nel quale pure non mancheranno occasioni di collaborazione tra l'industria italiana e quella degli Stati Uniti che con i suoi 104 impanti e' il primo paese al mondo per dotazione di centali nucleari attive."
Min. Claudio Scajola, 27 aprile 2009
Prendiamo esempio dagli States, uno dei paesi che contibuisce maggiormente alla devastazione del nostro pianeta!
Lo so, vi aspettavate questo John Locke, invece...
Il decreto legge è un atto con forza di legge che può essere adottato dal Governo (cioè dal Consiglio dei Ministri) in casi straordinari di necessità e urgenza, ai sensi dell'art. 77 della Costituzione della Repubblica italiana.
Illegittima e dispotica sarebbe una forma di governo in cui non sia la via giuridica legislativa a essere veicolo del volere del sovrano per volontà popolare, ma la via arbitraria del decreto. Una forma dispotica di potere è una forma di potere che si regge con la forza, che assume la forza come proprio principio e che non può non legittimare un'opposizione fondata a sua volta sulla mera forza.
Governo Berlusconi IV: in carica dall'8 maggio 2008. 36 decreti-legge in un anno. Una media di 3 decreti-legge al mese.
Ora, senza giungere alle conclusioni, peraltro anacronistiche, elaborate dal noto anarco-insurrezionalista John Locke, mi pongo soltanto una domanda: reazioni in Italia? Nulla. Zero. Vuoto pneumatico.
Altro che "un'opposizione fondata a sua volta sulla mera forza".
Con l'approvazione da parte del Parlamento Europeo, nel Vecchio Continente il copyright sulle canzoni si appresta a durare per 70 anni. Grazie al voto favorevole di 377 eurodeputati (i contrari sono stati 178, 37 gli astenuti), artisti, interpreti ed esecutori non hanno più ragione di preoccuparsi per la pensione, sempre che il Consiglio dell'Unione Europea, cui spetta l'ultima parola, dia il proprio benestare.
...a volte il libero mercato riesce a regalarti qualche soddisfazione. Come sapere che subito dopo la condanna ai fondatori della Baia dei Pirati, Google rilancia inaugurando Google Torrent Search. Una buona notizia? Speriamo di sì, non fosse altro perchè gli influenti avvocati del motore di ricerca statunitense avranno sicuramente maggiori possibilità di successo nell'annosa vicenda giudiziaria intentata dalle majors contro chi condivide file protetti da copyright, di quelle che avevano gli avvocati di quattro nerd svedesi. Con tutto il rispetto per i genietti che hanno creato il nordico motore di ricerca.
Leggere sul pc, fondamentalmente, mi sta sul cazzo. Ma di questi tempi, nei quali centoventi pagine costano come minimo dieci euri, occorre fare di necessità virtù. Così, a costo di perdere qualche diottria, vi consiglio la lettura di qualche interessante testo in versione digitale che ho trovato girando nel web. I più fortunati, possono anche salvare e stampare i comodi file pidieffe.
Sorvegliare e punire, è piombato come una meteora sul campo di studio di penalisti e di criminologi. Proponendo un'analisi del sistema penale nella prospettiva della tattica politica e della tecnologia del potere, l'opera ha portato scompiglio tra le tradizionali concezioni sulla delinquenza e sulla funzione sociale della pena. Ha turbato i giudici repressivi, per lo meno quelli che s'interrogano sul senso del loro lavoro. Ha scosso un buon numero di criminologi che però non hanno affatto gradito che le loro teorie fossero definite chiacchiere.
Antonin Artaud si era messo in testa di scrivere La Vera Storia di Gesù Cristo nell'agosto del 1947. I testi "preparatori", scritti, si presume, di getto e con rabbia iconoclasta, non divennero mai un testo definitivo e compiuto. L'apparente delirio cui si abbandona Artaud non è solo frutto di una volontà rivoltosa contro tutte le tradizioni e le convinzioni che viveva nel suo presente, ma anche il prodotto di una lucida ambizione di rovesciare, in termini sbeffeggianti, alcuni elementi storico-semantici. E' noto che "cristo", dal greco Kristo's, significa "unto". Secondo la tradizione, gli eletti venivano definiti "unti". Il mito cristologico si radica, quindi, in una tradizione precedente e di essa si alimenta per sostenere la divinità di Gesù, la sua predestinazione. Artaud rovescia questa interpretazione pseudostoriografica e semantica. La beffa giunge al massimo quando Artaud parla della più "untuosa storia di culattone": il senso di "unto" viene stravolto, rovesciato. Ma non si pensi ad un qualche atteggiamento moralistico di Artaud verso la sodomia o la coprofilia. Non è certo nel suo stile nè nel suo pensiero. Il gusto sommo è quello di ribaltare la morale cristiana corrente, colpire la mistificazione mitologico-ecclesiastica più che non la divinità in quanto tale, cui Artaud ha sempre dato una dimensione differente, legata all'eccesso umano e ad una sorta di mistica pagana o panteistica.
"È circa mezzogiorno. Siedo distratto alla mia scrivania, in una banca. Sto cercando il modo migliore di accendermi un sigaro cubano". Inizia così uno strano diario della guerra in Kosovo, scritto da un ancor più enigmatico scrittore. Sbancor è un membro influente della comunità finanziaria italiana. Ma è anche un anarchico. Ha partecipato ai movimenti degli anni Settanta. Poi disgustato da una politica che obbligava a stare o con lo Stato o con le Br si è ritirato. È scomparso. Non ha lasciato tracce. Solo pochi amici fidati conoscono la sua identità. Ma quelli non parlano. Ha un difetto: non sopporta quello che non capisce. E la guerra umanitaria non lo convince.
Dove ci sta portando l’enfasi sui diritti di proprietà intellettuale? Le nuove tecnologie cambiano completamente le dimensioni del problema, rispetto ai tempi del “diritto d’autore”: non solo nel campo dell’informatica o dell’editoria tradizionale, ma in tutto il mondo dell’entertainment, dello spettacolo e in quelli, per il momento forse meno “visibili”, dell’ingegneria genetica e delle biotecnologie. Fra chi vuole proteggere tutto (difendendo interessi acquisiti) e chi vorrebbe tutto “libero”, Lessig ha una posizione articolata e profonda, in equilibrio fra anarchia e controllo: difende l’idea di un creative commons, uno spazio pubblico di libertà, ed è a favore di licenze limitate, in cui non “tutti”, ma solo “alcuni diritti” sono riservati. Per combattere l’estensione illimitata dei diritti di proprietà, che porterebbe a una “feudalizzazione” della cultura.
Unendo scritti e opere visive, Lasn invita i cittadini del mondo occidentale, massificato e mercificato, a cambiare rotta. E indica anche il modo concreto per cambiare il mondo attuale: agire sul sistema dell'informazione, sulla gestione delle televisioni e sull'industria dell'alimentazione, della moda, delle auto, della musica e sull'organizzazione del potere. Mettendo in discussione il modello consumistico, gli idoli della pubblicità e dei marchi, questo volume mostra come ciascun individuo possa organizzare una resistenza allo strapotere del capitalismo selvaggio, contribuendo a dare vita a un mondo più giusto e più umano.
Fin dalle prime righe Tutto deve crollare trascina il lettore in una storia dalle tinte profodamente cupe, in un’atmosfera noir spietata che non può lasciare indifferenti. Vi si narra la vicenda di un anarchico fuggito in Brasile negli anni Cinquanta e divenuto un personaggio cinico, violento, senza scrupoli. «Tutto deve crollare è, in sintesi, una riflessione sulla forza corrosiva del tempo e sull’azione propulsiva e insieme disgregante del profitto a ogni costo. L’ideale può costituire una pur precaria forma di salvezza, ma resta minaccioso e oscuro il Moloch enorme, sordo e cieco della vita reale, che insorge insieme alla frattura originaria dell’esistere, e che riverbera sul destino di ognuno l’ombra di un incolmabile e decisivo difetto d’essere». Una tremenda metafora, dunque, per parlare dell’aberrazione della società dei consumi e delle logiche del potere.
Questo libro descrive le strategie di "social engineering" impiegate dagli hacker, dagli agenti dello spionaggio industriale e dai criminali comuni per penetrare nelle reti. Si tratta di tecniche dell’"inganno", di espedienti per usare la buona fede, l’ingenuità o l’inesperienza delle persone che hanno accesso alle informazioni "sensibili". L’"arte dell’inganno" praticata dall’hacker è paragonabile alle strategie che Sun Tzu descriveva nel suo leggendario trattato su L’arte della guerra. Anche in questo caso, la manipolazione del "fattore umano", la capacità di "ricostruire" le intenzioni, la mentalità e il modo di pensare del nemico, diventa lo strumento più micidiale ed efficace. Nel suo libro Mitnick è quasi didascalico, riporta le conversazioni telefoniche, le vicende e gli aneddoti spesso anche curiosi che permettono di capire concretamente il funzionamento delle tecniche di "social engineering". L’autore non si esime dal dare dei "buoni consigli" di difesa, fornendo così anche un prezioso vademecum per gli addetti alla protezione.
E' morto il papà del cyberpunk. La sua critica rivolta in modo originale e fantasioso alle macchine, alle città moderne, alla violenza irrazionale che nasce dalla noia, alla tv, lo rendono davvero unico e inimitabile. Peccato non essere mai riuscita a finire di leggere un suo romanzo... Ciao J.G.
Alla fine approderà in Italia il mercantile Pinar. Dopo giorni in balia della macchina burocratica, i migranti toccheranno la terra siciliana. Ma cosa ne sarà di loro quando giungeranno sulle "nostre" coste? Verranno tutti rispediti a casa loro? Dopo giorni di sofferenza (evitabile), ben dieci trascorsi in mare e tre sul ponte della nave turca, la loro via crucis non è ancora finita. Vedremo come andrà a finire.. Di certo in un paese come l'Italia dove qualcuno propone di sparare direttamente alle imbarcazioni cariche di "clandestini" prima che esse sfiorino l'occidente civile ed evoluto, temo per il futuro di queste persone.
Riguardo il tema della migrazione invito tutti/e a vedere un film di Andrea Segre,Riccardo Biadene, Dagmawi Yimer dal titolo Come un uomo sulla terra. Con questo documentario i registi sono riusciti a dar voce a chi non ha mai la possibilità di esprimersi. Donne e uomini provenienti da diversi paesi dell'Africa raccontano il loro infinito e sofferente viaggio che intraprendono per raggiungere l'Europa. Ed è molto peggio di quanto chiunque possa immaginarsi. Un viaggio costosissimo, non solo economicamente, e che lascia il segno. Per sempre. Tratta di esseri umani, violenza, carcere, fame, sete, stupri, subiti per lungo tempo, prima di riuscire a raggiungere la terra promessa. Oltre a sentire raccontare le cose più aberranti che un uomo possa fare ad un altro uomo, le parole che più mi hanno fatto incazzare sono quelle di Frattini. Lui, uomo, bianco, benestante, occidentale, che non ha mai messo il naso fuori dal suo/nostro ufficio, parla degli accordi presi dall'Italia con la Libia. Ma sentirete dalle persone che vivono questi accordi sulla loro pelle cosa essi implichino. Una vergogna incredibile.
Li avrete visti anche voi. Sono dappertutto. Come l'erba cattiva. Sto parlando dei maxi cartelloni elettorali dell'UDC che ritraggono sua abbronzatura Casini mentre, con atteggiamento sfacciatamente ecumenico, molesta alcuni bambini. Bene, da qualche giorno, potrete sbizzarrirvi con il Generatore di cartelloni dell'Udcdetournando a vostro piacimento gli originali (quelli in cima sono due miei esempi, più uno qui, decisamente impolite). Per farlo è sufficiente andare qui e ringraziare Paul The Wine Guy.
Il lavoro è una creazione abortita. Il genio creatore dell'uomo si è trovato preso in trappola in un sistema che l'ha condannato a produrre potere e profitto, non lasciando altro sfogo al suo rigoglio che l'arte e il sogno. Ora, questo lavoro di sfruttamento della natura, così spesso esaltato come la potenza prometeica che trasforma il mondo, ci consegna oggi il suo bilancio definitivo: una sopravvivenza confortevole le cui risorse ed il cui cuore si consumano nel circolo vizioso del profitto. Come potrebbe un lavoro così inutile e così nocivo alla vita non esaurirsi a sua volta? Ieri procurava l'automobile e la televisione, al prezzo dell'aria inquinata e dei palliativi di una vita assente. Oggi resta solo un salvagente aleatorio di una società paralizzata dall'inflazione burocratica, dove niente è più garantito, né il salario, né la casa, né i prodotti naturali, né le risorse energetiche, né le conquiste sociali. In un'atmosfera resa oppressiva dalla rarefazione degli affari, la diminuzione del lavoro è evidentemente sentita come una maledizione. La disoccupazione è un lavoro svuotato. Una stessa rassegnazione vi fa attendere un'elemosina come il lavoratore attende il suo salario dedicandosi ad un'occupazione che lo annoia (anche se ormai giudica imprudente confessarlo). [...] Diminuire il tempo di lavoro per meglio distribuirlo? Sia pure. Ma in quale prospettiva e con quale coscienza? Se l'obbiettivo dell'operazione è, per i più, aumentare la produzione di beni e di servizi utili al mercato e non alla vita, in cambio di un salario che ne pagherà il consumo crescente, allora il vecchio capitalismo non avrà fatto altro che recuperare a suo profitto ciò che finge di abbandonare al profitto di tutti. Al contrario, se la stessa pratica ubbidisce alle sollecitazioni di un neocapitalismo che cerca nell'investimento ecologico un'arma contro l'immobilismo di un padronato senza immaginazione, mancherà soltanto una presa di coscienza perché il salario garantito e il tempo di lavoro ridotto aprano a ciascuno il campo di una libera creazione e la libertà di ritrovarsi ed essere infine se stessi. Perché, a dispetto dell'occultazione che intrattengono intorno ad essa le burocrazie della corruzione e le mafie affariste, esiste una domanda economico-sociale che va controcorrente rispetto alle grida di soccorso del disastro ordinario. Essa reclama un ambiente che migliori la qualità della vita, una produzione senza oppressione né inquinamento, dei rapporti autenticamente umani, la fine della dittatura che la redditività esercita sulla vita. Sta a voi - e alla nuova scuola che inventerete - impedire che la creatività, obiettivamente stimolata dalla promessa di impieghi di utilità pubblica, si intrappoli nell'alienazione economica, tagliandosi fuori dalla creazione di sé. Se vi dimenticate di ciò che siete e in quale vita volete essere, non sperate in un altro destino che quello di una merce buona da buttare appena superata la cassa.
Bolognesi! Don Zauker sbarca in città! Sabato, rinviate i vostri aperitivi fighetti in piazza Santo Stefano, rinunciate all'ultimo capolavoro dei Vanzina, boicottate la cenetta al Pappagallo e venite alle 20.45 in piazza Rossini a gustarvi il DON ZAUKER TALK SHOW: due ore della migliore satira in circolazione, irriverente e blasfema come poche, proprio perchè rivolta quasi esclusivamente contro la religione (cattolica in special modo) e le forme nelle quali essa si manifesta. Un vero toccasana in periodi di oscurantismo come il nostro.
E se proprio volete fare il pieno, gli stessi malefici autori/attori dello show, presenteranno alle 18.45 la loro ultima fatica alla libreria MODO INFOSHOP in via Mascarella 24/b.
Esorcista in un mondo in cui Dio e il Diavolo non esistono (cioè il nostro), Don Zauker è un fumetto sulla totale mancanza di senso critico che caratterizza molte persone, di fronte alla religione e alla Chiesa cattolica in particolare.
Don Zauker è arrogante, manesco, ignorantissimo, egoista, bugiardo; è l’incarnazione dei peggiori vizi dell’uomo e non fa assolutamente niente per nasconderlo.
Ma peggiori di lui sono le persone che gli concedono credito, che lo venerano e ne giustificano il comportamento, inchinandosi non davanti alla persona, ma al vestito che porta.
Perché l’abito FA il monaco, questo Don Zauker lo sa.
E se ne approfitta.
Vincitore a Napoli Comicon 2007 di 3 Premi Micheluzzi come Miglior Serie Umoristica, Miglior Sceneggiatura Umoristica e Miglior Disegno Umoristico, potete leggerne gli episodi tutti i mesi sulle pagine del Vernacoliere, e nel primo albo, che raccoglie le storie pubblicate dal 2003 al 2006.
Non riesco più a trovare le parole adatte per commentare. Mi esprimo con detournements.
Noi stiamo facendo l’inventario delle case, voi intanto prendetevi un periodo, è quasi Pasqua ed è la bella stagione, andate sulla costa, al mare: paghiamo tutto noi*.
Fate così, andate al mare, sarete serviti e riveriti fidatevi: sulla costa, è a un’ora di autobus, facciamo tutto noi*.
Il Signore ha voluto che in questa Settimana Santa anche loro [gli abitanti abruzzesi] partecipassero alla sofferenza della sua passione. La legge dei misteri di Dio è sempre molto difficile, ma anche in questa tragedia vogliamo vedere qualcosa di positivo.
Con qualche giorno di ritardo mi sono accorto che l'ottimo blog fotografico del Boston Globe, in occasione dell'Earth Hour 2009, ha postato una serie di stupende immagini che ritraggono monumenti ed edifici di tutto il mondo.
Il bello è che con un semplice clic potete passare dalla modalità spreco di luci ON alla modalità spreco di luci OFF, proprio come nell'esempio qui sopra. Personalmente, fatta eccezione per l'Acropoli e il Colosseo, taglierei i fili a tutti gli altri. Dateci un'occhiata.
"Nel mio intervento ho fatto notare come questa sia una crisi soprattutto psicologica e che i governi e gli stati dovrebbero a mio parere garantire che nessun cittadino che perderà il lavoro sarà lasciato indietro".