sabato 13 settembre 2008

The Matarrese connection


Non sono un ultra', nè un frequentatore assiduo degli stadi. Tuttavia mi sento molto vicino e apprezzo lo spirito che anima la maggior parte delle curve italiane, intendendo con ciò l'atmosfera che vi si respira, l'energia che viene sprigionata e la fratellanza che unisce i membri di una stessa tifoseria.
Detto questo, trovo sintomatico della società odierna, il fatto che molti ragazzi (ma non solo) decidano di mettere a repentaglio la loro incolumità, la loro fedina penale e anche il loro futuro, per una partita di pallone, quando il paese, il mondo, stanno andando a rotoli, e ci sarebbero centomila altre valide ragioni per rischiare il carcere.
Siamo allo sbando. C'è molta frustrazione, tanta rabbia e troppo rincoglionimento.

E' anche vero che siamo italiani, che teste di cazzo come noi ce ne sono poche al mondo, ma italiche sono anche le forze dell'ordine schierate in massa ogni domenica allo stadio. In politica del terrore siamo molto esperti, forse i più esperti in Europa, e questo mi sembra l'esempio più lampante di come non dovrebbe essere affrontato il problema. Impiegare poliziotti e CiCci a iosa, per delle partite di pallone, mi sembra stupido e idiota quanto devastare mezza città per lo stesso motivo.


Il problema è anche "cosa è diventato il calcio": troppa immagine, troppi interessi, troppi soldi, poca lealtà, pochissima trasparenza.
Se a una giornata di campionato viene attribuita tutta questa importanza, vengono mobilitati giornali, telegiornali e mezzo paese, non bisognerebbe poi stupirsi nel vedere tifosi infoiati impugnare mazze e bastoni per spaccare teste e vetrine manco fossimo a un g8.
Non mi resta allora che derubricare sotto la voce "demenza senile avanzata", l'ultima sparata dell'immacolato Tonino Matarrese (cliccateci su per verificarne di persona la biografia) sulle celle negli stadi, e sotto "pericolose derive cerebrali" questo commento trovato in giro per il web:

LE CELLE Sì, SE SERVONO A DARE UN SEGNALE FORTE DELLO STATO

Lo Stato di Polizia non è mai una cosa da sognare o da sperare, ma il livello di schifo che si è raggiunto nel calcio è tale che non vediamo altre soluzioni più "friendly". Ormai si è parlato di violenza negli stadi in tutte le "salse" e in tutti i programmi possibili e immaginabili.
Oltre a ciò sono troppi i morti per il calcio e quelli che ogni domenica che rischiano di seguire chi li ha preceduti.
Alla luce di ciò la proposta di Antonio Matarrese, presidente della Lega calcio, la sposiamo, perchè non c'è purtroppo altra alternativa. A chi ha gridato (subito) allo scandalo sul tema delle celle negli stadi, ricordiamo che è esattamente la soluzione ancora oggi utilizzata dal calcio inglese e nessuno in Inghilterra parla di stato "fascista".
La cella serve solo per il "lazzarone" che va allo stadio per creare problemi, basta non crearli questi problemi e la cella di turno rimarrà sempre chiusa. Chi la osteggia forse ne ha paura perché ha qualcosa da nascondere. Per cui, bravo Matarrese, anche se era una idea che poteva essere sposata già da 10 anni, perchè l'esempio del Regno Unito era lì dietro un angolo da tempo. Bastava aprire gli occhi e seguire chi ha risolto il problema della violenza prima di noi. Anzi, noi non l'abbiamo ancora risolto.

Tratto da informazione.it (nome migliore per definire sto condensato di minchiate non c'era!)


Ma, d'altra parte, Maradona ha sempre ragione!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Saluti ultras da Crokki!
non ne possiamo piu'...

Basnicchi ha detto...

ma che matarrese sia un pirla è fuori da ogni dubbio

il Russo ha detto...

Repressione, repressione, repressione: le uniche tre parole che conoscono...