Durante l'interessante incontro di ieri sera, l'autore del libro Vivere senza padroni, Stefano Boni, ha citato e consigliato un pamphlet (Appello) del collettivo parigino Tiqqun, nato nel 1999 da e con l'omonima rivista filosofica e il cui scopo generale è quello di "ricreare le condizioni per una comunità altra".
Influenzati, tra gli altri, dal pensiero situazionista e dall'opera di Agamben, quelli di Tiqqun si contraddistinguono per una critica libertaria e disincantata sia delle attuali condizioni di vita dell'uomo all'interno delle società occidentali(zzate) che delle vecchie/nuove forme di potere ora dominanti. In tal senso recuperano, nei due numeri della rivista da loro pubblicata, da un lato l'analisi di Debord, la sua nozione di spettacolo e la vasta critica situazionista della vita quotidiana, dall'altro il concetto foucaultiano di biopotere, incrociandoli in proposte sicuramente estreme e non convenzionali ma cariche di una lucidità del tutto peculiare ed efficace in un periodo di aridità intellettuale come quello che stiamo vivendo.
Proprio l'aridità desertica sembra essere il punto di partenza dell'Appello in questione, che inizia con queste parole:
Proprio l'aridità desertica sembra essere il punto di partenza dell'Appello in questione, che inizia con queste parole:
Non manca nulla al trionfo della civiltà.
Non il terrore politico e neppure la miseria affettiva.
Non la sterilità universale.
Il deserto non può più estendersi: è ovunque.
Ma può ancora diventare più profondo.
Di fronte all'evidenza della catastrofe c'è chi si indigna e chi
ne prende atto, chi denuncia e chi si organizza.
Noi siamo dalla parte di chi si organizza.
Tiqqun - Appello
Purtroppo, uno dei fondatori del collettivo, tale Julien Coupat, è stato recentemente coinvolto in una brutta storia di persecuzione poliziesca, della quale avevamo parlato qui e qui, che ha visto la mobilitazione di diversi intellettuali, francesi e non.
Fedeli alla tradizione situazionista, i loro materiali sono totalmente svincolati dalle catene mercantili del copyright.
Siete dunque caldamente invitati a scaricarli, riprodurli e diffonderli.
Qua c'è tutta la bibliografia che sono riuscito a trovare on-line:
Buona lettura!
Siete dunque caldamente invitati a scaricarli, riprodurli e diffonderli.
Qua c'è tutta la bibliografia che sono riuscito a trovare on-line:
* Tiqqun n.1 - Exercices de Metaphysique Critique (primo numero della rivista, 1999 - in francese).
* Tiqqun n.2 - Zone d'opacité offensive (secondo numero della rivista, 2001 - in francese).
* Tiqqun - Introduzione alla guerra civile (traduzione di Introduction à la guerre civile, tratto dal secondo numero della rivista). Parte prima La guerra civile, le forme di vita.
* Tiqqun - Introduzione alla guerra civile (traduzione di Introduction à la guerre civile, tratto dal secondo numero della rivista). Parte seconda L'impero, il cittadino.
* Tiqqun - Ecografia di una potenzialità (traduzione di Echographie d'une puissance, tratto dal secondo numero della rivista).
* Tiqqun - La comunità terribile. Della miseria dell'ambiente sovversivo (traduzione di Thèses sur la communautè terrible, Comment faire? e Ceci n'est pas un programme, tratti dal secondo numero della rivista).
* Tiqqun n.2 - Zone d'opacité offensive (secondo numero della rivista, 2001 - in francese).
* Tiqqun - Introduzione alla guerra civile (traduzione di Introduction à la guerre civile, tratto dal secondo numero della rivista). Parte prima La guerra civile, le forme di vita.
* Tiqqun - Introduzione alla guerra civile (traduzione di Introduction à la guerre civile, tratto dal secondo numero della rivista). Parte seconda L'impero, il cittadino.
* Tiqqun - Ecografia di una potenzialità (traduzione di Echographie d'une puissance, tratto dal secondo numero della rivista).
* Tiqqun - La comunità terribile. Della miseria dell'ambiente sovversivo (traduzione di Thèses sur la communautè terrible, Comment faire? e Ceci n'est pas un programme, tratti dal secondo numero della rivista).
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