venerdì 20 marzo 2009

Dall'alto di un bracciolo del divano...


Quel puffo sciccoso di Brunetta è tornato ad esternare.

Memore dell'utilità dei berlusconiani cuscini, il nostro mini-stro, per sentirsi all'altezza della situazione, si è accomodato sul bracciolo del divano di casa sua e coccolato dalla morbidezza della sua sciarpina di cashmere si è messo a giudicare il popolo-bove che, incazzato, è sceso in strada a reclamare i propri diritti.
Con la modestia tipica di un "quasi premio Nobel" ha definito gli studenti manifestanti: guerriglieri, ragazzotti in cerca di sensazioni, gente che non ha seguito nelle università e della quale non si conosce la piattaforma (??).


Chiusi ad ammuffire nei loro palazzi, nelle loro macchine e protetti in strada da buttafuori lampadati, g
li odierni burocrati non hanno solo perso il contatto con la realtà ma addirittura la confondono con qualcos'altro.

Hanno svuotato le strade, le piazze, le città, per riempirle di cittadini ignoranti e impauriti pronti a bastonare gli "altri" e i "diversi".
Schifano e remprimono qualsiasi forma di dissenso tacciandola di inciviltà e terrorismo.
Istituzionalizzano quello che altro non è che un loro sogno ricorrente: lo sciopero virtuale.


E fanno tutto questo in nome della democrazia.
La loro democrazia.
Questa democrazia:

2 commenti:

laritorna ha detto...

Come disse un tale: " premesso che abbiate diritto di protesta, eccovi alcune regole alle quali attenervi onde non esercitiate del disfattismo".

Anonimo ha detto...

Tra l'altro, mi verrebbe da dire, almeno ci fossero in giro un po' di guerriglieri...