mercoledì 15 ottobre 2008

Tempi bui

Varese, quando il razzismo si tinge di rosa

Una ragazza marocchina di 16 anni è stata picchiata in un raid da alcuni/e suoi /e coetanei/e: almeno sette. Il gruppo voleva «punirla» in quanto giovedì si era seduta su un autobus in un posto «non suo in quanto non italiana». L'episodio è stata denunciato dal padre della ragazza ai carabinieri, i quali hanno denunciato a piede libero con l'accusa di lesioni una delle presunte ragazze del gruppo, una 15enne che vive nel Varesotto. Al momento non vi è contestazione di aggravanti come le finalità di discriminazione razziale, perché in ambiente investigativo si tende - toh guarda ! - a ritenere la violenza un episodio di bullismo fra adolescenti.

Alla ripresa delle attività dopo l'aggressione, i compagni di scuola della ragazza marocchina sono in classe a far lezione come sempre. Testimoni dell'episodio riferiscono che la scena si è svolta nella più totale indifferenza nonostante i numerosi insulti xenofobi e l'evidente disparità di forze tra aggressor* e vittima.

L'aggressione si è svolta a Varese, provincia in cui il proliferante razzismo di questi tempi,- con significativi episodi di punta in Lombardia - trova una sua forma social-tipica in un territorio caratterizzato dall'alto tenore di vita, dagli altissimi consensi alla Lega Nord e dal proliferare di organizzazioni di estrema destra.
L'avvenimento sembra assegnare anche un particolare primato a questa provincia: la femminilizzazione dell'aggressione razzista: 5 dei 7 componenti della banda erano ragazze.

Fonte: Infoaut.org

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